Biondo ed Emma - Ricordati di ... 5

Capitolo 936

C: brava la mia bambina.

Conrad abbraccia sia Emma che me,mettendosi poi la giacca insieme a Rosanna e andando verso la porta.

E: la strada la sapete.

R: ciao ragazzi.

C: ciao e ciao anche a te amore del nonno.

Manda un bacio ad Alex,cercando di attirare la sua attenzione e dopo averli salutati dal corridoio,escono lasciandoci da soli ed Emma si butta di peso sul divano.

E: non volevano andarsene più!

B: vabbé dai: tuo padre é troppo dolce.

E: sotto sotto anche mia madre sarebbe rimasta se avesse potuto,è che preferisce nascondersi dietro a papà.

Le rispondo con una risata,andando a sedermi vicino a lei e girando il seggiolino verso di noi,per poter vedere bene Alex,anche se con la sua solita tranquillità,é lì fermo a guardarci.

B: stai bene?

E: benissimo.

Si sposta,venendomi vicino e appoggiando la testa sulla mia spalla,così alzo il braccio e glielo metto intorno alle spalle,per tenerla vicino a me.

E: tu?

B: mai stato meglio. Guardalo: sa già di essere a casa.

E: beh,perché "casa" non é un luogo: casa sono le persone e i sentimenti che condividi con loro.

B: dimenticavo che fa già pensieri profondi come sua madre.

E: scemo...volevo dirti qualcosa di carino.

Si mette a ridere,alzandosi e venendo a sedersi sulle mie gambe,accarezzandomi il collo e dandomi dei piccoli baci sulla guancia.

B: lo so,tranquilla: infatti lo sai che voi due siete la mia casa.

E: guarda come ci sta fissando.

B: non so come fa ad essere sempre così tranquillo: resta semplicemente lì a guardarsi intorno.

E: meno male,non mi piace quando piange.

B: nemmeno a me,ma mi aspettavo pianti disperati fin dall'inizio.

Mi ero davvero immaginato di non avere un attimo di tranquillità perché chiaramente i bambini possono solo piangere per farsi capire,ma Alex non disturbava mai se non in casi estremi.

B: comunque sei bellissima anche oggi.

E: e tu anche oggi se un grandissimo bugiardo.

B: non é vero,lo sai.

Le accarezzo la sua guancia morbida,spostando poi una ciocca di capelli che le ricade sul viso e che stava andando quasi a coprire il suo bellissimo sorriso.

B: sei fantastica sappilo e sappi che per qualunque cosa io ci sono.

E: lo so,non serve che me lo ripeti tutte le volte.

B: perché non é scontato: in queste settimane oltre ad Alex,dovrai affrontare di nuovo molti cambiamenti per quanto riguarda il tuo corpo. Voglio solo che tu sappia che ci sono.

E: ci sei sempre stato.

Il suo viso viene illuminato da un bellissimo sorriso e accarezzandomi le guance con i pollici disegnando dei piccoli cerchietti immaginari,avvicina le sue labbra alle mie. Mi da un primo bacio molto delicato,poi peró il secondo bacio diventa subito più approfondito.

B: abbiamo dei minori in casa adesso.

E: era solo un bacio,anche perché posso fare solo questo per adesso.

B: e a me va più che bene,tranquilla: solo non vorrei che vedesse certe cose.

E: come no? - si mette a ridere - Bugiardo.

In effetti questa era la bugia peggiore che potessi trovare: a parte alcune eccezioni,non mi faccio nessun problema a baciare Emma,tanto meno davanti a nostro figlio.

B: ok,mi hai beccato. Ho paura che qualcuno entri e ci faccia delle brutte sorprese.

E: non torneranno i miei tranquillo: mio padre fa così,ma rispetta la nostra privacy.

B: magari fossero i tuoi: peccato che ci sia qualcun'altro con una copia delle chiavi di casa e che purtroppo ha preso casa due vie più in là.

Capisce subito il mio chiaro riferimento a Lauren: mia sorella fremeva dal venire qui,ma le sue amiche l'avrebbero distratta,ma Lauren....chi poteva saperlo.

E: spero per lei che non lo faccia allora.

B: perché?

E: se dallo spioncino vediamo che é lei,non le apriamo.

B: lo faresti? - la guardo scettico,ma divertito allo stesso tempo - Non andrebbe contro la tua perfetta etica morale?

E: credo di aver abbandonato l'etica morale da un po'.

B: la mia trasgressiva preferita.

Adoro il fatto che Emma sia sempre super corretta con tutti: qualsiasi situazione lei sapeva affrontarla con educazione e calma e in questo mi aiutava molto a restare tranquillo visto che spesso ero io quello a perdere le staffe.