Capitolo 874

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E: ma quella non é la macchina di Sara?

B: non credo.

Faccio un passo verso quella macchina,che mi sembra davvero molto famigliare,ma Simone mi segue,riportandomi davanti al cancelletto di casa nostra.

E: ma secondo me é proprio la sua.

B: ma figurati: é tardi e sarà andata dritta all'università.

E: ok...

Do un ultimo sguardo a quell'auto mentre percorriamo il vialetto e raggiungiamo la porta. Simone tira fuori le chiavi di casa,ma prima di aprire la porta,si gira verso di me,prendendomi per le braccia e guardandomi dritto negli occhi.

B: lo sai che ti amo vero?

E: sì...ma é successo qualcosa che non so?

B: no,volevo solo dirtelo. Voglio che tu sappia che a me piace renderti felice e a volte per farlo,potrei andare contro a quello che dici di non volere,ma che in realtà vorresti.

E: Simo ma che hai? - mi viene da ridere - Hai sbattuto la testa?

B: spero non me la sbatterai tu contro il muro.

Lo guardo perplessa mentre il suo sguardo preoccupato si posa su di me,poi si volta facendo scattare la serratura. Tiene la porta comunque socchiusa,facendomi segno di entrare. Gli passo davanti,rimanendo comunque confusa da questo suo atteggiamento. Apro la porta e trovo tutto buio,ma prima ancora che riesca a portare la mano sull'interruttore della luce,questa si accende e davanti mi ritrovo tutti i nostri amici e i miei genitori che a gran voce mi urlano "sorpresa". Rimango bloccata a guardarli,spostando lo sguardo su tutte le cose che sono state messe per decorare la casa: scritte come "Happy Birthday","19","Emma",palloncini e festoni. Sui visi di tutti compaiono sorrisi ed espressioni felici,ma io resto immobile davanti a loro. Vedo gli sguardi dei miei genitori su di me,così come quello di Sara,Lauren,Valentina,Irama,Einar. Oltre a loro,vedo che ci sono anche i nostri manager e addirittura alcuni miei amici di Malta. Sento poi le mani di Simone posarsi sulla mia vita e con il suo tocco riesce a smuovermi da quel momento di stallo.

E: io non....

B: auguri amore.

Mi mormora queste due parole all'orecchio,dandomi poi un bacio sulla guancia e aiutandomi a togliermi il cappotto,mentre tutti si avvicinano per salutarmi. Mi riempiono tutti di auguri e saluti,quindi sono costretta a buttarmi in quella che,a quanto pare,é la mia festa di compleanno. All'inizio non so quasi come comportarmi perché una festa era proprio quello che avevo chiesto di non farmi,ma poi riescono a coinvolgermi tutti con il loro entusiasmo. Scoprire che era partito tutto da mio padre e Simone,mi ha fatto storcere un po' il naso,ma alla fine ho capito il perché e non posso che esserne felice. Divisa tra tutti riesco ad incrociare poco Simone e a giudicare dagli sguardi che mi ha lanciato,credo abbia paura che io possa essere arrabbiata e in fondo ho preferito lasciarlo con il dubbio: é giusto che soffra un pochino. Tra poco avrei dovuto aprire i regali,ma prima ho dovuto andare di sopra in bagno. Quando esco,mi ritrovo Simone appoggiato contro il muro. Probabilmente sta aspettando di entrare e andare anche lui in bagno,perché quello al piano di sotto era diventato un via e vai.

E: ehy...entra pure: scusa,ma tuo figlio deve fare pipì un po' troppo spesso.

Gli lancio un sorriso,facendo poi un passo per andare al piano di sotto,ma lui mi prende la mano costringendomi a fermarmi e voltarmi verso di lui.

B: in realtà ti cercavo.

E: ah,dimmi.

B: mi dispiace averti organizzato tutto,anche se mi avevi chiesto di non farlo.

E: non preoccuparti.

B: no,é che non abbiamo avuto occasione di parlarne.

E: papà mi ha spiegato tutto tranquillo.

B: quindi é tutto a posto? Sei felice?

Alzo di poco lo sguardo,guardando un punto fisso a caso,accarezzandomi il collo e cercando di trattenere le lacrime che un paio di pensieri mi stanno facendo spuntare dagli occhi.


Biondo ed Emma - Ricordati di ... 5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora