Il finestrino dell'AMG si abbassa rivelando la figura di Nico al suo interno. Metto su una smorfia confusa in viso per poi curvare l'angolo della bocca in un sorriso quando il riccio esce fuori venendomi contro per prendere le valigie.
«Dov'è l'Audi?» chiedo confusa
Lui ride «Questa è più bella, che dici?» fa cercando un mio appoggio
«Non ho parole» scuoto il capo ridacchiando, lasciando i bagagli accanto a lui
Nico sistema le valigie dietro per poi farmi salire su, raggiungendomi a sua volta
«La lasci in stazione?» domando
«Partiamo con questa, altroché treno e prima classe» fa lui sistemandosi sul sedile, mettendosi poi le lenti da sole agli occhi
«Te la senti di affrontare un viaggio così lungo?» faccio togliendomi la borsa da dosso, poggiandola a terra al sedile
«Sto a posto, ce la faccio» mi rassicura lui, fissandomi poi «Mamma mia oh ma che fregna sei?» esordisce portandosi gli occhiali sulla testa, mordendosi poi il labbro inferiore
«Sto drippando, bello» dico vanitosamente, mettendo su una smorfia
«Così mi fai diventare scemo» confessa restando a guardarmi «Vie' qua a damme 'n bacio» fa attirandomi a sé
Rido divertita, mi mantengo con la mano sulla sua coscia mentre le nostre labbra congiungono in un bacio dolce
«Guarda che succede...» fa lui rivolgendosi poi all'auto «Hey Mercedes» dice fieramente, facendo accendere delle luci sul pannello di controllo «Imposta il percorso per Napoli» soggiunge, parlando col computer di bordo
«Imposto il percorso da Milano a Napoli, Campania» risponde il robot
Rido pesantemente guardando la sua espressione. Nico fa partire la macchina e in pochi minuti raggiunge l'autostrada. Sarà un lungo viaggio.
Prendo la sua mano intrecciandola con la mia, nell'altra mano impugno il mio cellulare per scattare una foto
«Taggami se la posti» suggerisce lui
«E la copertura?» chiedo d'istinto
«Che c'interessa? Sono mesi che stiamo insieme, ormai ci hanno già sgamati» replica lui ragionevole
Annuisco con la testa e scrollo le spalle, in accordo con ciò che dice lui.
Dopo tre ore di viaggio siamo giunti a Firenze senza manco accorgercene, Nico va liscio e sembra essere a suo agio a guidare, mi aspettavo di peggio.«Quanto manca amo?» chiedo sbirciando sulla schermata di navigazione
«Minimo altre quattro ore e mezza» risponde lui «Che ore sono?»
«L'una e mezza, non male dai...» rifletto ad alta voce «Arriviamo per cena a Napoli mi sa, meglio avvisare mamma a sto punto» faccio prendendo il cellulare in mano
«Eh sì, ti conviene» appoggia lui
Chiamo mia madre per comunicarle del nostro arrivo previsto per cena e l'unica sua preoccupazione è se abbiamo o meno mangiato a pranzo. Dice che un viaggio non va affrontato a digiuno, altrimenti si arriva ancora più stanchi a destinazione. Ovviamente l'abbiamo rassicurata telefonicamente e Nicolò in prima persona le ha promesso di fermarsi all'istante al primo autogrill per mettere qualcosa sotto i denti e lasciarmi mangiare.
«Già ho capito a chi somigli, tu madre me bacchetta secondo me» dice ridacchiando
«Se mamma ti bacchetta fa più che bene» ammetto divertita
«Se se, te bacchetto io a te dopo» fa prendendo uno svincolo che porta a una stradina isolata «Il navigatore segna un autogrill qua, ma io vedo solo alberi» ragiona lui proseguendo per la strada
Dopo un sentiero tra colline e alberi scorgiamo una struttura isolata «Sicuro sia un autogrill amo? Non ci vedo nessuna macchina parcheggiata...» faccio leggermente perplessa
«Proviamo ad entrare dentro» fa lui posteggiando l'auto, spegnendo poi il contatto.
Ancora da seduto stende le gambe massaggiandosi i polpacci «C'ho i piedi di fuoco» lamenta mettendo una smorfia in viso«Amore mettevi la guida automatica» suggerisco io mettendo la borsa a tracolla
«Non mi piace, non ho il controllo della macchina poi» risponde mettendosi gli occhiali
Scendiamo dall'auto insieme e camminiamo vicini fino all'entrata, Nico mi circonda le spalle con un braccio e mi lascia un bacio sulla guancia.
Dentro questo posto c'è soltanto una signora anziana dietro il bancone e un ragazzo alla caffettiera.
«Amo prendi qualche biscotto per dopo, io vado a chiedere se fanno i panini» fa il riccio, lasciandomi in corsia
Annuisco e sbircio tra gli scaffali afferrando tarallini aromatizzati e biscotti ripieni. Una volta tornata da Nico mi porge un bicchierino monouso con dentro del caffè nel frattempo che ci preparino i panini.
Finiti gli acquisti ringraziamo la signora e torniamo in macchina
«Aspetta amò, non partiamo subito, io voglio prima fumare» lamenta Nico, poggiandosi sul cofano dell'AMG«Ci diamo un quarto d'ora di pausa e partiamo, okay?» propongo io
«A posto» fa aprendosi la giacca, estraendoci da dentro una canna.
Alla vista di quella a tratti sbianco «Sei partito con l'erba addosso?» dico rimproverante
«Fanny statte calma, non succede nulla» fa lui restando calmo
«Se ci fermano passo anch'io un guaio con te» incrocio le braccia
«Se ci fermano ci lasciano, fidati di me» fa accendendola
«Poi ce la fai a guidare dopo? Non è che ti viene sonno?» faccio preoccupandomi, accendendomi una sigaretta
«Sto bello fresco, nun te preoccupa' t'ho detto» dice pacandomi «Non ti metterei mai in pericolo»
Trattengo un sorriso addolcito e mi faccio più vicino a lui, stringendomi sul suo petto
Sbuffa il fumo fuori e con una mano mi accarezza i capelli «Sono contenta di portarti a Napoli» faccio alzando la testa per incrociare i suoi occhi «Non vedo l'ora di portarti a Rione, devo farti conoscere tutti» ribatte il riccio, strizzandomi l'occhio
Cerco le sue labbra per lasciarci un bacio affettuoso, ma la situazione sembra riscaldarsi quando Nico lo trasforma in un bacio passionale, spinto. Pone una mano sulla mia guancia e un'altra la fa scivolare sul fondoschiena, attaccando il mio corpo al suo. Sento fare pressione sotto i suoi jeans, così capisco di averlo fatto eccitare in niente.
«Se inaugurassimo la nuova auto?» fa staccandosi da me per qualche secondo, sussurrandomi
Lo guardo imbarazzata e al contempo concordante «Adesso?»
«Non vuoi?» dice lasciandomi baci umidi sul collo, fino alla bocca
«Sì» annuisco ammettendo, trascinandolo in auto con me
Chiudiamo le portiere sedendoci dentro, ci guardiamo intorno e non vedendo nessuno nei paraggi ci diamo il via libera.
In pochi minuti mi ritrovo seduta sulle sue gambe, Nico tiene le mani tra i miei capelli e non smettiamo di baciarci, ad ogni spinta il mio stomaco si contrae portandomi scosse fino al cuore.Intreccio le mani nei riccioli arruffati di Nico che sospira pesantemente, implorandomi di continuare. Diventiamo una sola cosa, come se esistessimo soltanto noi.
Emetto un ultimo lungo sospiro, che da il via ad altre sensazioni forse mai provate prima. Il riccio fa per scostarmi e così ritorno al mio posto, quando poi cambio espressione all'istante alla vista di muco biancastro tra le mie gambe «Nico che vuol dire?» faccio mostrandoglielo
«È un po', non mi sono contenuto a dovere» si giustifica, facendomi preoccupare ancora di più
«Ma che significa?» sgrano gli occhi, fissando la sostanza viscosa che esce fuori
«Non ce l'ho fatta a spostarti per tempo, ma non ti preoccupare che non è molto» fa cercando di rasserenarmi
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Problemi d'amore||Tony Effe
FanfictionFanny è una giovane organizzatrice di eventi nella città di Milano. Passa le vacanze a Barcellona, dove incontra Nicolò e i suoi amici. Tra i due nascerà qualcosa di magico dal primo momento, ma c'è qualcosa che spinge il ragazzo ad essere poco sinc...