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«Ci mancava solo che 'no scemo scrive canzoni per te» brontola il riccio dalla sua seduta

«Non è mica colpa mia» passo sulla difensiva

«Ci uscivi tu con lui, vedi 'npo» storce il naso alzandosi dal divano

«Io ho dovuto sorbirmi articoli sulle riviste per mesi» ribatto, riferendomi alla grande festa che diede con la sua vecchia fiamma

«Non l'avevo ancora mollata, okay?» dice mettendosi a pochi metri da me

Siedo sullo sgabello dietro di me accendendomi una sigaretta «Vedi come ti prende male quando c'è qualcuno tra di mezzo» esordisco nervosamente

«Almeno quella non mi sta ancora dietro intromettendosi tra me e te» fa voltandosi di spalle, quasi per non farsi vedere

«Ovvio, le interessava stare con te solo per la tua immagine» alzo gli occhi al cielo con fare schivo

«Ah, questo invece de te che gl'interessa? Che ricordi c'ha insieme a te? Quando ve mettevate a pomiciare davanti a me e i miei amici? Ah no, questo è innamorato, porello» dice teatralmente spegnendo il mozzicone nel posacenere davanti a me

«Non incalzare, sai che non è colpa mia» sbuffo fuori il fumo lanciandogli uno sguardo truce

«Non posso essere infastidito? Scusami, sei solo tu quella che può innervosirsi e farmi du palle enormi per le tue paranoie» sbraita di getto, facendomi sussultare

«Chiamale paranoie per non dire che stavi con due piedi in una scarpa e dove ti girava là te ne stavi, ma vaffanculo» ribatto stizzita «Il tuo comportamento dice tanto di te, stai dimostrando di avere tre anni di neuroni»

«Pijate uno maturo allora, magari che te scrive le canzoni mentre stai co' n'artro, bella considerazione che c'ha de te» dice senza neanche guardarmi in faccia

Resta in silenzio per un po', non volendogli dare adito a continuare. Piuttosto guardo lo schermo del computer e cerco di lavorare, ma invano.

D'improvviso si alza sospirando e mi osserva, senza che io lo ricambi. Perde la pazienza e si siede di fronte a me. A dividerci è il mio laptop che mi fa da scudo per evitare un contatto visivo, così lo sposta guadagnando spazio «Ti rendi conto che così manca di rispetto te per prima? Se lo vedono gli altri pensano che tu stia facendo il doppio gioco, come potrei pensarlo io adesso e non lo faccio, tra parentesi» spiega lui con calma

«Cosa dovrei fare? Parlargli e dire "hey senti scusami puoi cancellare la canzone sai da fastidio"? Oppure ignorarlo e fargli capire che non m'interessa niente?» dico a braccia conserte

«Forse hai ragione, ce devo parla' io, sta cosa non può restare irrisolta» fa lui aggrottando la fronte

«Non penso sia il caso, tutto questo è inutile, chiudiamola qui questa storia» ribatto io in disaccordo

Non ha il tempo di replicare che gli squilla il telefono, sbuffa seccato, lo estrae dalla tasca, si schiarisce la voce e risponde «Oh fra» comincia a parlare rispondendo poi in monosillabi.

Riprendo il computer portandomelo davanti, continuando a fare le mie cose.
Nicolò attacca e torna da me «Devo andare in studio, ci vediamo stasera» fa mettendosi il piumino

«Okay» rispondo freddamente

Il moro cammina lungo il corridoio per giungere alla porta «Non dimenticarti dei tortini in forno» urla per farsi sentire, prima di chiudere la porta dietro di sé

Sgrano gli occhi sorpresa, alzandomi di scatto per spegnere il forno. Tra tutto questo casino me ne ero dimenticata. Do uno sguardo attraverso il vetro e fortunatamente non sono ancora bruciati.

Torno a sedermi, reggo la testa con le mani in maniera frustrata, guardo tutte le finestre aperte sul monitor senza trovare un collegamento tra esse e decido di chiudere tutto. Non riesco a concentrarmi con tutto questo casino in testa.

————

«Vuoi sapere l'ultima?» dice Katherine poggiando sul tavolino basso un vassoio contenente delle bibite gassate

Ho pensato che passare a casa sua fosse stata una buona idea per svagare un po' e liberare la testa per qualche ora da tutto quel casino. Le ho scritto poco dopo l'uscita di Nico e lei mi ha invitata, nel giro di mezzora sono riuscita a prepararmi e raggiungere l'appartamento.

«Che succede?» chiedo stranita

«Io e Gio vorremmo fare l'albero di Natale, da esporre nel salone, in quell'angolo» fa indicandomi col dito

«E...?» mi acciglio

«L'albero sarebbe dovuto essere bello alto, ma rosso malpelo l'ha preso di 150cm» racconta

Scoppio a ridere guardando Gionata che cerca di giustificarsi «150cm è poco più basso di Katherine»

«Volevo farle un piacere» scrolla le spalle lui punzecchiandola

«Si vede che ha battuto la testa nelle ultime settimane?» lamenta lei indispettendosi appena

«A proposito, come sta andando la cura?» chiedo

«Tutto a posto dai, solo le pillole mi danno sonnolenza» spiega il rosso bevendo un po' di Sprite in lattina

«Gli si è pure sgonfiato il bernoccolo» fa Katherine spulciandogli quasi in testa

«Visto che dolce? Si preoccupa per me» mi fa l'occhiolino consapevole di ricevere dalla rossa una risposta indispettita

«Secondo me ti fa ancora male la testa, poverino» replica lei con fare ovvio, facendomi ridacchiare

«Parlando invece di altro» torna serio il rosso, mentre io allungo la mano verso il vassoio, verso un po' di ginger in un bicchiere e me lo porto alla bocca «Nicolò come va con i punti?»

Deglutisco prima di rispondere «Procede tranquillamente, fuma, cammina...anche se un po' storpiato» alzo gli occhi al cielo ripensandolo «Non ha ancora ripreso a guidare e ad allenarsi però per il resto va liscio»

«Be' almeno non devi stargli dietro come con qualcun altro» lancia un'occhiataccia a Gio

«Non proprio...» lamento io, ripensando alla discussione di oggi

«Che vuoi dire?» fa Giona curiosando

«Be'...» elaboro le parole nella mia mente «È un po' pesante, paranoico a volte mi sta col fiato sul collo, poi scappa, non racconta molto di sé...solite cose insomma» esprimo allungando le labbra e strabuzzando quasi gli occhi in una smorfia

«Lui è fatto così, eh» fa il rosso, quasi per giustificare il comportamento del suo amico

"È fatto così".

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Problemi d'amore||Tony EffeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora