«Mi terrai il broncio per tutto il viaggio?» domanda Nicolò accarezzandomi la guancia
Non proferisco parola, piuttosto guardo fuori dal finestrino i campi di fiori e le pale eoliche a schiera sulla statale
«Mi sa di sì» si risponde da solo «Alla prossima stazione ci fermiamo e ti prendo una di quelle pillole» propone parandosi
«Certo, facile per te! Come se io non ci avessi già pensato, ma tu non capisci un cazzo» incrocio le braccia, sbottando
«Che devo capire? Mi dispiace t'ho detto! Non è una tragedia! Te stai a prende' a male pe' nulla» sbotta a sua volta il riccio, suonando poi il clacson con energia contro un'altra auto «Ma anvedi te 'sto cojone»
Sbuffo spazientita «Nico io non posso prendere quelle pillole»
«E perché?» chiede stranito, in cerca di spiegazioni
«Perché mi farebbero male, l'ultima volta che ne ho presa una mi portarono all'ospedale per trombosi e così il mio ginecologo me le ha vietate» spiego abbassando la testa, il riccio si zittisce per un momento, rabbuiandosi
«Perché non me ne hai mai parlato?» chiede alzando il finestrino per ascoltarmi meglio
«Mi sentivo a disagio a dirtelo, ecco perché non m'imbatto mai in sesso occasionale e rapporti non protetti» deglutisco amaramente, dovendo spiegargli tutto
«Fanny...ma che dici?» mi guarda intristito «Mi dispiace, scusami» dice mortificato «Potevi parlarmene, non c'è nulla di cui vergognarsi»
«Lo so, però non volevo darti paranoie» faccio schiarendomi la voce
«Cerchiamo di non pensarci adesso, viviamocela come viene, in ogni caso da oggi in poi voglio sapere tutto di ciò che ti accade, non me lo perdonerei mai...» dice senza finire la frase
«Va bene, ti terrò aggiornato su tutto, prometto»
«Prima però hai detto che hai fatto uso di pillole, t'è già capitata quindi una situazione del genere?» indaga sfacciatamente
«Cosa? No!» mi acciglio io «Me le prescrisse il ginecologo per regolarizzare il ciclo mestruale, non si usano soltanto per evitare gravidanze» spiego facendo chiarezza
———
Giunti a Napoli quando ormai il sole è tramontato chiamo mia madre avvisandola del nostro arrivo tra una mezzora abbondante. Mi sento stanca, ma al contempo non sto nei panni per riabbracciare la mia famiglia e soprattutto presentarli a Nicolò.
«Adesso ti porto a casa mia, pronto ad entrare nel ghetto?» faccio sorridendo con ironia
«Andiamo a Scampia?» domanda lui fomentandosi
«Vicino, non resterai deluso» gli strizzo l'occhio, indicandogli la strada «Mantieni la destra che c'è la rampa per uscire fuori»
«Stasera dove mi porti?» chiede curioso, mettendo su un mezzo sorrisetto
M'illumino d'un tratto «Stasera ti porto nel rione, domani ti prometto il mare» recito teatralmente
«Ottimo itinerario, mai nessuna mi ha portato in un rione, fuori dagli schemi, mi piace» osserva poggiando la sua mano destra sulla mia coscia
In tutto questo tempo nulla è cambiato; le strade sono dissestate come quando le ho lasciate, i ragazzi girano sempre su mezzi senza casco in tre per sella e si cammina per un metro ogni dieci minuti.
Indico a Nico il vicolo in cui entrare con l'auto per accedere allo spiazzale fuori casa mia, dove parcheggia. Metto i piedi a terra e sospiro rasserenata sentendo l'aria di casa.
Gli do una mano con i colli e ci avviciniamo al cancello del mio giardino, bussando al campanello«Questa è casa mia» faccio indicandola
«Pensavo peggio» scherza lui, beccandosi una spintonata da parte mia
Il cancello schiocca aprendosi, così faccio strada seguita dal riccio fino a ritrovarmi di fronte mia madre. Lascio la presa del trolley e le vado contro abbracciandola «Figlia mia, quanto mi sei mancata!» esclama stringendomi calorosamente
Scioglie l'abbraccio ponendomi le mani sulle spalle «Ti trovo ancora più smagrita, ma stai bene?» fa preoccupandosi
«Sto benissimo mamma, anzi ho preso anche a cucinare» annuisco io, lancio poi un'occhiata a Nicolò che assiste alla scena «Mamma lui è Nicolò, il mio fidanzato» lo introduco
Il riccio tende la mano a mia madre sfoggiando un sorriso dolce, la donna gliela stringe presentandosi «Fanny, brava! Vedo che non hai mai perso il buon gusto» fa complimentandosi con me
Rido divertita guardando la faccia da cucciolone di Nico che è leggermente imbarazzato. Da lontano vedo arrivare anche il mio fratellone che osserva prima me, poi porta gli occhi sul riccio.
«Chris!» gli getto le braccia al collo andandogli contro«Vita mia» mi accarezza i capelli stringendomi forte, staccandosi poi per salutare fraternamente il mio ragazzo «Finalmente ti incontro» si rivolge a lui
Ci spostiamo dentro, Chris da una mano al moro a trasportare le valigie dentro, mentre io resto in salone con mamma.
«Sono davvero contenta di vederti» scosto una ciocca di capelli dal viso di mia madre
«Anche io, com'è andato il viaggio?» curiosa sedendosi sul divanetto
«È stato pesante, però per fortuna tutto bene» metto una mano sul fianco
«Immagino, hai attraversato mezzo paese» osserva lei
Nico e Chris entrano in soggiorno, interrompendo me e la mamma «Gli hai mostrato la casa?» chiede quest'ultima mettendo su uno sguardo rimproverante
«Non ancora, provvedo subito» dico giustificandomi quasi
Inizio col tour della casa portando Nico a vedere le varie camere, gli mostro il bagno di servizio e quello grande, infine entriamo insieme in camera mia.
«Questo è il mio letto, quella invece è una semplice scrivania» faccio indicandola «Questi sono i miei peluche preferiti e quello è l'armadio in cui mi chiudevo per parlare a telefono di notte e non farmi sgamare» spiego brevemente con aria sarcastica
«Ti chiudevi nell'armadio?» domanda confuso
«Se lo apri noti quant'è grande e spazioso» spiego sorridendo
Nico apre le ante osservandone la capienza «Be' ci credo» scrolla le spalle «Ma questa sei tu da bambina?» dice osservando delle foto ricordo attaccate nell'armadio
Mi faccio accanto a lui e le osservo a mia volta, annuendo poi in silenzio «Sì, qui ero al mare con i miei»
«Pensa che se lo facciamo viene così» fa cenno col capo indicando la foto
«Non mettermi altre pare in testa» lo rimprovero facendolo ridere divertito
———
«Mi piacerebbe stare con voi a parlare ancora per un po', ma adesso è orario di dormire per me» fa mia madre alzandosi «Domani devo portare i bambini in gita, sarà una lunga giornata» annuncia lei congedandosi
«Che avete da fare per stasera?» chiede mio fratello, io e Nico ci guardiamo «In realtà non abbiamo organizzato granché» dico io
«Adesso che ci penso chiamo Luca, sicuro lui sta qua» fa Nico «Chri ti unisci?» soggiunge col cellulare in mano
«A posto, ci sto» strizza l'occhio mio fratello
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Problemi d'amore||Tony Effe
FanfictionFanny è una giovane organizzatrice di eventi nella città di Milano. Passa le vacanze a Barcellona, dove incontra Nicolò e i suoi amici. Tra i due nascerà qualcosa di magico dal primo momento, ma c'è qualcosa che spinge il ragazzo ad essere poco sinc...