Nessuno scambio di parole, il silenzio più teso al mondo ci circonda. Gli alunni di tutte le età stanno correndo fuori per tornare a casa mentre noi restiamo fermi in un angolino.
- Che vuoi Chelsie? – chiede un po’ seccato.
Ma è serio? Che voglio? Scrive una poesia sbandierando, praticamente, ai quattro venti che mi taglio, anche se non ci ha scritto il mio nome, e mi guarda. Sembrava mi stesse confidando che lo fa anche lui anzi, è così. Lo fa anche lui. Non bado a quanto sia seccato, probabilmente l’argomento lo tocca leggermente, proprio come tutti gli argomenti di sabato sera. Gli prendo un polso, lo scopro dalla maglia, e allora riesco a notare quattro o cinque strisce bianche.. cicatrici.
- Un anno da solo, senza amici, solo mia madre e Sophia.. avevo bisogno di sfogare la mia tristezza su qualcuno. Ma quando questo qualcuno è arrivato non ho più dovuto sacrificare me stesso.. non sono come te Chelsie.. – dice in tono duro.
- Che intendi dire con “ non sono come te Chelsie ” ?? – chiedo un po’ irritata, imitandolo.
- Non sono buono come te.. la gente non merita la tua sofferenza al posto della loro.. – spiega.
- La gente non merita di soffrire al posto tuo Louis.. Non sono tutti Sam. Non sono tutti complici dell’assenza di Janelle.. –
- Mi stai sbattendo in faccia il fatto che merito di soffrire? – chiede, l’irritazione nella sua voce è palpabile.
- No.. Non è questo che sto cercando di dire.. – boccheggio nervosa.
- Ok va bene basta.. Non voglio litigare con te! –
- Non stiamo litigando.. – dico confusa.
- Si invece.. Chiudiamo qui il discorso.. – ribadisce seccato prima di scappare via.
***
LOUIS’S POV
- E così ora sa tutto anche lei.. prima che tua sorella ci metta il becco! – sbuffo.
- E’ positivo no? Non ti senti meglio? – chiede, continuando a svolgere esercizi di matematica.
- Non lo so.. E’ strano.. – dico guardando il soffitto, sdraiato sul suo letto.
- Cosa è strano? Il fatto che non abbia detto niente? –
- Le ho detto anche di aver ucciso Michael.. – ammetto.
- E..? – mi incita.
- Nulla. Non le ha fatto ne caldo ne freddo.. – dico confuso.
- L’ha quasi violentata.. credo che nel profondo sperasse morisse.. – dice indifferente.
Ma solo io sono sorpreso del suo modo di prendere alla leggera la morte di Michael? Forse allora mi faccio troppi filmini mentali. Mi aspettavo di più una ragazza in lacrime che urla, si riveste e scappa via.. non una che se ne frega altamente, mi bacia e mi abbraccia. Sono confuso.
- E’ una tosta.. La classica ragazza che ama le avventure e non si spaventa davanti a nulla.. – sorride lui.
Non si spaventa davanti a nulla, eh? Vogliamo parlare della sera che provai a baciarla? E’ perché Zayn non lo sa del suo passato, e non so se sia giusto raccontarglielo. Più per lei, ovviamente. Devo ammettere però che ha coraggio da vendere. Qualsiasi ragazza nella sua stessa situazione avrebbe preso le cose in un’altra maniera, l’altro giorno, con Michael. Di certo non avrebbero trovato uno stupido modo per telefonare e chiedere aiuto, e non supererebbero così tranquillamente il fatto di aver assistito ad un omicidio. Noto Zayn guardare il suo telefono e imprecare, dopo che gli è arrivato un messaggio.
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HEARTS & GUNS
Fanfiction[Dal Chapterღ 25] - Tu non puoi aiutarmi.. sono io quello forte, quello che deve aiutare te. Tu non devi fare nulla.. – mi deride scherzosamente. - Un giorno avrai bisogno del mio aiuto.. – dico scherzosamente. - Tu dici? Io non credo. Per come sei...