Biondo ed Emma - Ricordati di ... 5

Capitolo 813

B: principessa,fermati.

E: ti sto solo dando qualche bacio.

B: esattamente come prima.

E: e pensare che non volevi nemmeno.

B: sono umano e...ho fatto l'errore di sposare un diavolo.

E: che brontolone.

Si allontana di poco da me,dando uno sguardo sotto al lenzuolo e guardandosi la pancia,facendomi preoccupare.

B: tutto ok?

E: sì,ero solo scomoda.

B: come stai? Tutto ok?

E: sì tranquillo.

B: fammi sentire.

Sposto la mano,portandola sulla sua pancia e accarezzandola,do un bacio ad Emma.

B: magari se gli parliamo,ci sente e si muove.

E: non puó sentirci,non so nemmeno se gli si sono formate le orecchie.

B: come no. Dai proviamo.

E: no dai,mi sentirei strana.

B: per favore...fammi solo provare. Io ho assecondato i tuoi bisogni,ora tocca a te.

Sbuffa,alzando gli occhi al cielo,stringendosi il lenzuolo contro il corpo,ma arrendendosi nel momento in cui capisce che non ho alcuna attenzione di togliere la mano.

E: che non diventi un'abitudine.

Annuisco poi mi abbasso di poco per arrivare con il viso all'altezza della sua pancia,mentre con la mano che ho sotto il lenzuolo continuo ad accarezzargliela.

B: ma...come faccio? Gli do del lui o della lei?

E: non lo so,sei tu il papà: inventa.

B: adoro il tuo venirmi sempre incontro.

Ci scambiamo un ironico e sarcastico sorriso,poi decido di seguire il mio sesto senso,anche se so già che Emma storcerà il naso.

B: ehy pupo - alzo gli occhi verso Emma per un secondo - perché anche se la mamma dice di no,io lo so che sei un pupo. Come stai lì dentro? Sei comodo?

E: di sicuro ti risponde. Ti dirà di farmi mangiare un divano,così si può sdraiare sopra. Ma che domande fai?

B: Emma così non mi aiuti: se vede che già siamo in disaccordo poi ne risente.

E: tu sei tutto matto: troppo sesso ti ha dato alla testa.

Le faccio segno di non dire quella parola di nuovo a voce alta guardandola con aria di rimprovero,tornando poi a parlare a quella bellissima pancina.

B: non fare caso a noi due,noi facciamo sempre così,ma ci amiamo. Non so se prima ti ho disturbato bussando alla tua porta,ma....

E: bussando alla tua porta? Ma ti senti quando parli? Paragoni il mio utero ad una porta?

B: no,il tuo utero é casa sua: per porta intendevo...

E: no. - mi chiude la bocca con la mano - Ho capito,continua la tua assurdità.

L'espressione schifata con cui mi guarda mi fa scoppiare a ridere,ma poi ritorno serio per continuare a parlare con il mio pupo,perché io sono sempre stato certo che sarebbe stato un maschio. Credo che in fondo lo sia anche Emma,ma ammettere di credere a quei sogni per lei è davvero impossibile.

B: ascolta,visto che ci siamo noi,che ne dici di farti sentire un'altra volta,senza dare troppo fastidio alla mamma.

E: grazie per la considerazione,sei un tesoro.

B: dai fallo per me pupo,non ascoltare la mamma: questa é la sua ironia post-amore con il papà.

E: ironia post-amore? Io ho un pazzo che parla a vanvera sulla mia pancia e la mia é ironia?

B: vedi? É sempre super divertente la mamma.

Rimango in silenzio qualche secondo,aspettando un qualche movimento da parte del bambino,mettendo persino un dito davanti alla bocca ad Emma nel momento in cui prova a dire qualcosa.

E: Simo mi dispiace,ma non puoi pensare che ti senta davvero: non va a comando.

B: Emma lui capisce,te lo dico io.

E: allora già non ti ascolta: andiamo bene!

B: giusto! Prova tu!

E: io?

B: lo sai che lui ti adorerà e tu farai qualsiasi cosa per lui,quindi se non ascolterà me,lo farà con te.

La vedo roteare gli occhi,mostrandomi senza problemi quanto pensi che le mie parole siano assurde,ma poi si porta una mano sotto il lenzuolo,mettendola tra la pancia e la mia mano.

E: ascoltami,devi aiutarmi pupapo...

B: pupapo?

E: nel dubbio,non voglio dargli del maschio se é una bambina e nemmeno il contrario.

B: poi quello fuori di testa sarei io?

E: fammi finire! Vedi pupapo,se non ti decidi a farti sentire anche con un piccolo movimento,tuo padre non mi lascia più stare e credimi,imparerai presto quanto possa essere snervante.