Sono già passati quattro giorni da quella mattina, dalla sua partenza. Inizio a pensare che lui non voglia davvero più tornare. Sto contando il tempo con inesorabile ansia in attesa del suo ritorno, di una chiamata, di un messaggio. Sono sempre stata pessimista o realista, se si possono intendere anche come sinonimi. Ho sempre visto il bicchiere mezzo vuoto piuttosto che l’illusione del mezzo pieno. Credevo davvero sarebbe tornato, o almeno ci speravo. Mi sento esattamente come un anno fa, stupida. Mi alzo dal letto e prendo dall’armadio i vestiti preparati la sera prima per andare a scuola, portandoli con me in bagno per poter fare una doccia. Mi lavo i capelli, mi insapono, mi sciacquo, mi depilo.. resto dentro quella doccia per molto tempo, mentre vengo circondata da una calda nuvoletta di vapore acqueo. Alla fine esco, mi vesto pigramente e mi sistemo i capelli e il trucco. Ho deciso di indossare una semplice canotta bianca e una felpa grigia sopra, una di quelle con la cerniera e il cappuccio. Un paio di jeans chiari, lunghi e piuttosto attillati e infine le mie converse a stivaletto bordeaux. Il trucco è il solito, un po’ di mascara, fondotinta.. una volta pronta scendo le scale e raggiungo mia madre in cucina. E’ in vestaglia e pantofole e sta preparando la colazione, avrà di sicuro la mattinata libera. Mi siedo su uno sgabello aspettando mi porga, come il solito, la mia tazza di latte e caffè e i biscotti al cioccolato. In meno di qualche minuto ho già tutto davanti agli occhi.
- Buongiorno! – mi sorride baciandomi la fronte.
- Buongiorno.. – dico con poco entusiasmo.
- E’ successo qualcosa? – chiede amorevolmente.
- No no tranquilla.. ho il compito di matematica stamattina, sono solo un po’ in ansia.. – mento accompagnando la bugia con un sorriso ancora più finto.
Di certo non posso dirle che sono giù per un ragazzo, ne tantomeno che questo ragazzo è Louis. Mia madre è davvero una donna buona e dolce, ma ha un certo disprezzo, se così possiamo chiamarlo, per tatuaggi, piercing o facce da guai. Escluso il secondo punto, gli altri due rappresentano Louis alla perfezione. Non oso pensare a cosa succederebbe se sapesse tutto c’ho che mi è accaduto nell’ultimo mese dal suo ritorno. Lei è ignara, per fortuna, del mio rapimento e quasi stupro, del fatto che abbia assistito ad un omicidio e che mi sono fatta toccare da quella stessa persona che tanto odiavo. Giusto per ornare questo disastro, e visto il sorriso che mi è spuntato al pensiero dell’ultimo punto, mia madre è cristiana, e segue determinate regole che la sua religione impone, imponendole anche a me nella mia educazione. Una fra tutte il sesso prima del matrimonio. Se sapesse il modo in cui Louis mi ha toccata tre giorni fa ritirerebbe la richiesta d’affido e mi sbatterebbe fuori casa a calci in culo, anche se sono praticamente una donna adulta, ne sono sicura. Sia lei che Nicolas, fin da quando ero piccola, hanno sempre cercato di integrarmi nel loro credo, ma col crescere e con le esperienze vissute, ho imparato che non c’è nessun dio che ti aiuta nei momenti difficili, e se davvero esiste ti volta le spalle. La figura di Dio è un’illusione dell’uomo, che deve credere in qualcosa di mistico a tutti i costi, per incolparlo dei suoi sbagli e per invocare aiuto vigliaccamente nel momento del bisogno. Mia madre sa del fatto che sono atea, e rispetta questa mia decisione, ma pretende che, sotto il suo tetto, io stia alle sue regole, che sono le regole del suo credo in poche parole. So che se dovesse vedermi con Louis si arrabbierebbe molto e forse la deluderei, visto il suo pensiero. Deluderla ancora è l’ultima cosa che voglio. Non posso negare però di provare qualcosa per quell’uomo. Solo attrazione fisica, o forse affetto, non lo so, ma ho bisogno di lui e soprattutto ora che non c’è, vorrei tornasse da me.
- Non preoccuparti tesoro, te la saprai cavare alla grande come sempre.. – dice stampandomi un altro bacio sulla fronte.
- Non meno di sei Chelsie.. – aggiunge poi sorridendo e andando verso il piano di sopra per cambiarsi.
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HEARTS & GUNS
Fanfiction[Dal Chapterღ 25] - Tu non puoi aiutarmi.. sono io quello forte, quello che deve aiutare te. Tu non devi fare nulla.. – mi deride scherzosamente. - Un giorno avrai bisogno del mio aiuto.. – dico scherzosamente. - Tu dici? Io non credo. Per come sei...