Chapterღ 47

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- Non me lo ha mai detto nessuno.. – dice, quasi allucinato dalla mia rivelazione.

Mi stringe più forte a se e rabbrividisco al contatto con la sua pelle calda. Devo alzarmi sulle punte dei piedi per bloccare le mie irridi verdognole nelle sue azzurre. Tengo una mano ben salda alla base del suo collo, l’altra persa ad armeggiare dolcemente coi suoi capelli. I suoi occhi restano incastrati nei miei giusto per poco, prima di piantarsi al suolo e rimuginare su qualsiasi cosa.

- Mi dispiace, davvero. Ti giuro che non ti nasconderò più nulla! Ma ti prego, non essere arrabbiato con me.. volevo davvero proteggerti. – ammetto, riportando l’attenzione dei suoi occhi ai miei.

- Non sono arrabbiato con te, cioè.. si invece, sono incazzato nero con te! Ma quello che hai detto mi ha.. ti prego ridillo! –

- Hai capito, non te lo ripeto. – dico facendogli il verso e facendolo ridacchiare.

Lui dice sempre così quando è arrabbiato e non vuole ripetere le cose. Sorride, e credo di non averlo mai visto sorridere così prima. E’ merito mio? Perché ho ammesso a lui i miei sentimenti? Non mi ero mai soffermata a pensare al modo giusto di dirgli che lo amo, a dire il vero non mi ero mai soffermata a pensare di amarlo. Sono uscite da sole dalla mia bocca, non appena hanno sentito che lui aveva pronunciato lo stesso. Forse la serata non è rovinata, forse abbiamo bisogno di qualche piccolo bisticcio prima di ogni momento memorabile.

- Cosa mi dai se te lo dico? – ridacchio.

- Oh piccola so io cosa darti.. – sorride, e il suo tono è più perverso del dovuto.

Scoppio a ridere, prima che possa riprendere esattamente da dove si è interrotto. Mi fa fare qualche passo indietro, giusto per farmi sedere sul bordo del letto, solo dopo aver spostato il piumone e il lenzuolo. Si inginocchia davanti a me e sorride quasi beffardamente, mentre afferra fra le sue mani una delle mie gambe e ci lascia un’umida scia di baci che parte dall’interno coscia e scende, scende, fino a farmi quasi rabbrividire. Mi sfila il calzino bianco, che non ho sfilato prima con le scarpe, e poi passa all’altra gamba, compiendo lo stesso identico lavoro. I brividi mi percorrono la spina dorsale mentre dentro di me qualcosa di caldo e piacevole si accende giù, nel basso ventre. Non si pone il ben che minimo problema a fissarmi mentre strofina un dito sul tessuto chiaro delle mutandine mentre le mie guance avvampano e l’aria intorno a me si fa calda. Continua quella piacevole tortura guardandomi compiaciuto mentre mi contorco e gemo per avere anche una sola briciola in più.

- Dimmelo di nuovo.. – sorride divertito.

Sposto il suo dito da me e indietreggio sul materasso. Non gliela darò vinta, anche se è vero che se continuerà così non durerò molto e lo sa. La cosa lo diverte. Si sfila i calzini e si fa strada verso di me, gattonando sul materasso e facendomi ridere. Appena è un po’ più vicino mi afferra le caviglie e mi tira a se. In pochi istanti sono sotto di lui, e la mia intimità è premuta sulla sua. Si abbassa solo per avere il viso a pochi centimetri dal mio, prima di iniziare a giocare con le labbra sulla pelle del mio collo. Un bacio, un morsetto, un altro bacio e poi si sposta. Scorre una mano lungo un mio fianco accarezzandomi, mentre le mie sono intrecciate nei suoi capelli discretamente lunghi.

- Sto aspettando Chels.. – ridacchia sul mio collo.

- Cosa vuoi che dica? –

HEARTS & GUNSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora