LOUIS’S POV
Vorrei riuscire a chiudere gli occhi e rilassarmi quanto basta per dormire quelle tre o quattro ore che mancano prima che sia ora di alzarsi.. ma non ci riesco. Sono sdraiato su questo scomodissimo letto da ore ormai e fisso il soffitto rimuginando su tutto ciò che è successo oggi. Come può dannatamente riuscire a farmi sentire una merda, a fartmi sentire in colpa perché mi sforzo di evitare una catastrofe che nascerebbe se fossimo seduti ad un tavolo con davanti sua madre. Non serve che mi sforzi di piacerle, non le piaccio, fine della storia. Non posso imporle di adorarmi e di piacergli come fossi il perfetto ragazzo che vorrebbe per sua figlia. Nemmeno lo sono il perfetto ragazzo che dovrebbe stare con sua figlia. Ho rischiato di perderla come un totale cretino, un’idiota. Se fosse morta non so che sarebbe successo. Forse glil’avrei data vinta a quel fottuto bastardo, lasciando che mi uccidesse come meglio credeva, perché non so se riuscirei ad affrontare la perdita di qualcun altro a cui tengo così tanto. Cazzo! Se lei fosse qui ora, se lei stesse dormendo fra le mia braccia, dove so di poterla tenere al sicuro, forse non starei rimuginando così tanto. Decido di alzarmi e andare di la per riuscire a trovare un sorso d’acqua. Spero che questo possa eliminare i miei pensieri e la sensazione di secco che mi si propaga nella gola. Mi fa male il braccio, molto male. E’ una dolorosa sensazione il tirare dei punti. A quanto pare l’antidolorifico ha finito il suo effetto. Riesco a trovare delle bottiglie di acqua messe sotto un mobiletto sul pavimento. Ne afferro una col braccio “ sano ” e bevo un grande sorso d’acqua, prima di andare a sedermi su quello schifoso divanetto trasandato e poggiare l’acqua vicino a me, sul tavolino. Accendo la vecchia tv e scorro fra i canali. Per quanto possa sembrare infantile, tengo il volume un po’ più alto di come dovrei tenerlo. Lei ha il sonno leggerro, ed è tremendamente curiosa. Se sentisse la tv accesa sono sicuro che verrebbe qui da me e alla fine potrei avere l’occasione di dirle che mi dispiace per prima. Non volevo intendesse che mi pento di essermi messo con lei, o meglio, è stato un pensiero che mi ha attraversato la mente, nel momento in cui l’ho vista stesa a terra circondata nel suo sangue, ma non me ne pento assolutamente. Sono felice di averlo fatto, di aver scoperto qualcosa che per me era nuovo con lei, ma se potessi tornare indietro non lo rifarei, per nulla. La amo, la amo tantissimo, ed è proprio per questo che non le darei la possibilità di incastrarmi coi suoi occhioni dolci e il suo lato fragile. Se più di una settimana fa mi avessero detto che rischiavo di perderla per sempre non lo avrei mai fatto. So che può sembrare cattivo, quasi egocentrico ed egoistico da parte mia, ma è così. E’ la pura verità. E per quanto faccia male, so che se Sam farà un’altra mossa sbagliata verso di lei chiuderò questa cosa. Sto davvero pensando di contrattare con lui qualcosa affinché la lasci in pace, anche se questo vuol dire che dovrei farla soffrire io più di tutti lasciandola.
Dei rumori strani attirano la mia attenzione. Sono dei passi, forse troppo pesanti e rumorosi per essere i piccoli e leggeri piedi della mia Chels. Gli occhi scuri e i capelli mori e corti mi aiutano a rendermi conto che non è Chels, ma Zayn. Si stropiccia un occhio e sbadiglia dirigendosi verso un mobiletto di quella minuscola cucina logora per afferrare qualcosa da mangiare. Dei crackers suppongo. Si avvicina sedendosi al lato opposto del divano e inizia a guardare la tv con me o meglio, guarda me cambiare continuamente canale. Alla fine mi fermo su un programma dove trasmettono musica e video musicali. Infondo il mio obbiettivo non era per nulla guardare la tv, ma svegliare lei, visto che pazzo egoista sono.
- Come mai sei qui? – chiedo.
- Io e John siamo rimasti per controllarvi.. gli altri sono tornati a casa. Sai, se per caso avete bisogno d’aiuto o vi sentite male.. siamo qui. –
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HEARTS & GUNS
Fanfic[Dal Chapterღ 25] - Tu non puoi aiutarmi.. sono io quello forte, quello che deve aiutare te. Tu non devi fare nulla.. – mi deride scherzosamente. - Un giorno avrai bisogno del mio aiuto.. – dico scherzosamente. - Tu dici? Io non credo. Per come sei...