Biondo ed Emma - Ricordati di ... 5

Capitolo 799

B: in realtà perché vorrei ringraziarti.

E: e di cosa scusa?

B: tutto. Insomma è difficile per me gestire tutto questo e quindi posso immaginare quanto lo possa essere per te. Non ti lamenti mai e quelle volte in cui non riesco ad esserci,non me lo fai mai pesare.

E: Simo io... - cerco di trattenere una piccola risata - io ti ringrazio,ma non mi devi niente credimi.

B: lo so e anche se dovessi ripagare tutta la tua gentilezza,di sicuro una cena non basterebbe,ma é il primo weekend interamente libero che abbiamo e vorrei fartelo passare bene,tutto qui.

Mi accarezza la guancia,rimanendo fermo a fissare i miei occhi,così mi sollevo sulle punte e gli do un piccolo bacio,tornando poi a guardarlo.

E: se lo passiamo insieme sto già bene Simo: non ho bisogno del resto.

B: ma cosa ho fatto per meritarti?

E: lo stesso che ho fatto io.

B: cioé?

E: un bel niente: pura fortuna.

B: ed io che mi aspettavo una conclusione romantica dopo che ti ho aperto il mio cuore.

Scoppio a ridere,perché di solito era lui a fare il giocherellone,mentre ora i ruoli si sono invertiti e devo dire che lanciargli qualche battuta ogni tanto,non é poi così male.

E: accetto.

B: cosa?

E: l'invito a cena. Volevi un finale romantico,no? Eccolo: sarei molto onorata di venire a cena con lei.

B: conosco un bel posticino andando verso là. - mi indica la via principale - Potremo fare due passi visto che sono solo le sei e mezza.

E: d'accordo.

Faccio per andare verso la direzione che mi aveva indicato poco prima,ma tenendo la mano di Simone mi accorgo che lui non si muove,anzi mi dice di aspettare.

B: forse é meglio se chiamiamo un taxi.

E: perché scusa?

B: se stai troppo in piedi ti stanchi.

E: Simo per favore! - alzo gli occhi al cielo - Te l'ho detto trenta mila volte: mi stanco solo se sto in piedi ferma,ma se cammino sto bene.

B: sì,ma...

E: non cominciare: se fai così adesso,tra tre mesi chiamerai il taxi anche per accompagnarmi in bagno?

B: sarebbe un'idea,ma preferirei accompagnarti io.

E: allora muoviti!

Gli afferro il braccio,trascinandolo letteralmente via di peso: quando inizia la sua serie di paranoie non la finisce più. Anche se,pur essendo un po' troppo opprimente a volte,non riesce a non essere estremamente dolce nel suo costante modo di preoccuparsi per me. Raggiungiamo velocemente la piazza principale,approfittandone per vedere qualche negozio e perdermi a guardare vestiti bellissimi,ma che tra qualche settimana avrei davvero solo potuto guardare da lontano. Arriviamo davanti al ristorante che sono da poco passate le sette e dopo esserci fatti dare un tavolo un po' appartato,ci facciamo portare dell'acqua e i menù. Per fortuna non é un posto molto affollato,anche se appena entrati ci siamo dovuti concedere per un paio di foto con alcuni fans che non hanno perso tempo a farci qualche domanda su di noi,a cui abbiamo tranquillamente risposto. A parte qualche rara eccezione,le persone che ci seguono sono abbastanza discrete e dopo averci chiesto una foto e parlato un paio di minuti,ci lasciano sempre andare senza crearci problemi. Dopo che la cameriera ci ha portato i menù,mi perdo a leggere i nomi di tutti quei piatti deliziosi.

B: allora principessa,che vuoi prendere?

E: non lo so,c'é così tanta roba....

B: primo,secondo e dolce,mi raccomando. Altrimenti é l'ultima cena a cui ti invito.

E: hai presente quando lasci il lavandino aperto di pochissimo e senti sempre una gocciolina cadere nel lavello?

B: sì,ma cosa c'entra?

E: niente,era un esempio per farti capire quanto sei fastidioso amore.

B: beh,allora io ti consiglierei pane e simpatia,so che fa molto bene.

Mi sporgo verso di lui,unendo le labbra e aspettando che mi dia un bacio e subito mi bacia,mettendosi a ridere.

B: sei impossibile.

E: ma tu mi ami proprio per questo.

Scrollo le spalle,guardandolo divertita e dando una rapida occhiata ai piatti da scegliere,visto che avrei dovuto ordinare tutto insieme.

E: tu hai scelto?

B: sì: carbonara,spiedini di gamberi e panna cotta ai frutti di bosco. Tu?