Capitolo 88

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Il fresco venticello di fine agosto si fece sentire anche sulle coste della calda e accogliente Spagna.
Federico era steso su una delle piccole sdraio presenti sul pedalò, mentre si godeva il panorama che più gli piaceva al mondo.
Il sole stava iniziando a toccare l'orizzonte e, a poco a poco, su quella splendida distesa d'acqua, sarebbe completamente calato il buio.
All'improvviso qualcosa toccò la spalla del biondino che, immerso nei suoi pensieri, sobbalzò.

《Benjamin mi hai fatto prendere un colpo.》

《Che combini?》

《Penso.》

《A che pensi?》Gli domandò il moro.

Fede scrollò le spalle.

《Stavo pensando a quanto sto bene qui con te.》

Benji si sedette accanto a lui e gli lasciò un sonoro bacio sulla guancia.

《Anch'io sto bene qui con te.》

Federico si alzò e si andò a sedere tra le gambe di Benjamin.

《Voglio starti vicino》

Sussurrò accovacciandosi sul suo corpo.
Il moro abbassò lo sguardo su di lui e si concesse qualche secondo per poter ammirare quella meraviglia che stringeva tra le braccia.
Aveva i brividi su tutto il corpo a causa della fredda temperatura, gli occhi puntati verso il tramonto, le labbra schiuse e un sorriso rilassato.
Il moro pensò che se in quel frangente qualcuno gli avesse chiesto di paragonarlo a qualcosa, lui non sarebbe stato in grado di farlo.
Lo avrebbe paragonato a tutto ciò che c'è di più bello nel mondo, ma nulla bastava.
Federico era imparagonabile.
Speciale.

《Ma io adesso dove sarei se non ti avessi conosciuto quel giorno?》

《Me lo chiedo spesso anch'io.》Rispose il biondino.

《Se quel giorno non saresti venuto in ospedale...》Continuò.

Il moro lo bloccò.

《No no, io intendo proprio dall'inizio.
Chi sarei adesso se non ti avessi conosciuto su quella casetta in quella notte?》

《Io probabilmente sarei morto lì dentro, se non ci fosti stato tu. Mi hai salvato la vita pur essendo solo un bimbo di dieci anni.》

《Ricordo ancora quando ti ho visto sdraiato a terra in una pozza di sangue. Dio Fede per un attimo ho sentito il cuore stringersi in una morsa. Eri debole e stavi male, non sapevo come aiutarti.
Piangevi e io non volevo farti del male. Quella è stata la prima volta che ho messo le mie mani su un corpo di una persona per aiutarla.
Tu sei stata la prima volta che ho pensato di voler diventare un medico.》

《Devo dire che come prima volta non è andata tanto male》Scherzò Fede.

《Beh se sei ancora sano e salvo, direi proprio di no》

Passò più di un'ora.
Non starò a raccontarvi cosa successe dopo.
Spesso noi siamo abituati ad avere troppe spiegazioni, troppe soddisfazioni...ma delle volte i dettagli meritano di non essere svelati.
È bello lasciare anche qualcosa all'immaginazione.
Posso solo dirvi che quei due ragazzi si erano amati sotto le splendide luci di quel tramonto, lontani dalla gente, lontani dal mondo, lontani da tutto.
Solo loro.
Chiamateli pazzi, malati, annormali, disagiati...ma il loro amore va oltre qualsiasi cosa.
Chissà forse quel mare avrebbe per sempre ricordato uno spettacolo così bello. Uno spettacolo più unico che raro.

《Ben.》

Sussurrò Fede stretto tra gli asciugamani che si erano procurati per proteggersi dal freddo.

Ho bisogno di te || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora