Capitolo 8

1.4K 89 1
                                    

Benjamin era indeciso su come agire. Quel ragazzino lo metteva in difficoltà.

《Carlo esci dalla stanza》Disse deciso.

《Cosa? E come farai da solo a tenerlo fermo?》 Rispose incredulo l'infermiere.

《Semplice. Non voglio usare la forza. Tutto qui》

《Ma dottore, non so se lo sa. Federico non si farà mai toccare, se non con la forza》

Benjamin guardò negli occhi Federico e poi ripetè.

《Carlo esci dalla stanza. So io come fare. Se avrò bisogno di aiuto ti chiamerò 》

L'infermiere sospirò.

《Va bene, come vuole. La porta la richiudo a chiave dopo?》

《No》 disse sicuro Benji.

《Federico non è un animale da tenere in gabbia.》 Continuò.

In quel momento, intravide una piccola luce negli occhi di Fede...come se in qualche modo lo stesse ringraziando.

Carlo uscì dalla stanza.

Ci furono attimi di silenzio, che man mano si trasformarono in minuti interi. Benjamin comprese che Federico non avrebbe mai accennato a parlare. Quindi toccò a lui. Prese un grande respiro e armato di pazienza disse.

《Ok, ho capito che se non parlo io. Tu non mi parlerai mai. Quindi ascoltami bene piccoletto, io non ho la minima intenzione di farti male ne tanto meno di perdere tempo qui. Immagino che a nessuno farebbe piacere trovarsi nella tua situazione, in un certo senso ti capisco. Ho sempre odiato quando le persone ti costringono a fare ciò che tu non vuoi con la forza. Io ti assicuro che non farò mai una cosa del genere. Qua dentro ti considerano pazzo, ma io so che non è così. Mi hanno detto che molte volte hai degli attacchi di panico, però voglio che tu comprenda che avere un attacco di panico non significa essere pazzo. Significa avere paura ed essere terrorizzato da qualcosa che hai visto o che ti è successa in passato e che ancora la tua mente non riesce a rimuovere. È assurdo lo so, è la sensazione più brutta che si possa sentire. Avere un rimorso dentro, che ti lacera e ti distrugge ogni giorno un po' di più.》

Federico era scioccato. Aveva gli occhi sgranati e la bocca spalancata. Conosceva quel medico soltanto da un giorno ed era riuscito a capirlo perfettamente. Aveva capito in una giornata tutto ciò che un intero ospedale non è riuscito in sette mesi.
Ma non l'avrebbe mai ammesso.

《Lasciami in pace》 Sussurrò. Benjamin sorrise.

《Lo so che è così. So che ho ragione, so che hai paura di qualcosa, so che hai un peso così grande che in sette mesi non sei riuscito a cancellare...e so anche che non vuoi ammetterlo.》

《T-Ti sba-agli》 disse Fede.

《No, non mi sbaglio. Te lo leggo negli occhi》

《Eh allora, mi sa proprio che n-non sa-ai leggere.》 Disse il più piccolo nascondendo un sorriso.

Benjamin rise.

《Lo vedi che non sei pazzo?》

Federico a quelle parole rimase immobile. Per tutti quei mesi, ogni giorno sentiva dire "quel ragazzo è pazzo. Non ci sono speranze". Perché adesso, quel giovane medico stava dicendo il contrario?

《Lo dici solo perché ti faccio pena》

《Assolutamente no. Se mi facessi pena avrei fatto ben altro per approcciarmi con te.》

《Tipo?》 Lo sfidò il più piccolo.

Benjamin pensò. Voleva trovare un modo per tirarlo un po' su di morale...magari farlo sorridere.

《Tipo regalandoti braccialetti di ogni tipo. Tutti colorati. Ti ho visto ieri, ho capito che ti piacciono molto.》 Benjamin era attento ad ogni minimo particolare.

Nonostante la semplicità di quella "battuta" riuscì nel suo intento. Federico fece un piccolissimo, quasi invisibile sorriso...però sorrise e questo bastò a Benjamin.

《Senti》 richiamò la sua attenzione il medico.

《Io dovrei farti una visita. Niente di troppo particolare, mi serve solo per capire in generale le tue condizioni fisiche. Non userò la forza e non ti sfiorerò senza il tuo permesso. Però ti prego ascolta ciò che ti dico.》

Federico riflettè per qualche minuto. Non si era mai fatto toccare da nessuno di sua volontà. Però quel giovane medico gli sembrava sincero. Per la prima volta è stato trattato da persona "normale" e non da "pazzo".
Era titubante ma decise di fidarsi.

《Ok》 disse a voce talmente bassa che Benjamin fece fatica persino a sentirlo. Non lo mostrò a nessuno. Ma tutto il suo corpo stava esplodendo di gioia. Era riuscito nel suo intento. Per la prima volta Federico si era fidato di lui.

《Allora, alzati e siediti sul lettino》 disse Benji indicandogli il lettino presente nel suo studio.

Federico non fece storie questa volta. Si alzò e andò a sedersi sul lettino.

Benjamin era felice...qul biondino si stava fidando di lui, nonostante tutto.

Eilà. Allora, vi sta piacendo la storia? Finalmente Federico inizia a fidarsi di Benjamin. Ha accettato per la prima volta di fare una visita di sua spontanea volontà semplicemente ascoltando le parole del suo nuovo dottore. Cosa succederà?💕

Ho bisogno di te || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora