Il fatto che mi ritrovi sempre qui è sintomo di qualcosa, qualcosa che non voglio , probabilmente, ammettere. Sono chiuso in macchina da circa dieci minuti, appena fuori il vialetto di casa di Chelsie. Non so che diavolo sono venuto a fare qui. So che sento un doveroso senso di avvertirla della mia partenza, di darle spiegazioni. Non so nemmeno se la cosa le interessi minimamente. Magari è solo un’altra partenza per lei, solo un altro libero sospiro di sollievo nel vedermi andare via. E’ che ho il cervello in panne, sono confuso. Forse non dovrei nemmeno essere qui, da lei. E’ l’80% della causa della mia confusione. Non riesco a credere di aver quasi fatto a botte con Harry per lei. Mi sono sentito combattuto per qualche istante, un mio caro e vecchio amico contro la ragazza da cui sono attratto, cioè solo una nuova amica. Di certo, se guardassi indietro ad un anno fa, non avrei mai rischiato tanto. Se Harry l’avesse chiamata “ Doppia X ” probabilmente saremmo scoppiati tutti a ridere come cretini. Il fatto che fossi un tale coglione mi da i nervi. Mi chiedo come quella ragazza non sia mai riuscita a prendermi a sberle. Me lo meritavo, eccome! Diciamo pure che Chelsie è troppo ingenua e buona per poter agire in quel modo. Riversa i suoi problemi su se stessa piuttosto che ferire gli altri, e questa cosa non la mando giù. Prima che possa rendermene conto, una mano picchietta sul vetro della mia parte attirando la mia attenzione. E’ lei. Abbasso il finestrino accennando un sorriso sincero.
- Che ci fai qui? – chiede con un po’ di affanno.
Indossa dei cortissimi pantaloncini da pallavolo aderenti neri, una maglietta enorme a maniche corte grigia. Ai piedi porta un classico paio di scarpe da ginnastica. Non è truccata e i capelli sono raccolti in una lunga coda di cavallo. Le guance arrossate dal caldo o da qualunque sforzo fisico abbia fatto. Deve essere andata a fare jogging, ma perché a quest’ora?
- Io.. beh stavo facendo quattro passi e mi sono ritrovato qui. – ammetto.
- Quattro passi in auto? – mi deride divertita.
- Odio la ginnastica di mattino presto! – sbuffo ridacchiando con lei.
- Beh.. ti va di entrare? O preferisci stare in macchina da solo? – chiede sorridendo.
Opto per la sua compagnia, infondo è quello che speravo di trovare, solo sono così codardo da avere paura di suonare un fottuto campanello. Tiro su il finestrino e scendo dalla macchina, chiudendola col suo telecomando nelle chiavi mentre mi allontano, seguendo Chelsie. Apre con facilità la porta e mi fa entrare. E’ tutto buio, illuminato appena dai raggi del sole, che sta sorgendo ora, che penetrano dalle finestre. Accende una luce e mi fa strada fino al bancone della piccola cucina in legno.
- Ti va un caffe? – chiede dolcemente.
Annuisco, sedendomi su uno degli sgabelli davanti al bancone in marmo. CI mette poco a farlo, giusto il tempo di inserire la cialda nella macchinetta e premere un bottone. In pochi istanti, la calda brodaglia scura sgorga in un bicchiere di vetro, fumando. La vedo armeggiare con una bottiglia di latte e un qualcos’altro di verde in un altro bicchiere. Quando un piccolo avviso sonoro segna che il caffe è pronto risistema tutto e me lo porge insieme ad una piccola bacinella di zucchero. Scuoto il capo sorridendo.
- Lo bevi amaro? – chiede sorridendo.
Annuisco divertito dalla sua faccia. E’ quasi disgustata all’idea di inghiottire quella brodaglia scura senza dolcificanti. Mi porge il bicchiere fumante e si siede di fronte a me con quel bicchiere riempito di latte e quel qualcosa di verde. Stavolta sono io quello leggermente disgustato e divertito.
- Che c’è? – chiede sorridendo.
- Quello che dovrebbe essere? - dico indicandolo.
- E’ semplice latte con dello sciroppo alla menta. Me lo ha insegnato mia madre, o meglio me lo faceva da bambina prima di dormire. E’ buonissimo! – sorride soddisfatta.
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HEARTS & GUNS
Fanfiction[Dal Chapterღ 25] - Tu non puoi aiutarmi.. sono io quello forte, quello che deve aiutare te. Tu non devi fare nulla.. – mi deride scherzosamente. - Un giorno avrai bisogno del mio aiuto.. – dico scherzosamente. - Tu dici? Io non credo. Per come sei...