Biondo ed Emma - Ricordati di ... 5

Capitolo 985

La paura aumenta sempre di più dentro di me e questa volta credo di essere arrivata al limite,tant'é che scoppio a piangere senza riuscire a controllarmi. So di essere in un periodo particolare,ma anche Simone e forse ha sofferto in silenzio per tutto questo. Magari io non gli ho dato le giuste attenzioni e lui rivedendo quella che é stata la sua prima ragazza con cui ha fatto ogni cosa per la prima volta,ha provato delle sensazioni.

B: Emma,hai finito? Tuo padre sta perd...

Sono di spalle quindi posso solo sentire la sua voce,che ad un certo punto si ferma. Abbasso la testa per evitare che possa vedermi piangere,ma a quanto pare sembra essere tardi,perché dopo aver chiuso la porta,lo sento avvicinarsi a me.

B: Emma che c'é?

E: niente. - mi asciugo velocemente le lacrime - Non trovo nulla da mettermi.

B: ma non devi piangere per questo amore. Bastava che mi chiamavi.

Si mette a ridere e dopo avermi passato il dorso della mano sulla guancia,si mette davanti al mio armadio,iniziando a cercare. Non avevo nemmeno avuto occasione di vederlo,ma si è vestito davvero molto bene: un pantalone beige chiaro e una camicia blu semplice,ma molto elegante allo stesso tempo. Dopo pochi secondi tira fuori un paio di vestiti,appoggiandoli sul letto.

B: prova questi dai,secondo me ti stanno da paura. Al limite se non ti vanno,guardiamo degli altri,ma questi sono decisamente i più belli.

E: non mi andranno,già lo so.

B: non dire così,non lo sai. Vediamo e poi dopo provo a...

E: Simo per favore,lascia stare. Vai giù e quando ho finito,arrivo.

Non alzo nemmeno lo sguardo verso di lui,così Simone non mi dice nulla e va verso la porta. Faccio un piccolo respiro sperando che se ne sia andato,ma subito dopo sento la porta aprirsi e chiudersi fin troppo in fretta per avergli permesso di uscire e non ci vuole molto per avere una conferma alle mie supposizioni.

B: no,non posso andare avanti così.

Mi volto verso di lui,abbastanza preoccupata visto il tono basso,ma comunque molto duro che ha appena usato: ha la mano sulla maniglia della porta e lo sguardo basso.

E: Simo...

B: no Emma! Ho provato ad ignorare il modo in cui ti stai comportando,ma non ce la faccio più: sei un cubo di ghiaccio ed io non capisco il perché.

E: non...

B: no ora devo parlare io! Non posso aiutarti se invece di dirmi cosa ti succede,mi allontani sempre. Ti sento distante Emma e lo odio. Se ho fatto qualcosa di male,mi dispiace ma se non me ne parli,non posso capire.

Mi sta guardando dritto negli occhi,facendomi quasi rabbrividire per la sincerità disarmante con cui mi sta parlando: sembra decisamente più preoccupato che arrabbiato.

E: io ho solo bisogno di stare da sola...

B: ok,ma spiegami il perché almeno. Spiegami perché ogni volta che mi avvicino,tu non fai altro che mandarmi via,quasi ti desse fastidio la mia presenza.

E: perché non posso parlarne con te,ho paura.

B: vedi? É questa la cosa che mi fa più male: qualsiasi problema tu possa avere,lo sai che puoi parlarne con me. Il fatto che tu non ti fidi....

Chiudo gli occhi,abbassando lo sguardo nel momento in cui sento delle lacrime spuntarmi fuori senza che io riesca a controllarle. Dopo pochi secondi,sento il materasso muoversi sotto di me ed una mano sulla schiena: sappiamo entrambi che mi servirebbe un abbraccio,ma io non riesco a farmi avanti per la paura e lui perché vuole rispettare i miei tempi.

B: amore,mi fa male vederti così. Non so cosa é successo,ma se provi a parlarmene vedrai che risolveremo tutto. Ti prego.

Provo a dire qualcosa,ma non ci riesco così sblocco il mio telefono iniziando a cercare tra i post salvati,sotto il suo sguardo confuso. Una volta trovati,glielo passo e gli lascio qualche secondo per leggere. Quasi subito il suo sguardo torna su di me e il fatto che non abbia parole,non fa altro che farmi provare ancora più paura.

B: perché non mi hai detto niente?

E: cosa dovevo dirti? Che avevo paura che tu mi avessi messo in un angolo? Che avevo paura che rivedendola,ti fossero tornati dei sentimenti per lei?