Capitolo 830

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E: ma da che parte stai? Sono io tua figlia,non lui!

Incrocio le braccia davanti al petto,guardandolo offesa,ma lui scoppia a ridere toccandomi la punta del naso e solleticandomi poi sotto il collo,facendomi ridere.

C: Emzy l'idea che tu sia qui,lontano da lui lo farà stare in pensiero tutto il tempo. In più il fatto che tu abbia saltato quelle visite,lo sai che non é piaciuto molto neanche a me.

E: lo so,ma...io ero in confusione e ho deciso di accettare. Mi sentivo bene e ho detto perché no? Solo che qualsiasi cosa faccia,non sembra quella giusta.

C: amore no....

Le lacrime ritornano a riempirmi gli occhi e a rigarmi le guance: quei giorni avevo tenuto tutto dentro e ormai ero arrivata veramente al limite.

C: sei solo stanca.

E: mi manca papà. Mi manca la sua voce,mi manca vederlo....mi manca il suo sorriso e sentirgli dire che lui mi ama e che sarà sempre con me.

C: lui é con te tesoro: dagli solo un po' di tempo. Una volta che gli sarà passata la rabbia,tornerà ad essere il solito Simone.

E: no...non tornerà. Si limiterà a chiedermi del bambino e di me non vorrà più saperne niente: saró di nuovo da sola.

Mio padre,mi accarezza la guancia posando poi le mani sulle mie braccia e allontanandomi dal suo abbraccio per guardarmi in modo serio negli occhi.

C: Emzy non sarai da sola: Simone ti ama e la mamma ed io ci saremo sempre. In più ci sarà un nuovo componente della famiglia che sono sicuro che porterà la stessa allegria che aveva la sua mamma da bambina.

E: credo che il tuo lavoro mi tornerà utile papà: se dovessimo divorziare voglio te come avvocato.

C: non ce ne sarà bisogno vedrai.

E: invece sì...dovrai aiutarmi.

C: ascolta,che ne dici se andiamo giù e prepariamo qualcosa per quando arriva mamma?

Scuoto la testa,rifiutando: ora come ora,vorrei solo crogiolarmi su questo letto e pensare a Simone. Mio padre mi da un bacio sulla testa alzandosi e fermandosi sulla soglia della porta,dove Pearl lo segue subito.

C: ho bisogno della mia assaggiatrice personale,ti aspetto giù.

Lascia la porta socchiusa,facendomi solo sentire il rumore dei suoi piedi che scendono le scale insieme a quello prodotto dalle piccole zampette di Pearl che conoscendola lo starà seguendo sperando in qualche extra da mangiare. Rimango qualche minuto a fissare il soffitto,stesa a pancia in su,asciugandomi gli occhi e continuando a pensare. Dopo qualche minuto che mi sono persa nei miei pensieri,sento la voce potente di mio padre chiamarmi.

E: cosa c'é? Non mi va di mangiare adesso.

C: scendi solo un secondo per favore poi se vuoi,puoi tornare su.

Roteo gli occhi,sapendo che probabilmente mio padre avrebbe trovato un modo per farmi rimanere con lui a preparare la cena: con il mio umore,ormai mi veniva persino difficile mangiare. Mi alzo contro voglia e scalino dopo scalino,arrivo al piano di sotto,trovandomi di fronte mio padre.

E: che c'é?

Mio padre si limita a farmi un cenno indicandomi con lo sguardo il salotto alla sua destra,così porto gli occhi in quella direzione. Mi ritrovo davanti Simone,con la sua valigia di fianco. In quei giorni lo avevo visto solo tramite le fotografie che avevo e le cose che pubblicava sui social. Aveva tagliato un po' i capelli ai lati ed aveva un pantalone grigio chiaro lungo leggero e una camicia di lino bianco: era bellissimo come sempre.

E: Simo...

B: Emma...

C: io credo che andró di sopra a sistemare qualche documento dell'ufficio.

E: ma,non dovevamo preparare la cena per mamma?

C: le mando un messaggio e le dico che quando torna,ordiniamo delle pizze.

Mi da un bacio sulla tempia,circondandomi le spalle e dopo aver sorriso a Simone,va su lasciandoci da soli. Lo sguardo di Simone é imbarazzato,probabilmente per aver appena assistito al fatto che mio padre volutamente ha voluto lasciarci soli. Rimaniamo a fissarci per qualche secondo,senza dire una parola,mentre io mi stringo da sola tra le mie braccia,accarezzandomi le spalle.

E: cosa ci fai qui?

B: mi dispiace tanto...

E: prima di dire qualsiasi cosa... - faccio una passo verso di lui - dimmi che non mi lascerai di nuovo da sola.

B: piuttosto mi ammazzo.

E: giuralo! Che non mi lasci,non che ti ammazzi ovvio.

Non che abbia voglia di ridere,ma volevo specificare,avendo colto la grande serietà con cui Simone aveva detto quelle parole.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora