Chapterღ 5

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-Mi dispiace Chelsie.. senti non volevo dire quelle cose.. Ti prego smetti di piangere. – la supplico.

Si lascia scappare qualche altro singhiozzo prima di alzare il capo e guardare verso l’alto per fermare le lacrime. In un momento riesco a vedere i piccoli pezzi del suo muro, crollato poco prima, ricomporsi. Sta cercando di eliminare il momento di debolezza che mi ha mostrato per tornare la solita irritante Chelsie, ma stavolta non le darò corda, stavolta starò zitto e mi prenderò la responsabilità delle sue offese. Si passa una mano sul viso, cercando di salvare il poco trucco rimasto.

- Perché sei qui? Perché non torni dagli altri? – chiede freddamente.

- Mi dispiace, davvero, ok? Non pensavo di ferirti così tanto.. – ammetto cercando di incontrare il suo sguardo, ma lei non vuole saperne di farmi vedere i suoi occhi castani.

- Strano, perché sembra il tuo divertente passatempo umiliarmi.. sembra esserlo sempre stato. – dice bruscamente.

- Non stavo cercando di umiliarti ora! Sei tu che te ne sei andata quando quel.. mmh! – mi lamento mordendomi la lingua.

Ma che cazzo sto facendo? Ora mi mordo la lingua per non dire cazzate e non litigare con lei.. perché? Dio santo, lei mi odia, io non la sopporto! Perché dovrei trattenermi?

- Quando cosa, eh? Stavi per insultare anche lui? Strano.. – dice sarcastica, voltandosi a guardare nel lato opposto al mio.

- Sai una cosa? Sto provando ad essere carino con te, per una cazzo di volta e tu resti sempre un’irritante bambina viziata! – le dico freddamente.

- Tu che provi ad essere carino con me? Quando? Dopo che mi hai praticamente detto che sono un cesso? Ti prego! – mi deride.

- E’ per questo che sei scappata via piangendo? Perché ho detto che tu e Wendy non siete carine? O perché hai paura che ti baci? – sputo.

Si alza in piedi fulminandomi con lo sguardo. Ahia.. a quanto pare ho trovato il tasto dolente della sua crisi. Mi alzo in piedi anche io restando a pochi centimetri da lei.

- Non ti bacio semplicemente perché mi fai schifo! – sputa lei.

- Tanto non ti avrei baciata comunque.. – la derido.

- Bene.. meglio così.. una lumaca bavosa in meno! – dice quasi urlando.

Il suo muro è praticamente ricresciuto, ridando a questa ragazza una linguaccia biforcuta e un’irritante audacia. Preferivo davvero la ragazza debole e spaesata di prima, quella che sentivo di dover proteggere, ma la ragazza spavalda e irritante l’ha praticamente soffocata, rubandole il posto e portandoci a questo.

- Sai una cosa.. io me ne vado! Meglio una lumaca bavosa che una zitella dalla nascita! – le dico a pochi centimetri dal viso, rabbrividendo quando il suo respiro mi accarezza il viso.

Cerca di tirarmi uno schiaffo, ma stavolta la fermo, afferrandole i numerosi braccialetti in cuoio che le ricoprono il polso. Ha uno sguardo così arrabbiato, e terribilmente sexy. Per un istante resto a fissarla, gli occhi, le labbra.. poi però le tiro il polso per avvicinarla, ed è li che la vedo crollare di nuovo.

- Non farlo.. – mi supplica a bassa voce chiudendo gli occhi.

- Perché no? – chiedo in un sussurro.

- No.. – dice semplicemente scuotendo la testa.

Le tengo un braccio stretto sui fianchi, mentre le sue minute mani sono spalancate sul mio petto per spingermi via, senza successo. Con la mano libera le prendo il mento per guardarla negli occhi prima di posare le labbra su una sua guancia e poi allontanarmi. Se non vuole un mio bacio non glielo imporrò. Faccio un paio di passi indietro e poi mi volto, andandomene e lasciandola li. Faccio il giro lungo del giardino per tornare davanti, all’entrata, e prendere la mia auto per tornare a casa. Una volta sopra allaccio la cintura di sicurezza e aziono il motore, uscendo dal viale e immettendomi in strada. Durante il breve tragitto che mi separa da quella casa a casa mia penso a Chelsie. Perché ha paura di avere un contatto fisico? Ricordo Harry, una settimana fa a letteratura, dirmi che nessun ragazzo le si era mai avvicinato, nemmeno dopo quel suo drastico cambiamento. Quindi non allontanava solo me, vero? Non penso che dopo questo suo cambiamento lei non abbia ricevuto attenzioni maschili, sarebbe impossibile. Si è fatta così bella. Ogni singola curva del suo corpo è situata al posto giusto, compresa quella del meraviglioso sorriso che posso ammirare solo di nascosto. Perché sto pensando a tutti questi suoi lati positivi ora? Non è giusto. Scuoto il capo cercando di allontanare il pensiero, prima di entrare nel viale di casa.

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