Capitolo 868

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É vero che non é il nostro caso,ma non avevamo mai davvero parlato di cosa sarebbe successo se avessimo fatto,io per prima,scelte diverse.

B: non ti avrei giudicata per il gesto in sé Emma. Forse mi sarei chiesto il motivo della tua scelta e magari mi sarei arrabbiato per la risposta.

E: cioé?

B: nonostante il fatto che siamo giovani e che é in effetti molto presto per un bambino,mi avrebbe dato fastidio che tu non ci credessi in grado di farcela: sarebbe stato come se non ti fidassi di me e non credessi in quello che proviamo.

E: peró non mi avresti lasciato,vero?

B: quello mai. Avere un'opinione diversa non vuol dire niente: io ti amo e questo é un fatto. Probabilmente starei con te anche se tu non mi amassi,perchè io senza di te,non ci so stare.

Più parla,più mi chiedo come possa la sua famiglia non essere fiera di avere un figlio così: Simone puó dire quello che vuole,ma anche se prima di stare con me,non era il classico tipo da ragazza fissa,i suoi valori erano di sicuro stati sempre con lui.

E: scusa se ti ho fatto pensare a tutte queste cose,ma avevo bisogno di saperle.

B: tranquilla,non preoccuparti.

E: vedere quella ragazza,mi ha fatto capire quanto sono fortunata ad avere te e l'appoggio di tutte le persone che ci sono vicine.

B: beh siamo fortunati anche noi ad avere te.

E: grazie.

Simone mi sorride,prendendomi la mano e portandosela alle labbra per stamparci un leggero bacio e intrecciando poi le nostre dita,appoggiamo le mani sulla sua gamba.

B: allora,tornando a parlare di cose attuali: vuoi fermarti a mangiare qualcosa fuori?

E: in realtà sono un po' stanca. Ti dispiace se mangiamo a casa?

B: per niente.

E: mi dispiace,ma credo di essere rimasta in piedi per troppe ore.

Già dal quarto mese mi stancavo un po' a restare in piedi ferma,ma oramai da un paio di mesi a questa parte anche a camminare,dopo un po' mi iniziava a fare male la schiena.

B: amore ma figurati! Sono contento di poterti cucinare qualcosa.

E: in realtà....questa sera vorrei mangiare delle schifezze.

B: ah,quindi cucini tu?

Gira lo sguardo verso di me,pensando di farmi ridere,ma ora come ora vorrei solo incenerirlo e ancora di più quando si mette a ridere. Allora incrocio le braccia contro al petto,girandomi di poco verso il finestrino.

B: amore scherzavo....

Non mi faccio di certo convincere dalle sue scuse e rimango nella mia posizione,allora Simone mi sfiora il mento,cercando di catturare la mia attenzione.

B: non te la sarai presa,eh? Stavo davvero scherzando.

E: certo...comunque lascia perdere: va bene se cucini tu.

B: no dai,non fare l'offesa! Non mi piace quando mi tieni il muso.

E: non sono offesa.

B: mi dispiace.

Provo a guardarlo con la coda dell'occhio e noto che digita qualcosa sul display della macchina aprendo il navigatore,per poi chiamarmi e accarezzarmi il collo con le dita.

E: dove stiamo andando?

B: al McDrive più vicino.

E: guarda che va bene davvero se cucini tu: sei bravissimo.

B: grazie,ma se hai voglia di schifezze ti accontento.

E: non siamo obbligati: tu sai fare dei panini fantastici e migliori di quelli.

B: non preoccuparti: il Mc ci aspetta e prendiamo di tutto e di più.

Sembra davvero abbattuto: forse ho esagerato a fingermi offesa così tanto,sapendo che prende sul serio tutto quello che dico.

E: allora grazie.

B: e di ché? Non mi devi ringraziare.

E: ma voglio farlo.

Mi sporgo verso di lui,dandogli un bacio sulla guancia a cui lui risponde con un sorriso e quando volta il viso verso di me per quel poco che gli permette di tenere gli occhi sulla strada,riesco a dargli un bacio sulle labbra.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora