Sto seduto nel lato opposto a quello di Michael, guardandolo bene negli occhi, anche se la sua figura poco più grande della mia è dall’altra parte della stanza. Dobbiamo passare il resto della settimana a riordinare questa stupida e vecchia libreria al posto della bibliotecaria, che invece avrà quasi una settimana di ferie, se così possiamo dire. Nessuno dei tre però sembra essere dell’estro giusto per pulire questa logora stanza da tutta quella polvere. Chelsie si è seduta al tavolo tra il mio e quello di Michael, intenta a leggere un vecchio romanzo, che sono sicuro ha già letto milioni di volte. Quando sembra essersi stancata di leggere, si dirige nella corsia dei romanzi per riporre quel libro, e io, ovviamente, la seguo. Voglio sapere perché si è messa in mezzo a questa punizione, alla rissa, alla mia vita di merda. Voglio sapere anche se Wendy le ha detto qualcosa di mio, riguardo al mio passato. Se avesse aperto bocca giuro che non gliela lascerei passare liscia. Preferisco che questa ragazza mi reputi un totale stronzo, piuttosto che riesca a vedere la mia debolezza e questi miei demoni passati, che però non passano mai. Chelsie mi vede avanzare verso di lei. Ripone il romanzo nel ripiano più alto, arrivandoci a fatica, prima di aspettare che io parli.
- Che vuoi? – chiede quando vede che non so da dove iniziare.
- Che ti ha detto Wendy? – chiedo per prima cosa.
- Cosa? – chiede confusa.
- Non ripeto.. hai capito. – sbuffo malamente.
- Che avrebbe dovuto dirmi? – chiede confusa.
E così ho la conferma che quella ficcanaso non le ha accennato nulla. In seguito, mi lancia uno sguardo di sfida. Vuole usare una specie di psicologia inversa per avere informazioni.. ma non ne avrà nessuna. Non sono così coglione da mostrare al mio nemico le mie debolezze come ha fatto lei, perché lei è il nemico, no? Lei mi odia, quindi per logica è una sottospecie di “ nemica ”, anche se mi sento di doverla proteggere. Cazzo che pensieri complicati! Perché questa ragazza non può essere semplice come tutte le altre?
- Niente.. Perché ti sei fatta mettere in punizione? Non centravi nulla con la rissa tra me e quel coglione! – dico malamente.
- Mi annoio a casa, da sola.. e poi è una buona scusa per avere la biblioteca tutta per me e poter leggere ciò che mi pare e piace.. – dice facendo spallucce.
- O magari è una banale scusa per passare del tempo con me.. – dico divertito.
Mi muovo verso di lei, bloccando il suo esile corpo tra lo scaffale dei libri e il mio corpo. Pensavo che la mia bellissima ragazza impaurita sarebbe tornata, dopo quel contatto, ma mi sbagliavo. Chelsie mantiene il suo muro di audacia e strafottenza, guardandomi con aria di sfida e divertimento.
- Se tu fossi un ragazzo carino e intelligente sicuramente lo sarebbe, ma visto che non è così.. – sorride soddisfatta.
- Dubiti del mio fascino fisico e intellettuale? Mi sembra di averti già dato prova della mia intelligenza.. e poi guardami, credo di meritarmi un aggettivo più alto che “ carino ”.. – sorrido con modestia.
La sento ridacchiare divertita, anche se non era proprio il mio intento. E’ un suono così soave, melodioso, paradisiaco. Mi piace, e anche tanto, tanto da farmi ridacchiare con lei.
- Esporre la trama di un libro letto non è una valida dimostrazione di intelligenza.. e credo tu sia troppo presuntuoso e modesto.. fossi in te mi accontenterei di carino.. – ridacchia ancora.
- Un altro punto a tuo vantaggio.. ma sia ben chiaro, ti sto lasciando averla vinta apposta. Se parlassi io vincerei subito. – dico con presunzione.
- Lo so fin troppo bene che avresti la meglio.. – dice smettendo di ridacchiare, in un tono quasi più serio.
So che sta pensando a quando, un anno fa, mi prendevo gioco di lei e del suo corpo, ora trasformato. Mi fa sentire terribilmente in colpa quando mi guarda con quello sguardo da cane bastonato, da piccolo essere indifeso.
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HEARTS & GUNS
Fanfic[Dal Chapterღ 25] - Tu non puoi aiutarmi.. sono io quello forte, quello che deve aiutare te. Tu non devi fare nulla.. – mi deride scherzosamente. - Un giorno avrai bisogno del mio aiuto.. – dico scherzosamente. - Tu dici? Io non credo. Per come sei...