Capitolo 64

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Attenzione:
Questo sarà un capitolo, a parer mio, bellissimo e molto più lungo degli altri. Mi state chiedendo da parecchi giorni un doppio aggiornamento ma non sono riuscita a farlo. Spero di farmi perdonare con questo capitolo. Ci ho messo tantissimo a scriverlo ma penso che ne sia valsa la pena.
Comunque ci terrei tanto a sapere la vostra opinione generale nei commenti, per poter capire come meglio continuare la storia.
Detto questo la smetto di annoiarvi.
Basta chiacchiere e godetevi questo splendido capitolo.
Buona lettura.

Benjamin si girò verso l'ospedale.
Il suo Federico era lì dentro.
Tanti erano i problemi...
Tanti erano i guai...
Tante erano le preoccupazioni...
Tanta era la paura di perdersi...
Ma...
Poteva farcela.
Potevano farcela.
Esatto...insieme potevano farcela.
Il moro prese un grande respiro, si armò di coraggio ed entrò in ospedale.
Non aveva la minima idea di come il più piccolo avrebbe potuto reagire, non sapeva in che condizioni avrebbe potuto trovarlo e, cosa più importante, non sapeva se stesse bene in sua assenza.
Appena superò la porta d'ingresso corse verso la stanza 423...aprì la porta ma rimase deluso non trovando il minore nel suo letto. Guardò l'orologio. 00:45. Era tardissimo.
Uscì di corsa dalla camera ed iniziò ad urlare attirando l'attenzione di molti medici ed infermieri.
Si avvicinò Carlo.

《Dottor Mascolo. Cosa ci fa qui?》Disse incredulo.

《Sono appena arrivato. Mi dite dov'è Federico?》 Chiese gridando Benji.

L'infermiere rise.

《Non ha idea di quanto ha sofferto questi giorni quel ragazzo per lei. Ma cosa gli ha fatto? Vabbè comunque, l'ho visto correre in terrazza qualche ora fa... credo sia ancora lì.》

《Ommiodio grazie grazie grazie Carlo. Corro.》

Il moretto tornò in camera afferrando una grande coperta, lasciò la sua valigia vicino al letto di Fede e raggiunse la terrazza.
Aprì lentamente la porta e la scena che gli si presentò davanti fu un colpo al cuore per lui.
Federico che dormiva con addosso la sua felpa mentre abbracciava un cuscino illuminato dalla luce della luna.
Benjamin avvicinandosi notò le lacrime secche sulle sue guancie, notò un fazzoletto stretto nella mano destra e notò la posizione scomoda in cui si era addormentato.
Era completamente seduto sul pavimento, appoggiato al muro con dei semplici pantaloncini corti.
Il moro avvicinò lentamente una mano per accarezzargli una guancia, ma subito la ritirò.
Non seppe spiegare cosa fosse successo in quel momento, ma dentro di sé sentiva come qualcosa che lo frenava. Se glielo avessero detto pochi mimuti prima sarebbe scoppiato a ridere e avrebbe detto che non vedeva l'ora di stritolare fra le sue braccia quel biondino così tenero che non vedeva ormai da ben quattro giorni.
Però in quell'istante si sentì strano.
Vedeva Federico talmente fragile che aveva paura persino a sfiorarlo.
Aveva il terrore di fargli male.
Di farlo soffrire a causa sua.
Aveva il costante pensiero di non meritare una persona così pura come lui...ma si sbagliava.
Con tutta la delicatezza possibile gli accarezzò leggermente la mano.
Sentì la sua pelle gelata e piena di brividi a causa del vento freddo di quella notte.
Non era abbastanza coperto per dormire su quella terrazza.
Il moro sistemò la grande coperta sul pavimento e facendo attenzione a non svegliarlo, prese il biondino in braccio.
Sembrava un piccolo bimbo.
Lo appoggiò delicatamente su di essa e lo sdraiò in una posizione più comoda. Non lo avrebbe lasciato solo.
Sarebbe restato lì con lui fino al mattino...però scelse di coprire Federico. Lo avvolse completamente nella coperta, con la speranza di riscaldare il suo corpo infreddolito.
Non appena si allontanò leggermente, sul volto del minore comparve un'espressione triste.

《Cosa stai sognando piccolino?》

Sussurrò piano Benji.
Dopodiché si avvicinò a lui e lo strinse da un fianco, facendogli appoggiare la testa sul suo petto.

Ho bisogno di te || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora