Quella sera il biondino, dopo il lungo discorso fatto da Benjamin nella speranza di poterlo invogliare a continuare a combattere per essere felice e per fargli capire che non tutto era perduto, si era completamente addormentato sul suo corpo sfinito dalla pesante giornata.
Circa un quarto d'ora dopo il campanello di casa Mascolo suonò, segno che fece comprendere al moro che la sua adorata pizza era arrivata.
Con estrema calma, cercò di divincolarsi dalla presa del più piccolo e andò a ritirare il suo ordine.
Dopodiché si sedette al tavolo e ne mangiò tre pezzi.
In tutto il giorno si era stancato molto e non aveva neanche pranzato. Proprio per questo la fame si fece sentire e più volte fu tentato di mangiarsi anche l'ultimo pezzo di quel cibo che tanto amava.
Ma quel trancio era di Federico.
Appoggiò il cartone sul lavandino, sistemò la cucina e, dopodiché spense tutte le luci.
Si recò in salotto e rimase incantato ad osservare quella meraviglia che dormiva beato sul suo divano.
Sembrava davvero un bambino.
Lo prese delicatamente in braccio e lo portò al piano di sopra.
Inizialmente pensò di portarlo nella sua stanza, cioè quella che un tempo era la stanza "degli ospiti", però poi lo guardò...era troppo bello per essere lasciato solo in un letto così grande.
Voleva tenerlo con sè almeno per quella notte.
Era la prima volta che dormiva in casa sua, con la consapevolezza di non essere scappato ma di aver ottenuto la libertà...voleva stargli vicino.
Si diresse quindi nella sua stanza dove appoggiò Federico sul morbido materasso, facendo estrema attenzione a non svegliarlo.
Si tolse la maglia, si cambió i pantaloni e si sdraiò anche lui nel letto.
Cinse il fianco del minore con una mano e si sentì estremamente bene.
Era lì con lui...pronto ad aiutarlo.
Con questi pensieri si addormentò cadendo tra le braccia di morfeo.Della luce iniziò ad entrare nelle fessure delle piccole serrande presenti sulle finestre della stanza di Benjamin.
Col passare delle ore questa luce diventò sempre più potente fino a raggiungere gli occhi chiusi del moro facendolo svegliare.
Un sorriso sincero comparve subito sul suo viso al ricordo di ciò che era successo la sera precedente.
Federico era ancora lì accanto a lui che dormiva tranquillamente. Quella notte non aveva fatto nessun incubo, aveva dormito tranquillo tra le sue braccia senza agitarsi nel sonno.
Quella mattina era perfetto, più del solito.
Secondo Benjamin, Federico era un insieme di tante perfezioni.
Com'era possibile che fosse bello in ogni situazione? Anche appena sveglio la mattina.
Più volte si era ripetuto nella sua mente che in realtà quel ragazzo fosse un angelo.
Forse era davvero un angelo.
"Forse quando non è con me se ne va a volare in giro." Pensò.
Continuò a guardare il suo...amico? Paziente? Fidanzato?...Già, ormai neanche lui sapeva più cos'erano.
All'improvviso il biondino cambiò posizione girandosi su un lato.
Si stava svegliando e strizzava gli occhi a causa della troppa luce, tentando più volte di aprirli.
Non appena ci riuscì, il suo sguardo incrociò subito quello del moro.
Quest'ultimo non perse tempo, si avvicinò ancora di più al biondino e posò le labbra sulle sue.
Pochi secondi dopo spinse la sua lingua sul labbro inferiore per poter chiedere l'accesso, che non gli fu negato.
Ben presto quel semplice bacio di "risveglio" si trasformò in qualcosa di più...qualcosa di più passionale.
Federico si era completamente alzato dal materasso andandosi a posizionare sopra il ventre del più grande. Le loro labbra non persero neanche per un secondo il contatto.
Entrambi si volevano, si cercavano e si desideravano...ma non era ancora il momento.
Federico iniziò ad accarezzare i fianchi dell'altro, ma poco dopo Benji lo fermò interropendo il bacio.《Federico no.》Urlò.
Il più piccolo subito si bloccò. Tolse le mani dal suo corpo e lo guardò negli occhi.
《Cosa c'è?》Gli domandò.
《Fermati ti prego.》
《Perché?》
《Perché non riuscirò a trattenermi a lungo.》
《Ma io non voglio che tu ti trattenga》
Gli disse Fede baciandogli il collo.
Il minore non aveva più paura di Benjamin, si fidava ciecamente di lui.
Lo desiderava, provava tanta attrazzione nei suoi confronti.
A quel gesto, capendo le sue intenzioni, Benji lo prese per i fianchi e lo mise seduto sul letto, alzandosi anche lui da quella posizione.《Fermo Fè.》
《I-io non capisco...》
《Non è ancora il momento, non qui.》Spiegò il moro.
A quelle parole il biondino si alzò e corse in bagno.
Appena entrò, chiuse la porta e si gettò per terra.
Calde lacrime bagnarono la pelle delicata del suo viso.
Dire che ci era rimasto male è poco.
In quel momento si sentì sbagliato.
Benjamin ci teneva davvero a lui?
Era davvero la persona che mostrava di essere?
Cosa ci faceva in quella casa?
Aveva sbagliato ancora.
Non avrebbe dovuto permettersi di toccare il corpo perfetto del moro.
Aveva fatto la figura del cretino.
Ancora una volta si impossessò di lui quella voglia malvagia di farsi male.
Sentiva il bisogno di provocarsi dolore fisico, per alleviare il dolore che provava dentro.
Aprì le ante dei mobili, ma non trovò nulla. Poi si ricordò l'episodio del pomeriggio precedente.Flashback
Stavano finendo di sistemare le ultime cose.
Federico ogni cinque secondi faceva un mucchio di domande al moro su dove posizionare i suoi oggetti.
Sistemò il dentifricio, lo spazzolino, i saponi per lavarsi, l'accappatoio...dopo qualche minuto, dalla valigia uscì anche la lametta, il che non passò inosservato a Benji che subito lo bloccò.《Questa la tengo io.》
《Ma Tato...》
《Tato niente. Nel momento che ti servirà per usarla nel modo corretto verrai a chiedermela...non la lascerò qui.》
Il biondino sospirò.
《Ok, come vuoi.》
Fine flashback
Benjamin gli aveva tolto la lametta.
Gli aveva tolto lo sfogo che usava come terapia per sentirsi meglio, nonostante sapesse bene dell'alto rischio che ogni volta correva.
La voglia di tagliarsi cresceva sempre di più.
Non poteva resistere.
Prese il contenitore di uno shampoo quasi finito e lo ruppe.
Afferrò il pezzo di plastica più appuntito di tutti e si alzò la manica.
Le cicatrici dei giorni precedenti si vedevano ancora.
Le ferite erano ancora aperte, ma a Federico non importava.
Ancora una volta incise la sua pelle.
Ancora una volta rimarrà il segno del suo dolore.
Ancora una volta stava soffrendo per qualcuno.
L'appuntita punta del pezzo di plastica affondava con forza nella sua pelle provocando un dolore così forte che Federico non riusciva a spiegare a parole.
Era atroce...liberatorio.
Dopo qualche secondo il ragazzo sentì un conato di vomito farsi strada nel suo corpo.
Si accasciò a terra e iniziò a vomitare.《Federico》 Urlò Benji dall'altra parte della porta.
Un altro conato.
《Federico tutto bene?》
Gli occhi del biondino erano colmi di lacrime. Vomitava e non riusciva a parlare.
《Fede rispondimi. Apri questa cazzo di porta》
Ancora niente. Silenzio.
Il moro dopo qualche istante corse al piano di sotto e prese le chiavi d'emergenza.
Forzò più volte la porta e dopo vari tentativi riuscì ad aprirla.
Quello che vide fu inimmaginabile...Federico non sapeva a ciò che andava incontro.
Eilà! In questa storia non si riesce mai a stare tranquilli.
Allora che ne pensate del capitolo?
Vi è piaciuto?
Commentate e fatemi sapere.
Cosa pensate che accadrà tra Benjamin e Federico?
Come reagirà Benji a ciò che avrà visto?
Lo scoprirete domani.
Ehehe lo so, sono cattiva...
Ciao.😘💖💖
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Ho bisogno di te || Fenji
FanfictionMolte volte la vita causa brutti scherzi, ti fa crollare il mondo addosso facendoti perdere ogni briciolo di speranza. Spesso ci sentiamo persi, non riusciamo più a trovare la strada di casa, non riusciamo più a capire niente di ciò che è giusto e d...