5.

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I nostri sguardi si incrociano per qualche secondo, avverto l'intenzione di Nico a voler azzerare le distanze tra noi, il mio cuore sembra battere troppo veloce, tanto da farsi sentire in petto, sussulto sentendo il suo profilo scontrarsi lentamente col mio, quasi con cautela e socchiudo gli occhi, lasciandomi andare

Tutto questo non va bene, non posso essermi presa una cotta per un ragazzo che conosco da tre giorni, questo non è possibile, non può essere

Mi alza il mento con l'indice e col pollice mi accarezza delicatamente la guancia, sento il suo profumo addosso, segno che siamo ormai troppo vicini

Sussulto al contatto con le sue labbra che dolcemente si scontrano sulle mie, dando vita ad un bacio quasi incerto, che si intensifica quando reclina il capo per prendermi meglio

La sua lingua si insinua cautamente nella mia bocca, giocando con la mia, provocandomi un brivido lungo la schiena

Un ultimo bacio stampatomi sulle labbra conclude il tutto, seppure siamo ancora abbastanza vicini da respirarci
Tengo lo sguardo basso avendo soggezione dei suoi occhi, mi sento davvero tanto imbarazzata

Punto ai suoi occhi in maniera confusa quando vedo un sorriso prendere forma sulla sua faccia, è un sorriso ammiccante e al contempo imbarazzato, così scuoto la testa e ridacchio per la situazione

«Dicevi? Bella la luna eh?» ride lui ironizzando, mettendomi in imbarazzo

Scuoto la testa per rimuovere questa strana sensazione, sussulto rabbrividendo leggermente per il freddo «Fa freddino qui sopra, che dici di ritornare?» propongo io

«Se daje, annamo» si alza sistemandosi i jeans, per poi poggiarmi una mano sulle spalle come per scortarmi

Scendo di sotto accompagnata da Nico, ci guardiamo intorno alla ricerca dei ragazzi

«Eccove» ci nota Dyl, avvicinandosi a noi, stringendo tra le mani un drink

«Oh ma 'ndo stà Sfera?» chiede Umberto guardandosi attorno

«Avete visto Kathe?» chiedo io di rimando, osservando i ragazzi che si guardano compiaciuti l'un l'altro, iniziando ad esultare

«Hai capito cupido ha colpito» dice Arturo ridendo con gli altri

Credo di essere la persona meno indicata per ascoltare i loro commenti da uomini, faccio spallucce estraendo dalla borsetta il cellulare e noto le chiamate perse della mia migliore amica, così mi allontano di poco per richiamarla

«Fanny?» risponde dopo qualche squillo lei, mi chiedo dove si trovi, visto che non sento musica di sottofondo né voci

«Kath, dove sei?» chiedo preoccupandomi

«Sono con Gionata» dice cercando di contenersi, me ne accorgo dalla voce

Un risolino compiaciuto mi scappa da bocca «Ti aspetto in stanza, fa' pure» le tengo il gioco io

Chiudo la chiamata e ripongo il telefono, mi avvicino ai ragazzi e faccio per salutarli, vorrei tornare in camera adesso

«Be', è stato un piacere conoscervi, io vado» dico salutando i ragazzi, parlando tra un bacio e l'altro

«Ma dove vai da sola? Ti ci accompagniamo noi» propone Dylan gentilmente

Resto per un attimo sorpresa dalla proposta e faccio per proferire parola, venendo anticipata da Nicolò «Non ce smoviamo tutti quanti, la accompagno io, che c'ho pure sonno» propone lui

Resto contenta dal fatto che si sia proposto per accompagnarmi, Umberto da le chiavi della camera a Nico e nel farlo si scambiano uno sguardo d'intesa accompagnato da un mezzo sorriso

«Buonanotte, se vedemo in hotel» saluta Nico, camminando accanto a me

«Buonanotte ragazzi» saluto un'ultima volta prima di lasciare il locale

Nico cammina accanto a me, tenendo il braccio attorno alle mie spalle, in senso protettivo

«Come mai hai deciso di tornare già in hotel?» chiede lui, tenendo occhi sulla strada

«Non mi andava più di stare in quel locale» faccio spallucce restando sul vago
«Tu invece?» giro la domanda a lui, scorgendo il suo profilo

«Mi annoiavo» dice spostando gli occhi su di me, con fare sicuro

Si sente che c'è qualcosa di raro, che cerchiamo di reprimere forse entrambi però e non capisco cos'è che mi prende ogni volta che me lo trovo vicino

Arrivati in hotel inizio a farmi strane paranoie e spero non mi abbia accompagnata solo per infiltrarsi nella mia camera, approfittando che sono sola
Inizio a sentirmi leggermente tesa al solo pensiero.

Arriviamo in corridoio e faccio per scappare da lui così decido di fare qualche passo più avanti verso la mia camera, fermandomi dopo poco

«Ehm...grazie per avermi accompagnata, io vado eh» dico mettendomi leggermente in punta di piedi per arrivare alla sua altezza, gli lascio un bacio per guancia per salutarlo, mentre lui resta quasi imbambolato

«Figurati» dice facendo spallucce

«Ci vediamo domani allora» sorrido io prima di voltarmi un'ultima volta, prima di entrare in camera mia

Caccio un sospiro di sollievo poggiando le spalle sulla porta e scuoto la testa ridacchiando pensando alle mille paranoie inutili che ho fatto, mi tocco i capelli per riassumere un'espressione normale e tolgo le scarpe reggendo l'equilibrio da un piede all'altro

Mi preparo per andare a dormire, indossando il mio amato pigiama poco sobrio, salto poi sul letto e penso a Kathe che ancora non torna, non vedo l'ora che mi racconti del rosso.

La mia attenzione viene catturata dalla voce di Nico che si sente dalla stanza accanto, mi alzo e faccio per ascoltare, poggiando l'orecchio accanto al muro

Non riesco a captare bene le parole e credo stia parlando da solo, visto che non si sentono altre voci.
Dopo poco c'è silenzio, segno che ha smesso di parlare, così torno a letto, scuotendo la testa per rimuovere le cose strane di questa serata.

Mi stringo tra le coperte e chiudo gli occhi per riposare, quando poi la porta della mia camera suona sotto il battito delle mani di qualcuno, questa dev'essere Kathe, penso io alzandomi dal letto.

Mi cimento ad aprire e resto stupita scorgendo la figura di Nicolò davanti la mia porta, che mi guarda con i suoi occhioni ammalianti

Cosa vuole da me a quest'ora?

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Problemi d'amore||Tony EffeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora