25.

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Ieri sera sono stata benissimo in compagnia di Nico, ha preso da mangiare al McDrive e abbiamo passato del tempo in macchina, parlato del più e del meno e mi ha detto che gli piaccio sul serio, non ci posso ancora credere!

Non siamo scesi dall'auto perché voleva evitare che ci vedessero e di mettermi pressioni con le domande dei fan

-Stavo sorseggiando la Sprite quando lui sospira prima di iniziare a parlare: «C'è una cosa che devo dirti...» mi guarda con aria incerta

Faccio rumore con la cannuccia portandomela via dalla bocca, poso il bicchiere nel contenitore posto accanto al cambio, per ascoltarlo «Vai, parla» gli rivolgo uno sguardo curioso

«Fanny, io...tu...» ha un'espressione strana in volto, che sparisce all'istante, come se avesse cambiato idea «Tu mi piaci davvero, e tanto anche...» mira ai miei occhi e poi alla mia bocca, facendomi sentire come intorpidita.

Il mio cuore viaggia sereno nel petto e non aspetto altro che stringermi tra le sue braccia «Allora tu che mi dici?» sussurra lui, in attesa di conferma

«I-io?» dico con aria smarrita provocando una sua mezza risata «Non dire nulla, fa lo stesso» soggiunge, congiungendo finalmente le nostre labbra, in un bacio delicato e travolgente.- rammento con un sorriso sognante la scorsa sera.

———

«Dai Gio, tu sei maschio, cos'è che piace a voi maschi?» chiedo io, in cerca di un regalo per Umberto.

Tra qualche giorno sarà la sua festa e ha invitato anche me e Katherine e adesso siamo in giro per la Galleria Umberto a girovagare come dei nomadi.

«Ma non lo so, secondo me ci conviene andare da Prada a dare un'occhiata» fa spallucce Gionata, ottenendo l'appoggio mio e della sua ragazza

Entriamo nel negozio e le commesse sembrano dare la loro completa attenzione al rosso, dimenticandosi di noi, cosa che fa stizzire la mia migliore amica che mette su uno sguardo suicida e vorrei tanto fare qualcosa per calmarla, sapendo come reagisce in situazioni come questa.

«Adesso chiamiamo il bar e le facciamo arrivare un caffè, così si rilassa» dice l'assistant manager al mio amico, usando un tono troppo gentile, che fa saltare i nervi anche a me che sono esterna

«Sì grazie, magari ne fa arrivare qualcuno in più per la mia ragazza e la mia amica» rivolge un occhiolino a Katherine per rassicurarla e lei così s'introduce, andando in soccorso del suo fidanzato

Resto a guardare la scena in maniera divertita e poi mi allontano per rispondere al telefono che ha preso a squillarmi

«Fanny» la sua voce risuona nelle mie orecchie come melodia

«Hey» rispondo io

«Dove sei?» chiede indagando

«Sono in centro con Gio e Kath, perché?» replico, guardandomi le scarpe

«E che stai a fà?» inizia a parlare in dialetto, facendomi ghignare leggermente

«Devo prendere un regalo a Umberto per la sua festa...» spiego io, mentre lui dall'altro lato mette su un tono incerto «Festa?» chiede lui

«Ma che ti prende, Nico?» chiedo io con aria stranita «Non mi dire che non sai nulla della festa di Umbe eh» soggiungo

«No, no...è che avevo dimenticato che fosse questa settimana» trasalisce lui «Be' allora ci sentiamo dopo, okay?» mi liquida in fretta e furia

«Okay, a dopo» non faccio in tempo a dirlo che lui ha già messo giù, chissà che gli passa per la testa.

Katherine viene a riprendermi, facendomi smettere di pensare all'atteggiamento strambo di Nicolò

«Dai, vieni a scegliere» mi porta davanti al bancone dove ci sono sistemati sopra dei maglioni.

Nicolò's pov

Riattacco la chiamata con Fanny, preparandomi al peggio.
-Devo parlare con Umberto.- penso, spettinandomi i capelli con fare esausto

Mi alzo dal divano e mi sistemo per scendere, dirigendomi alla Dark House, dove sono sicuro di incontrarlo.

-Non ho nemmeno detto ad Alessandra che andavo via, ma fa nulla, capirà quando non mi troverà.- penso, scendendo rapidamente le scale

Esco dal palazzo e mi accendo una sigaretta, avanzando verso la mia auto parcheggiata a pochi passi dal mio appartamento.

Metto in moto e apro i finestrini, per fare uscire la puzza di fumo. Inserisco una marcia più alta e prendo velocità, ansioso di arrivare a destinazione.
Parcheggio l'auto a pochi passi dalla casa e scendo, infilandomi un cappuccio.

Sospiro seccato prima di accedere al cancello principale, per poi salire frettolosamente le due rampe di scale e bussare con insistenza fino a quando sento Umberto imprecare dietro la porta, prima di aprirmi «Oh a G, ma che te stanno a rincorre?» sbircia dietro di me, prima di farmi entrare

«Umbè che cazzo hai fatto?» chiedo ancora col fiato mozzato, in cerca di una spiegazione

«Ma che te prende? Che ho fatto?» chiede con aria sorpresa, ignaro di ciò che ha combinato

«Fanny ce viene alla festa tua?» chiedo prendendo posto sullo sgabello

Lui fa cenno di sì col capo, aspettandosi ulteriori spiegazioni

«Bene...» dico con voce spezzata io

«Oh ma che è?» chiede ormai spazientito lui

«O sai no che ce viene pure Alessandra e che Fanny no o sa che c'ho già la pischella» sbotto in tono ironico, ricordandogli la situazione

«Eh G, ti giuro che non ci avevo proprio pensato a sta cosa...» si giustifica lui, accendendosi una sigaretta

E adesso? Rischio di far saltare tutto e non è il momento giusto per dirglielo.
Se lasciassi Fanny adesso e tra due giorni mi vedrebbe con Alessandra me pijerei pure 'na cinquina...

Sto a combinà 'n casino.

_xlellax_

Problemi d'amore||Tony EffeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora