Capitolo 28

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Spesso si dice che la notte porta consiglio.
Durante la notte una persona è libera di mostrare al mondo chi è veramente, senza la paura di essere giudicato.
Nel pieno della notte, in una delle tante stanze di un ospedale situato nel centro di Milano c'erano due ragazzi ancora stretti uno tra le braccia dell'altro che poche ore prima si erano raccontati gran parte del loro passato supportandosi a vicenda.

Erano esattamente le 3:40 di notte quando Federico iniziò a lamentarsi nel sonno, muovendosi tra le braccia del moro.

《Mhhh》

Quei movimenti svegliarono Benjamin che lentamente aprì gli occhi.
Vide il minore emettere parole strane, agitandosi ed era tutto sudato.
Successivamente notò anche delle lacrime uscire dai suoi bellissimi occhi chiusi.

《Fede》Sussurrò scuotendolo leggermente.

Il più piccolo iniziò ad agitarsi maggiormente e a dimenarsi dalla presa del ragazzo più grande.

《Ei Federico. Svegliati》Disse alzando preoccupato il tono di voce.

《Fede》

Finalmente il biondo aprì gli occhi, si alzò di soprassalto e scoppiò in un pianto isterico.

《Piccolo, sono io. Benjamin. Calmati, era solo un incubo》

《B-Ben...》

Federico si mise una mano sul petto, respirando irregolarmente.

《Ei Fede, cos'hai? 》Urlò il moro alzandolo in modo tale da farlo sedere sul letto.

《Che hai?》Domandò ancora prendendogli un polso per sentire i battiti.

《B-Ben...》

《Parlami Fede》

《N-non m-mi sento b-bene...i-io...》

Il biondino si alzò velocemente dal letto correndo in bagno.
Si piegò e vomitò anche l'anima.
Tutti i medicinali, gli integratori che gli venivano somministrati per dargli energie e anche la tavoletta di cioccolata che Benji gli aveva fatto mangiare con tanta pazienza la sera prima.
Il moro lo raggiunse subito e gli mantenne il ciuffo accarezzandogli la schiena per tranquillizzarlo.

《Va tutto bene. Ora passa》 gli ripeteva ormai da minuti interi.

Dopo circa un quarto d'ora Fede finalmente smise di vomitare e si alzò.
Era in pessime condizioni.
I capelli bagnati fradici e i vestiti completamente sporchi.
Erano quasi le 4:00 del mattino, ma Benjamin non poteva andare via.
Doveva aiutarlo.

《Fede ti va se ti aiuto a farti una doccia?》

《B-Benjamin m-ma...》

Il moro gli fece un leggero occhiolino.

《Ovviamente senza togliere i boxer》

《Ok》

Dopo quella risposta affermativa, il più grande sollevò Federico dal pavimento, appoggiandolo sul ripiano del lavandino.
Iniziò a riempire la vasca di acqua con del bagnoschiuma al gusto di fragola regolando l'acquà ad una temperatura abbastanza calda.
Dopodiché gli tolse i calzini, la maglia e i pantaloni. Lo scrutò attentamente.

《Ma lo sai che sei proprio bello?》

《Non sono bello Ben》

《Invece si che lo sei.》

《Tutti mi hanno sempre detto di essere brutto》

《Vuol dire che avevano bisogno degli occhiali allora》

Ho bisogno di te || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora