Problemi d'amore||Tony Effe

58.

Fanny's pov

Gionata e Katherine aprono le danze e man mano prendono parte sempre più persone a ballare, io li guardo da lontano ammirandoli.
Dal nostro tavolo si alzano Mirko e Diego raggiungendoli. «Voi non venite?» chiede la ragazza di Elia, guardando me e Valerio.

A mia volta sposto lo sguardo su Vale che mi guarda per strapparmi un sì «Vi raggiungiamo dopo» le faccio l'occhiolino, congedandoli.

«Non vuoi ballare?» dice con un velo d'ironia nella voce

«Ho le scarpe scomode» mi giustifico mettendo su una smorfia. In realtà non è proprio per questo che non mi va di ballare...il fatto è che non mi va di mettermi in mostra con Vale davanti a tutti, poi c'è Nico anche. È vero, lui è lì con la sua ragazza che si diverte e non mi sta dando fastidio, però forse dovrei evitare?

«Ci andiamo piano, prometto» reclina il capo per convincermi, facendomi sorridere dolcemente. Intanto la musica cambia e dalla techno si passa al lento «È un segno» ridacchio io

Vale ride per poi spostare la sedia e alzarsi, afferrando poi la mia mano «Andiamo?»

Mi limito ad annuire, restando attratta dai suoi occhi cristallini e limpidi, mi alzo anch'io tenendogli la mano. Camminiamo insieme verso la pista, cerco di schivare gli occhi degli altri, incrocio però Katherine che mi strizza l'occhiolino in segno di compiacimento ed io di tutta risposta mi limito a sorridere, trovandomi leggermente imbarazzata.

Mi trovo Vale davanti che prima mi scosta i capelli dalle spalle e poi mi attira a sé, stringendomi tra le sue braccia. Poggio la testa sulla sua spalla chiudendo gli occhi per un po'.
Le sue mani posano sulla mia schiena e all'orecchio mi sussurra qualcosa di tanto intanto, che non riesco a captare bene essendo immersa nei miei pensieri.
Alzo la testa verso lui, affinché possa incrociare i suoi occhi e gli sorrido, mentre lui mi lascia un dolce bacio sulla guancia. Appoggio nuovamente la guancia sulla sua spalla, continuando a restargli abbracciata, quando poi il mio stomaco si contorce e la pelle mi si accappona di getto quando incrocio Nicolò che mi osserva con aria spenta.

Mi acciglio e faccio per deviarlo mentre lui scuote il capo in segno di disaccordo, mentre tiene la sua ragazza per i fianchi. Sospiro e cerco di deviarlo, ma invano. Alessandra prende a giocare coi suoi capelli e poggiandogli entrambe le mani sugli zigomi lo attira a sé lasciandogli un bacio sulle labbra.
Guardo attonita la scena e faccio per girarmi dall'altra parte ormai indispettita, senza darlo però a vedere a Vale.

La canzone finisce e sempre mano nella mano ci dirigiamo fuori per fumare una sigaretta e prendere una boccata d'aria, seguiti da Arturo e Umberto.

Nonostante sia coperta soltanto da pizzo mi faccio aria con le mani, per sventolare via il caldo. Valerio prende posto sul divanetto e accanto a lui siede Arturo, mettendosi comodo per girarne una.
«Viè qua» indica le sue gambe Vale, invitandomi a sedermici.

Così faccio e sistemandomi il vestito prendo posto, poggiando il busto sul suo petto tenendomi comoda «Bella festa eh?» fa Umberto per parlare

«Sì, proprio ben organizzata» risponde Vale annuendo, stringendomi da dietro con le braccia

«Ma da quanto tempo è che state assieme?» domanda il riccio, smanettando con l'accendino

Guardo il mio ragazzo e bazzico con gli occhi mettendo su una smorfia «Da un mesetto più o meno» proferisco io

«Ma Fanny ce lo presenti soltanto adesso? Ma come?» dice Arturo mentre lecca la cartina

«Perdonatemi» scrollo le spalle abbozzando un sorriso

«Ma te non sei de qua ve'?» continua Umbe, facendo per conoscere il mio ragazzo

«No, no. Sto qua per lavoro, ma io sto giù. Pure voi non siete di qua, giusto?» spiega lui, bruciando la cartina in eccesso per poi portarsi il filtro alla bocca

«Che, se sente?» ridacchia Arturo sfregandosi le mani per ripulirsi dal tabacco sui palmi

D'un tratto spunta Katherine accompagnata da Gionata, cogliendoci di sorpresa «Eccovi!»

«Eccoli i miei bambini» commento io guardandoli sorridendo «Siete troppo belli»

«Kath stasera mi sta rubando la scena» mette un broncio Gio, con fare ironico

«Ci voleva qualcuno che lo facesse, non sei abituato frà» s'intromette Tano sbucando da dietro

«Che buffone!» alza gli occhi al cielo la mia migliore amica, facendo sorridere le persone intorno a noi
«Fanny, mi fai compagnia un attimo al bagno? Mi sa che mi devo sistemare i capelli e da dietro non riesco» chiede lei sistemandosi i ciuffi davanti

Annuisco intenta ad alzarmi, ma Gio proferisce parola mettendosi in mezzo «Se vuoi ti posso sistemare io» ridacchia lui ironico

«Sai che sono ancora in tempo per annullare il fidanzamento?» serra lei gli occhi lanciandogli un'occhiataccia, facendolo accigliare «No amo' scherzavo» replica il rosso, scatenando i commenti ironici dei maschi.

«Torno subito, promesso» dico girandomi verso Vale, restando ancora seduta sulle sue gambe, quando lui annuisce d'impulso gli lascio un bacio sulle labbra, sotto gli occhi di tutti che prontamente emettono suoni incomprensibili a mo' di scimmie. Rido lievemente, mi alzo dalle gambe del mio ragazzo e raggiungo Katherine che è due passi più avanti rispetto a me.

Cammino mettendomi di pari passo con la mia amica, aiutandola a passare tra le porte senza rovinare il vestito, fino a raggiungere il bagno. «Amò dammi una botta con le forcine che qua non regge...» dice lei mettendosi davanti allo specchio

«Tra amo, ti concio io...» estraggo cautamente una forcina dai suoi capelli e la pongo velocemente tra le labbra, bloccandole le ciocche con le dita

«Come sta andando la festa amo?» chiede alzando la testa per permettermi di aggiustarle meglio i capelli

«Bene amo, è na bomba» dico a denti stretti, attenta a non farmi cadere la forcina dalle labbra

«Che succede con Nicolò? Ho visto mentre stavate ballando...» domanda, mentre io cerco di nascondermi dietro di lei, in modo da non farmi guardare in volto attraverso il vetro

«Non lo so, sembra ci sia rimasto male...ma non m'interessa» le spiego, fissandole i capelli con la forcina. «Ecco fatto, adesso possiamo andare» le sorrido forzatamente, celando la mia espressione.

Questa situazione sembra non avere più una fine.

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