Abbiamo passato l'intera notte in ospedale, tra sigarette e quell'acqua sporca che dovrebbe essere caffè che esce dalla macchinetta.Gli occhi mi bruciano un po' per le lacrime, un po' per il fumo, un po' per il sonno. Stiamo aspettando risposte dai dottori che vanno e vengono da quella stanza per tenere i due sotto controllo.
Al momento la situazione non è delle migliori; Gionata ha battuto la testa sul marciapiede, oltre a un trauma cranico ha avuto problemi a respirare per cui gli hanno attaccato una bombola d'ossigeno.
Nicolò invece riporta varie ferite da arma da taglio e sembra aver perso i sensi a causa della perdita di sangue significativa, a lui infatti hanno dovuto fare una trasfusione.Guardo il vuoto con volto inespressivo sulla spalla di Umberto quando una voce cattura la nostra attenzione «Siete qui per i ragazzi vero?»
Katherine si alza da terra per mettersi in maniera composta «Allora, che succede?»
«Buone notizie! La situazione è migliorata, i due sono fuori pericolo, soprattutto il Boschetti che ha rischiato grosso» fa lui togliendoci un peso di dosso
Tiro un sospiro di sollievo «Possiamo vederli?» chiedo speranzosa
Il dottore esita a rispondere «Tenete conto che non possono sforzarsi e devono riprendersi da un trauma che li ha messi in pericolo, senza fare baccano potete stargli vicino e soprattutto siate attenti affinché non ci siano anomalie»
Non fa in tempo a finire di parlare che già l'abbiamo sorpassato e acceduto alla porta della stanza dove vi sono i ragazzi.
Stessa stanza spoglia e vuota, dei neon bianchi e due letti su cui riposano. Qualche macchinario, delle sacche che scendono in lavaggi e puzza di candeggina.
Guardo Nico dormire sul letto, ha il volto pallido e stanco, medicazioni visibili, un livido sul viso all'altezza della fronte. Mi siedo sulla sedia accanto a lui e gli prendo le mani che fortunatamente sono calde, segno che la circolazione è in atto, per fortuna.
Mi volto e vedo Sfera con delle sonde attaccate alle narici per respirare e Kath che gli accarezza il viso con i polpastrelli mentre piange e lo abbraccia rincuorata.
«Ahia!» un lamento mi fa rigirare, vedo Nicolò stringere i denti e toccarsi il fianco, geme dolorante, strizza gli occhi.
«Calmo, sta' buono, non ti sforzare» faccio io cercando di fermarlo
Il moro schiude gli occhi scrutandomi «Fanny» sorrido io contenta che mi abbia chiamata
«Perché sei venuta pure te?» soggiunge subito dopo, inasprendo i toni facendomi rattristare
«Volevo vedere come stavi...» spiego, per fargli capire che non c'è niente di strano
«Potevi anche evitare, non era necessario» dice stizzito, quasi rimproverandomi
«Be' mi ero preoccupata per te...» ribatto ferita
«Non avevo bisogno delle tue preoccupazioni, dovevi restare a casa!» ribadisce lui
«Scusami tanto allora, avrei dovuto lasciarti solo»
«Sì infatti, non saresti dovuta venire» continua lui
Kath mi guarda con aria spaventata senza capire il perché di questa discussione, tutti intorno a noi restano in silenzio, senza intromettersi.
«Fottiti» faccio allontanandomi, trattenendo le lacrime «Me ne torno a casa» faccio avanzando spingendo la porta e camminando a grandi falcate
Mentre esco fuori vengo seguita da Umberto «Fanny!» chiama lui, mentre scendo le scale
«Che c'è?» cerco di assumere un tono normale per non essere scorbutica con lui che non c'entra nulla
«Ti accompagno io» propone lui
Scuoto la testa «Non ti preoccupare, faccio da sola» sorrido riconoscente per poi proseguire
«Fermati! Nico vuole che t'accompagni» soggiunge, facendomi innervosire ulteriormente
«Di al my lord che non faccio quello che decide lui, okay? Posso fare anche da sola, non è necessario mi mandi l'accompagnatore» faccio sputando un po' di veleno
Esco fuori dall'ospedale e chiamo Francesca, che è ancora alla Dark House con le altre ragazze, per farmi venire a prendere. Non posso pensare cosa gli sia preso, passo la notte su una cazzo di sedia di plastica per sapere lui come sta e tutto quello che fa appena si risveglia è scacciarmi ed arrabbiarsi con me. Tutto questo non ha senso.
«Oh, Fanny!» Arturo corre verso di me incitandomi a smettere di camminare
«Artù, che ci fai qui?» mi acciglio confusa «Ti ha mandato lui?» faccio riferimento al moro
Lui annuisce, intento a recuperare fiato «Non vuole te ne vada da sola» dice tutto d'un fiato
«Prima mi prende male, poi non vuole che io torni da sola, secondo te è normale?» protesto io
«È l'effetto dei farmaci che gli hanno dato, è nervoso» spiega lui tenendomi buona
Incrocio le braccia al petto «Adesso come sta?»
«Era in lacrime, la ferita è profonda e gli da fastidio...è preso male» fa toccandosi i capelli, mentre io m'intristisco lievemente senza volerlo dare a vedere «Famo 'na cosa...» si siede sui gradini della struttura tirando anche me accanto a lui «Fumiamoci una sigaretta, tu tabacco e io una special ovviamente» fa strizzandomi l'occhio per sdrammatizzare «E poi torni dentro con me, ti va?»
Stringo le labbra in maniera titubante «No Artu, non voglio che se la prenda di nuovo con me»
«Allora sali e stai accanto a Sfera, così eviti di discutere con lui» propone portandosi l'accendino parallelo alla bocca «So che vorresti vederlo e sapere come se la sta passando» scrolla le spalle lui «Ti accompagno io a casa più tardi, promesso»
Faccio su e giù con la testa annuendo «Va bene, ma almeno mi spieghi perché avete fatto rissa con quelli sul tmax?» incalzo io, ottenendo lo sguardo stupito di Arturo
«Che ne sai di quelli con il tmax?» chiede sbuffando via il fumo
«Li ho visti io»
«Sfera litigò con uno di loro in un locale qualche mese fa e non gli era andata giù questa cosa, quindi hanno deciso de veni' co' le lame insomma e farci male» racconta in maniera striminzita lui
«Sfera okay, ma Nico che c'entra?» chiedo io spegnando la sigaretta nel posacenere, rivolgendogli poi uno sguardo incuriosito
«Nun te posso racconta' tutto, se vuole te lo spiega lui» fa scrollando le spalle
Che c'è che io non so e che tutti mi nascondono a questo punto? Perché nessuno ne vuole parlare con me?
_xlellax_
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Problemi d'amore||Tony Effe
FanfictionFanny è una giovane organizzatrice di eventi nella città di Milano. Passa le vacanze a Barcellona, dove incontra Nicolò e i suoi amici. Tra i due nascerà qualcosa di magico dal primo momento, ma c'è qualcosa che spinge il ragazzo ad essere poco sinc...