Alla vista della Lamborghini Huracàn gialla a pochi passi da me sussulto, abbasso la testa e cammino ancora qualche metro fino a trovarmi accanto al finestrino del veicolo. Il biondo mi vede, si acciglia con aria stizzita e proferisce parola «Sali!» fa cenno col capo indicandomi il posto libero accanto a lui
Incrocio le braccia al petto in disaccordo «Scendi tu e parliamo» rilancio io
Nonostante sia giorno non c'è tanto movimento in questo parco, a parte due signore che siedono su una panchina qualche aiuola più avanti mentre dei bambini giocano sullo scivolo.
Il biondo fa rombare il motore dell'auto e va spedito verso lo stallo, dove parcheggia scendendo poi e camminando verso di me
«Che stai passando? Dici di volermi parlare, mi fai venire qua e non vuoi salire in macchina tutto insieme» fa sfilandosi le lenti gialle dalla faccia, riponendole nel borsello Gucci che porta sempre con sé.
«Questa situazione mi sta stancando e non possiamo più andare avanti così» mi faccio coraggio e metto due parole in croce assumendo un tono autoritario stando attenta a tenere sempre la giusta distanza
«Ma che stai dicendo?» domanda confuso guardandomi negli occhi.
Proprio non capisce, perché deve essere così complicato?«Vale noi non possiamo stare insieme e lo sai anche tu» dico freddamente «La tua gelosia mi aveva già fatta stancare prima, speravo fosse solo una fase da superare, poi ho saputo ciò che è successo a Napoli in questi giorni e...» storco la bocca ripensando a tutto ciò che stava accadendo alle mie spalle
«Che c'entra Napoli adesso?» mi guarda attonito, cercando di capire il nesso
«Oh ma sei proprio una gran faccia di cazzo eh? Che ti fingi ancora? Io so quello che è successo con quella ragazza, ho letto tutto stanotte» faccio arrabbiandomi
«Fanny ma che stai dicendo?» fa gesticolando «Tu stai impazzendo veramente» mette su un risolino ironico «Ja, vieni qua e falla finita» fa attirandomi a sé
«Oh, lasciami!» esclamo respingendolo all'istante «Sei uscito con quella Maria mentre eri alla serata, ecco perché tutta la notte non ti sei fatto vivo e non hai risposto alle mie chiamate» lo accuso mentre lui scuote il capo con fare amareggiato
«Non sono uscito con Maria, finiscila di dire stronzate» ribatte il biondo «Sono stato tutta la serata coi ragazzi a lavorare, non è successo niente» si giustifica lui
«E Maria c'era o no?» chiedo io ponendomi una mano sul fianco con fare seccato
«Sì, c'era ma ti ho detto che non è successo niente...te lo giuro» sbuffa esausto «Finiscila e andiamo a casa insieme» m'incita il ragazzo tendendomi la mano
Studio la sua espressione e nonostante sembri convincente senza ripensarci scuoto la testa «No Valè basta, non voglio stare più con te»
«Provi qualcosa per me?» domanda di punto in bianco, lasciandomi spiazzata
Abbasso la testa sentendomi un crampo allo stomaco «Fanny!» mi richiama Valerio mettendo una mano sulla mia spalla, approfittando per avvicinarsi
«Vale non lo so, non lo so, non so niente...lasciami stare» dico deviandolo
Mi sento talmente tanto combattuta ed esausta che sono sull'orlo di un pianto isterico «Fanny...io mi sono perso per te, io non ho fatto niente mi devi credere, dammi modo, torniamo a casa insieme...» mette una mano sotto alla mascella, regalandomi una carezza «Lo so sono troppo geloso e a volte esagero però posso pure cambiare, andiamo a casa» sussurra dolcemente, facendomi rabbrividire
Le lacrime riempiono i miei occhi e faccio per trattenerle, ma la gola mi stringe ed il naso mi pizzica «Non fare peggio, lasciamoci qua, ti prego» proferisco decisa
Il biondo si allontana da me senza fare troppe storie ed acconsente «Ti mando Emanuele a prendere le mie cose dopo»
Estrae dalla tasca le chiavi dell'auto e si dirige alla portiera, aprendola e salendo su.
Lo osservo con le lacrime agli occhi che mette in moto con un'espressione triste e scossa, le lacrime straripano fuori dalle orbite quando il biondo inizia la manovra per uscire dal parcheggio senza degnarmi di uno sguardo.È davvero finita?
Sento una mano poggiarsi sulla mia spalla e sgrano gli occhi preoccupata, voltandomi all'istante. Sospiro rincuorata quando i miei occhi incontrano quelli vispi di Katherine che senza dire nulla mi abbraccia
«Kath...» singhiozzo tra le sue braccia disperatamente
«Shh, calmati...dispiace anche a me» fa accarezzandomi i capelli
Tiro su col naso e mi asciugo gli occhi velocemente «Mi ha pregata di tornare a casa insieme» spiego tra un singhiozzo e l'altro «Ma...ma io non ce l'ho fatta, mi dispiace averlo ferito...io voglio Nico» confesso a cuore aperto
«Amore non piangere, sei umana e non puoi vivere per accontentare gli altri, non prendertela con te stessa» fa tenendomi la mano «Dai, adesso andiamo a casa, è tutto finito» mi sorride dolcemente
Katherine è la mia salvezza, un angelo custode che arriva sempre nel momento giusto e sa sempre cosa dire per farmi stare meglio. È dolce, brava, giusta e di gran cuore, sono fortunatissima ad averla con me.
———
Chiudo gli occhi intenta a riposare sul divano quando il mio cellulare s'illumina, segnando una notifica. Sussulto pensando sia Emanuele che sta passando per prendere le cose di Vale e quando leggo il mittente sorrido affrettandomi a rispondereNicolò😒: ultimo accesso oggi alle 16:50
Come stai?
Bene, credo
Tu come stai?Sto bene dai
Hai parlato con Alessandra?
Ovvio che sì, non ti avrei
lasciato vincere💆🏻♂️Mi dispiace, ma siamo pari
questa volta🤷🏽♀️Curioso🤔
Allora possiamo vederci🤪Scherzi a parte Nico, dobbiamo
parlare di questa situazioneChe c'è che non va?😳
Nulla, credo
Ma dobbiamo chiarire
delle cose, non mi va
di perdere tempoAllora ti passo a prendere
stasera, ti voglio portare fuoriMi piacerebbe, ma non possiamo.
Non corriamo troppo, potremmo
rischiare che ci vedano insiemeÈ troppo presto
Prima o poi ci vedranno e poi abbiamo
rischiato quando non potevamo,
adesso che c'è di male?_xlellax_
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Problemi d'amore||Tony Effe
FanfictionFanny è una giovane organizzatrice di eventi nella città di Milano. Passa le vacanze a Barcellona, dove incontra Nicolò e i suoi amici. Tra i due nascerà qualcosa di magico dal primo momento, ma c'è qualcosa che spinge il ragazzo ad essere poco sinc...