84.

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Entro in stanza accompagnata da Artu, reggo dei bicchieri di caffè da smistare ai ragazzi che sono rimasti svegli per tutta la notte. Non appena Kath mi vede mi sorride dolcemente, facendomi cenno di sedere accanto a lei.
Ha passato l'intera notte a tenere la mano a Gionata preoccupandosi che lui stesse bene, è stata dolcissima.

«Fanny» chiama il mio nome Arturo, seduto accanto al moro

Scosto la testa per arrivare a guardarlo «Cosa c'è?» domando, il biondo mi fa l'occhiolino prima di rispondere «Puoi venire un attimo qua?»

«Non puoi venire tu da me?» rilancio io trattenendo un risolino

«Proprio no» scrolla le spalle lui

Mi alzo e cerco di restare seria, schivo gli occhi di Nico e cammino fino a raggiungere Arturo «Cosa volevi?» cerco di mantenere un tono deciso e fermo

Lui scrolla le spalle alzandosi «Io vi lascio soli a questo punto» fa per allontanarsi, lavandosene le mani

Alzo gli occhi al cielo con fare indisposto, aspettando sue spiegazioni

«Oh, ti siedi vicino a me?» comincia lui

«Non voglio» rifiuto prontamente

«E dai, non volevo vedessi tutto quello» mi allunga la mano tentando di afferrarmi invano

«Mossa intelligente scacciarmi per proteggermi» virgoletto l'ultima parola con aria ironica

«Non volevo mandarti via, so che ce stai male e mi da fastidio, tutto qua» si giustifica raggiungendo la mia mano e intrecciando le sue dita con le mie

Sento una strana sensazione al petto, ma cerco di sorvolare e faccio per ricevere spiegazioni «Posso capire perché sono venuti quei ragazzi e perché ti hanno preso con la lama?» chiedo con un pizzico di nervosismo nella voce

Nico mi guarda spaesato, sorpreso. Forse non si aspettava avessi visto qualcosa, sembra maledirsi mentalmente. «Perché ci abbiamo litigato in passato e adesso volevano vendicarsi, tutto qua» abbozza lui

Mi acciglio schifata «Vendicarsi? Sì okay ma tu fai il trapper non il pusher, che so' ste cose?» dico disapprovando la sua giustificazione

«Non sai come funzionano certe cose» scuote il capo lui

«Mi dispiace...» faccio riferendomi alla ferita

«Lui come sta?» fa un cenno con la testa indicando Gionata

«Se la passa peggio di te, ha battuto la testa...ha rischiato tanto, però i medici dicono che entro oggi potrebbe svegliarsi» spiego io tristemente

Lui si guarda voltandosi poi «Ti sei spaventata tanto ve'?»

Decido di sedermi accanto a lui e sdrammatizzare «Nulla affatto, sono stata coraggiosa» ridacchio ironica

«Umberto mi ha raccontato che gli hai pianto addosso tutta la sera invece, strano» dice accennando un sorriso malizioso, mettendomi in imbarazzo

«Ero solo stanca» scrollo le spalle giustificandomi

Lui sorride divertito e i suoi occhi sembrano schiarirsi addirittura, mi tiene accanto a sé lasciandomi un bacio sui capelli «Sei il mio cuore» sussurra facendomi emozionare

«Avevo paura di perderti, eri in una pozza di sangue» chiudo gli occhi per scacciare via l'immagine dalla mia mente

«Abbiamo ancora molto tempo da passare insieme, vero coniglietto?» fa strizzandomi l'occhio

Annuisco sorridente in tutta risposta

La sera stessa con gran sorpresa Gionata è riuscito a svegliarsi pian piano, sentendosi ancora frastornato, regalando un sorriso a Katherine che sembrava spenta negli ultimi giorni.

Dopo tre giorni sotto osservazione fortunatamente Nico ha avuto il permesso per ritornare a casa e almeno due settimane di riposo a causa dei punti di sutura. Per stargli vicino ho dovuto richiedere un permesso a lavoro in modo da poterlo aiutare a passare la sua convalescenza nella maniera più serena

—————

Nico è seduto sul divano di casa mia, o meglio nostra contemplando la nuova tv che ha ordinato qualche settimana fa, io invece tengo sul bancone della cucina il computer acceso intenta a sbrigare delle cose di lavoro e nel frattempo metto nel forno gli stampini col cioccolato

"In esclusiva su radio power il nuovo video di un grande artista, la canzone s'intitola L'ultima Goccia, tra poco sarà qui con noi"

«Grande artista» fa spallucce Nico «Voglio proprio sapere chi è questo» fa lui incuriosito

«Magari è tuo amico» dico impostando il timer del forno

La canzone parte con una strana melodia e una voce mai sentita, subito dopo attacca il bridge un'altra voce che mi lascia pietrificata, non ci posso credere. È lui.

Mi volto verso lo schermo e poso sul bancone la teglia restando a guardare come fossi paralizzata

«Tu che ti stanchi della mia gelosia
Ma come faccio a non esserlo,
Angelo mio
Sei bella come Maria
Fumo questa maria
Seduta lì a casa mia
Dimmi che non andrai via»

Canta lui accanto a quella ragazza con cui credevo mi avesse tradita, resto in silenzio senza proferire parola, il moro però, non cambia canale, bensì va a fondo e capta le parole.

«È già stata con me
Ti parlerò di me
Ed un giorno saprai che vorrai solo me
Le insicurezze che hai sono parte di me
Non mi nasconderò
M'innamoro di te»

Ad ogni parola lo stomaco si attorciglia sempre più.
Ascoltare una canzone che il mio ex ha palesemente dedicato a me con accanto il mio ragazzo è a dir poco imbarazzante

«Eccolo qui! Un'artista giovanissimo; parliamo di Vale Lambo! Allora, raccontaci di questo singolo, com'è stato lavorarci su?» Dice lo speaker annunciandolo, lui entra con aria fiera e col sorriso sulle labbra

«È tutto frutto di un'esperienza in realtà» sorride raccontando «L'ho scritta in una settimana e sono contento di com'è venuta fuori»

«Quindi ci parli di qualcosa che hai vissuto? Bello il concept, la relazione complicata, quindi è dedicata a qualcuno in particolare?» continua l'intervistatore

Deglutisco amaramente sperando che non accenni alla nostra relazione e rinneghi tutto all'istante

«A qualcuna piuttosto» evidenzia lui. Come non detto, non rinnegherà nulla «È dedicata al mio angelo, così mi piace chiamarla. Parlo di una relazione finita per la mia troppa gelosia, sono stato male, anche lei è stata male...» fa lui

«Be' magari siete ancora in tempo per ricongiungervi» fa l'occhiolino l'intervistatore

«Sicuro ci ritroveremo»

Nicolò spegne la televisione, restando in silenzio sul divano. Inizio a tremare mentalmente al solo pensiero che questo possa rovinare la nostra storia.

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Problemi d'amore||Tony EffeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora