Capitolo 56

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《L'aereo sta per atterrare a Miami. Grazie di aver scelto la nostra compagnia di volo per il vostro viaggio. Buona giornata》

Aveva pronunciato la voce metallizzata dalla radio dell'aereo.
Il moro si alzò e si recò all'interno dell'aeroporto per recuperare i suoi bagagli.
Nella sua testa c'era una confusione enorme. Doveva gestire i suoi problemi, però adesso la sua vita era divisa in due parti.
Da una parte c'era il suo migliore amico, fratello, Zambo che stava male a Miami.
Dall'altra c'era Federico, quel ragazzo così fragile al quale si era affezzionato in un modo che non gli era mai successo prima in ospedale a Milano.
Quelle due parti si trovavano nelle due zone opposte del mondo...e Benji non sapeva come fare.
Prese la valigia e chiamò un taxi dirigendosi subito in ospedale dal suo amico.
Appena arrivò si diresse nell'ufficio del suo capo, che ormai era quasi un padre per lui.

《Oh Benjamin, da quanto tempo. Come stai?》

《Un po' così. Però per il resto bene》

《Come ti trovi a Milano?》

《Benissimo, sa...sto aiutando un ragazzo fantastico e penso che presto riuscirà a guarire.》

《Non avevo dubbi su di te. So che sei un medico eccezionale.》

《Come sta il mio amico direttore?》

L'uomo sospirò.

《Siediti Benji.》

Il moro si sedette sulla sedia del suo studio più agitato del solito.
Ormai aveva imparato a conoscere il suo capo e sapeva benissimo che quando diceva a qualcuno di sedersi, non portava notizie positive.

《Avanti mi spari questa bomba, non ne posso più di aspettare.》

《Sei molto diretto》

《Questo è ciò che mi ha insegnato lei. Me lo diceva sempre "Essere diretto con i pazienti."
Diciamo che col tempo sto imparando a farlo.》

《Questa volta però volevo addolcire un po'》

《Non lo faccia》 disse serio il moro.

《Direttore mi conosce. Sa come sono fatto. Darò l'anima per aiutare il mio migliore amico. Quindi per favore mi dica tutto ciò che c'è da sapere.
Ieri mi ha chiamato mia madre avvertendomi che ha avuto un infarto.
Avete fatto degli esami?
A cosa è dovuto?
Come è successo?》

Il direttore si sedette di fronte a lui.

《Calmati, adesso ti spiego tutto. Ti giuro che è difficile...》

《Cosa?》

《Benjamin io mi dispiace davvero...》

《Cosa le dispiace? Non ci sto capendo nulla? Vorrebbe farmi il santo piacere di essere diretto? Vada al punto per favore, basta con le chiacchiere.》
Urlò il moro, alzando parecchio il tono della voce.

《Vuoi che sia diretto con te... va bene sarò diretto...》

L'uomo prese un grande respiro.

《Benjamin il tuo amico sta morendo. Non c'è più niente da fare, gli diamo al massimo una settimana di vita, non di più...ecco, contento?》

Una, due, tre...incontabili lacrime bagnarono il volto del moro.
Se le cose stavano così, forse aveva tremendamente sbagliato a chiedere al suo capo di essere diretto.
Quelle parole lo colpirono come se fossero una lancia nel petto.
Come un dolore irriparabile e interminabile.
Zambo, il suo migliore amico, il suo compagno di vita, il suo punto di riferimento stava per morire e lui non poteva intervenire.
In passato aveva perso un fratello, l'idea di perderne un altro lo distrusse.
Il suo capo, notando la reazione del moro, si avvicinò a lui e iniziò ad accarezzargli la testa.

Ho bisogno di te || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora