Capitolo 40

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《Fè》 Benji d'un tratto divenne serio.

《A parte gli scherzi. Tu non andrai via da qui.》

《Io però non voglio crearti problemi Benji, lo dico davvero》

Il maggiore gli mise le mani sulle spalle e lo guardò negli occhi.

《Tu non vuoi crearmi problemi, ma io non ho intenzione di perderti》

Federico distolse lo sguardo, si stese sul letto e mise le mani in fronte.

《Benjamin, cerca di capirmi. Io non posso restare chiuso in casa tutta la vita. Ho bisogno di uscire, di svagarmi, di fare qualche cazzata come tutti i ragazzi della mia età fanno...ho bisogno di vivere.
Dall'altra parte però ci sei tu e...》

Il minore sospirò pesantemente.

《...Oddio ti voglio così tanto bene》Continuò Fede.

Si alzò di corsa e andò ad abbracciare.
Benji.

《Allora non andartene. Non lasciamo che la cattiveria delle persone ci separi per la seconda volta.
Ti giuro Fè che troverò un modo per farti uscire, non resterai chiuso in casa. Iniziamo da oggi.》

《Che cosa? Da oggi?》

Il moro ridacchiò per la sua espressione agitata.

《Si, da oggi. Stasera preparati, fatti bello che usciamo.》

《Benjamin, ma sei impazzito?》

《Forse, ma fidati stasera impazzerai insieme a me》

《Ben se ci vedono, mi riporteranno in ospedale ed è l'ultima cosa che vorrei in questo momento》

《Non accadrà, sta tranquillo》

Federico scrollò le spalle.

《Va bene》Si arrese accettando.

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La giornata passò serenzamente.
Il più piccolo riuscì a mangiare qualcosa a pranzo, grazie al sostegno di Benjamin che si era letteralmente seduto su di lui imboccandolo.
Con grande sforzo non vomitò neanche quella volta rendendo felicissimo il moro, soddisfatto del suo impegno.
Il resto del pomeriggio lo trascorsero nel letto del più grande.
Federico dopo aver mangiato si era addormentato e l'altro lo portò nel suo letto osservandolo e coccolandolo per tutto il tempo.

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La sera arrivò e i due ragazzi stavano finendo di prepararsi per poter uscire.
Bhe, se proprio bisogna specificare, a dirla tutta Federico stava finendo di prepararsi. Benjamin era pronto già da venti minuti.

Il moro sbuffò.

《Fede ma quanto ci metti?》

《Beeeen》 Urlò dalla camera.

《Cosa c'è?》

《Non so che mettermi sopra questi jeans. Voglio una camicia.》

《Prova questa.》

Gli consigliò il moro dopo aver "scavato" nell'armadio.
Federico indossò quella semplice, ma bella, camicia blu chiaro che sfumava quasi sul bianco.

《Come sto?》

《Sei perfetto, andiamo》

《Ma Tato, devo ancora aggiustarmi i capelli.》

《Fè, non serve aggiustarti i capelli perché tanto si guasterebbero》

《Ben, dove mi vuoi portare?》Chiese il minore dubbioso.

Ho bisogno di te || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora