Capitolo 97

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《,Ti va se, nel frattempo che lo aspetti, vieni a fare un giretto con noi?》

Il biondino a quelle parole iniziò seriamente ad avere paura.

《N-No g-grazie non v-voglio. P-preferisco aspettare B-Benjamin q-qui.》

Balbettò impaurito.

《Dai, ci divertiremo.》

Gli sussurrò Leonardo accarezzandogli un fianco.

《N-Non t-toccarmi.》

Urlò Fede alzandosi velocemente dal divano...ma non poteva fare più nulla.
Aveva tre ragazzi che erano il doppio di lui che lo circondarono.

《L-Leonardo v-voglio andare via. R-raggiungo B-Benji.》

Provò a dire il minore avviando verso il bancone, ma venne bloccato da Gordon che, grazie al suo fisico, prese Federico e insieme agli altri lo portò fuori, sul retro della discoteca.

Quella, forse, era davvero la fine.

《Lasciatemi》

Urlò Fede dimenandosi, cercando in tutti i modi di liberarsi dalla presa di Gordon.
Ma erano tre contro uno.
Arrivarono fuori dal locale e portarono il biondino in un posto isolato, dopodiché l'avevano sbattuto al muro con poca delicatezza.

《Per favore lasciatemi.》

Gordon con una mano gli bloccò i polsi sopra alla testa, mentre l'altra la posizionò sopra al suo petto in modo tale da non farlo muovere.

《Tranquillo piccolo Federico, vedrai che se farai il bravo finirà tutto in un batter d'occhio.》

《C-Cosa v-volete da me?》

《Semplici informazioni.》

《I-informazioni? Quali informazioni? Io non vi conosco non so nulla di voi.》

《È proprio questo il problema tesorino. Tu non conosci noi, ma noi conosciamo te.
E con quei bellissimi occhi blu che ti ritrovi hai visto più del dovuto...hai visto troppe cose che non dovevi vedere.》

《I-io n-non capisco di cosa s-state parlando?》

Leonardo si avvicinò a lui e lo guardò negli occhi.

《Vediamo se ti rinfresco la memoria.
Tuo padre è morto, vero?》

Federico sgranò gli occhi.

《Ma chi cazzo siete voi?》

《Come non ti ricordi di me?》Rise Leonardo.

《Non mi sembra di averti mai visto.》Rispose il minore.

《Già, quasi dimenticavo. Il tuo amichetto Marco ti fece ubriacare fin troppo quella sera.》

Il biondino non riusciva a credere alle sue orecchie.
Quel ragazzo che aveva di fronte sapeva qualcosa sull'incidente.

《T-Tu eri lì il g-giorno dell'incidente?》

Tutti e tre risero.

《Quanto sei ingenuo mamma mia biondino, bisogna essere proprio buoni per essere stupidi fino a questo punto.
Io non è che ero lì il giorno dell'incidente, sono stato io a causarlo.》

Federico in quell'istante sentì l'aria mancare.

《Ero io il ragazzo che guidava l'altra macchina con gli abbaglianti》

Per mesi si era attribuito tutte le colpe e il peso della morte del suo migliore amico, aveva sofferto, aveva pianto fino a rimanere senza lacrime.
Qualcosa scattò nel suo corpo, forse la voglia di vendetta o semplicemente la rabbia prese il sopravvento.
Incominciò a scalciare come un pazzo mentre urlava.

Ho bisogno di te || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora