CHELSIE’S POV
Esco fuori l’edificio senza voltarmi nemmeno una volta. Ho bisogno dei miei spazzi, lontana da lui, almeno per un paio d’ore, o anche fino a domani mattina. Perché prova a fare il dolce con me? Mi bacia, dice frasi prese da chissà quale storia immaginaria per dire che sono carina.. chi è quel ragazzo? Perché nella merda in cui sono circondata lui sembra segnarmi una via di fuga? Perché sto iniziando ad avere bisogno che lui faccia il testardo, e mi baci nonostante io gli dica che non voglio? Mentre cammino sul marciapiede non mi rendo nemmeno conto di come le mie mani afferrino il mio labbro inferiore, ricordandomi il contatto appena passato. Con un casto gesto della lingua inumidisco le labbra, sentendo ancora qualche accenno di fragola, a quanto pare gusto caratteristico di Louis. Mi scappa una risatina che cerco di trattenere. Perché mi sto comportando così? Lui è lo stesso ragazzo che mi prendeva in giro un anno fa, dovrei restare bloccata sulla mia posizione, odiarlo più che mai. Ma sto iniziando a capire che, pian piano, quest’odio sta iniziando a svanire. Perché svanisce? Non dovrebbe svanire. Una voce maschile e una forte presa sul mio avambraccio richiamano la mia attenzione. E’ il ragazzo che Louis ha pestato senza un’apparente motivo. Ha i capelli corti, castano scuri, gli occhi di un verde scuro e un piccolo cenno di barba gli ricopre il mento. I segni della lotta con Louis sono ancora evidenti sul suo viso. Ha una chiazza leggermente violacea, formatasi nell’ultima ora, che ricopre l’occhio sinistro. Il labbro inferiore distrutto. Sembra essere più mal ridotto di Louis, che se l’è cavata con un po’ di sangue dal naso. Un brivido quasi d’avvertimento mi percorre la schiena.
- Ehi.. – dice con l’affanno, sicuramente ha corso per raggiungermi.
- Ehi.. – ripeto leggermente in imbarazzo.
- Io volevo solo presentarmi, visto che passeremo i prossimi pomeriggi insieme.. – boccheggia in imbarazzo.
Qualcosa mi frena dall’essere amichevole con questo ragazzo. Se Louis ci ha fatto a botte deve esserci una ragione, anche se credo che Louis faccia a botte con chiunque gli capiti sotto tiro. Magari è solo un ragazzo sfortunato capitatogli nel momento sbagliato.
- Sono Michael Mc Grey.. – dice porgendomi una mano.
- Chelsie Morris.. – dico ancora un po’ diffidente.
- Ti va di fare quattro passi assieme? – chiede sorridendo.
- Si certo. – sorrido.
Il resto del tragitto per tornare a casa è stato riempito da una amichevole e scherzosa conversazione con Michael. Mi dice di non essere originario di New York, ma di essere nato a Cleveland, citta dell’Ohio. Mi racconta un po’ di lui, della sua ragazza e io faccio lo stesso omettendo alcuni dettagli, forse importanti, ma non voglio farglieli sapere. Dice di ricordarsi di me e di come ero “ vittima ” delle stronzate di Louis, cosa che speravo di poter omettere.
- Sei la sua ragazza ora? – chiede confuso, ma mantenendo sempre il suo sorriso.
- Oh no! – rido nervosamente.
Come può anche solo pensare che io possa essere la ragazza di quello?!
- So che non avrei dovuto, e ammetto di essere un impiccione, ma vi ho visti baciarvi prima, così ho pensato.. –
- No. E’ diciamo lui che.. cioè.. E’ una cosa parecchio complicata da spiegare.. – dico interrompendolo e cercando una sottospecie di scusa.
- Oh.. Tranquilla, non mi devi alcuna spiegazione. – sorride e lo ringrazio vivamente di non insistere su questo.
In men che non si dica eccoci, davanti al vialetto di casa mia. Vorrei poter avere qualche altro minuto con lui per porgli qualche domanda sull’ accaduto di oggi, ma a quanto pare riesce a leggermi nella mente e a precedermi.
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HEARTS & GUNS
Fanfiction[Dal Chapterღ 25] - Tu non puoi aiutarmi.. sono io quello forte, quello che deve aiutare te. Tu non devi fare nulla.. – mi deride scherzosamente. - Un giorno avrai bisogno del mio aiuto.. – dico scherzosamente. - Tu dici? Io non credo. Per come sei...