Biondo ed Emma - Ricordati di ... 5

Capitolo 909

All'inizio appoggia solo una manina sopra,facendomi pensare di aver sbagliato ancora,ma poi apre di poco la bocca,attaccandosi al mio seno e smettendo di piangere.

B: visto? Aveva solo fame.

E: pensavo stesse male.

B: Emma come potrebbe stare male con te.

E: io non lo so...é tutto così nuovo.

B: lo so ti capisco,tranquilla.

Rimango ad osservare Alex,che molto sereno,continua a mangiare dal mio seno,mentre Simone resta a guardarci seduto di fianco a me.

E: non mi piace quando piange,poverino.

B: nemmeno a me,ma almeno sappiamo che non lo fa perché sta male,ma perché altrimenti non saprebbe come farsi capire.

Simone passa molto delicatamente il pollice sulla guancia di Alex,per asciugargli le lacrime.

E: adesso sembra un angelo.

B: beh,chiunque lo diventerebbe se ti offrissero un seno al posto di un dito.

E: sempre il solito eh?

B: é pur sempre mio figlio.

E: quello senza dubbio,guarda il suo nasino: é il tuo.

B: non c'é un centimetro di lui che non sia bellissimo,il che vuol dire che assomiglia molto anche a te.

In effetti il taglio degli occhi era il mio,così come la forma delle labbra,ma aveva lo stesso colorito di pelle chiaro di Simone.

E: ascolta,perché non vai a chiamare il dottore,così ci dice cosa fare dopo che ha mangiato.

B: vado subito.

Mi da un bacio sulla fronte,poi esce dalla stanza lasciandomi da sola con Alex che continua tranquillo a mangiare. Dopo qualche secondo si stacca dal mio seno,così cerco di riabbottonarmi il camice stando attenta a tenere bene Alex,poi cerco di tenerlo quasi in piedi,tenendolo sollevato davanti a me. Non so come si debba fare,ma in molti film,ho visto che dopo aver mangiato bisogna tenerli in braccio per farli digerire. Vedo poi entrare Simone,accompagnato dal dottore e subito si avvicinano.

E: Simo,prendi un fazzolettino e puliscigli la bocca per favore.

B: prendo un bavaglino nel borsone.

Mentre Simone si mette a cercare in mezzo a tutta la roba che io e mia madre avevamo deciso di portarci,il dottore si avvicina a me,sorridendomi.

X: allora,come va?

E: abbastanza bene. Io...non so come si fa,ma so che appena hanno mangiato,vanno tenuti sollevati.

X: infatti hai fatto bene,ma puoi tenerlo anche vicino a te,in modo che abbia la testa sulla tua spalla.

Provo a spostarlo lentamente senza dargli alcun fastidio e lo tengo contro il mio petto,sentendolo fare dei piccoli versetti,mentre Simone,dopo aver finalmente trovato il bavaglino,gli pulisce la bocca.

X: allora,come ti senti?

E: mi fa ancora un po' male. Più che male,fastidio.

X: é normale,ma avendo partorito naturalmente in pochi giorni i fastidi spariranno. Sarei passato prima,ma ero impegnato con altri pazienti.

E: non si preoccupi,mi sono svegliata poco fa.

X: mi hanno detto che Alex é uno dei bambini più bravi.

Alex fa un piccolissimo rumore che mi fa capire di aver digerito,così lo rimetto sdraiato tra le mie braccia,tenendolo comunque non proprio disteso.

E: dottore mi scusi,ma ogni quanto devo allattarlo? Ha iniziato a piangere e non avevo capito che avesse fame.

B: Emma,dallo a me così sei più libera.

Gli metto Alex tra le braccia e subito Simone,si mette a cullarlo un po',sedendosi di fianco a me sul bordo del letto.

X: guarda i bambini sanno autoregolarsi: quando ha fame,cerca di fartelo capire lui piangendo o mettendosi le dita in bocca come se dovesse mangiarle.

B: infatti non la smetteva di mordermi il dito.

X: beh,vuol dire che il pianto lo lascia come ultima possibilità: siete fortunati.

E: quindi devo dargli da mangiare tutte le volte che vuole?

X: sì,ogni volta che vuole attaccarsi al seno,devi accontentarlo: ha volte ha fame,ha sete o vuole semplicemente starti vicino.

Durante il corso pre-parto,la specialista mi aveva spiegato come l'allattamento sarebbe stato in effetti il modo attraverso il quale il bambino avrebbe creato il primo legame con la madre.

B: quindi mangia e dorme? Guarda.

Mi volto verso Simone e noto che Alex,si sta già addormentando contro il petto di Simone,con gli occhietti chiusi e le labbra leggermente arricciate.