Battaglia sulla spiaggia

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L'alba era giunta da poco più di due ore e aveva portato con sé un corteo di colori dorati che ne simboleggiavassero la magnificità: lentamente, il blu della notte si attenuò, schiarendosi in un tenue azzurro accompagnato da grigie nuvolette che riflettevano una graziosa luce rosea mentre il sole giallo si svegliava dal suo sonno quotidiano. Ogni onda che si veniva a creare in mare catturava un po' di quel bagliore mattutino, per poi giungere a riva e cimentarsi in un ultimo e spettacolare salto, che andava a infrangersi sulla spiaggia rocciosa dagli angoli sabbiosi. Uno spettacolo meraviglioso e suggestivo ma non abbastanza da far interrompere il duello di Sayuri e Togai; il karate degli uomini pesce si scontrava con le arti marziali umane come fossero due correnti ostili che tentavano di trovare un breccia da sfruttare a loro vantaggio; il primo reincarnava la forza bruta e il puro istinto omicida che contraddistingueva un uomo da una bestia mentre la seconda simboleggiava l'eleganza di un arte mai spenta. L'aggressività contro la raffinatezza; due termini che dicevano tutto.

Lo squalo bianco aveva adoperato la classica tattica dei suoi simili; girava intorno alla sua preda, studiandola e sogghignando come se potesse già sentire la vittoria nelle sue mani e man mano che si avvicinava, aumentava la velocità. Dopo una prima serie di colpi sferzati la ragazza, improntata sulla difesa, si teneva pronta a ricevere il prossimo attacco del suo avversario.

"E' quasi un peccato doverti picchiare. Scommetto che quei bastardi dei Draghi Celesti pagherebbero bene per divertirsi con te" sibilò continuandole a girare intorno "Forse così la smetterebbero di cacciarci"

Sayuri ignorò le sue parole e l'astio che trasmettevano. Distrarsi anche solo per qualche secondo le sarebbe stato fatale: Togai era deciso a ucciderla e a dimostrare tutta la sua superiorità come essere vivente. Non poteva nemmeno più impensierirsi per Ace, doveva avere la assoluta concentrazione su di sé per poter sfruttare al meglio tutte le sue capacità. Inspirando, piegò le ginocchia e strinse i pugni; non appena lo squalo scattò in avanti, quasi scomparendo dalla sua vista, si scansò, evitando così di essere colpita dal suo pugno devastante, che non risparmiò il terreno su cui solo pochi secondi prima si era soffermata.

La rabbia per l'averla mancata si ingrossò ancora di più, tanto che l'avversario le fu subito addosso come una furia; sferrò una coreografia di pugni e calci ben studiata, con l'intento di non lasciarla o anche solo di permetterle di compiere qualsiasi forma di contrattacco. Sayuri schivava ma non stava cercando di scappare, al contrario: quel genere di combattimento dove la forza fisica veniva considerata l'elemento chiave per vincere non era il primo in cui si era imbattuta e quindi sapeva come comportarsi. Nell'evitare un calcio, si preparò a ricevere il gancio destro che stava per arrivarle in faccia: elevando dal basso la mano sinistra, a palmo aperto, cambiò la traiettoria dell'attacco con tocco secco. Questo si disperse l'aria e lei rincarò la dose colpendolo in pieno mento con una capriola all'indietro. Togai cadde a terra con del sangue che gli colava dalla bocca, più furioso che mai mentre la ragazza atterrava elegantemente sui suoi piedi a poca distanza da lui.

"Uhm..astuta l'umana" affermò il vecchio abbozzando un sorrisetto.

"Tu....piccola carogna...hai solo avuto fortuna!!" urlò l'avversario alzandosi in piedi.

Il vecchio non la pensò allo stesso modo. Vedeva la ragazza rimanere con la guardia ben alzata, fresca come una rosa e soprattutto, perfettamente calma e rilassata. Agli inizi del combattimento, si era limitata a studiare il suo nemico e aveva realizzato fin da subito che in fatto di forza fisica, gli uomini pesce erano nettamente superiori dei comuni esseri umani quindi, se lo avesse affrontato cercando di primeggiare con i suoi soli muscoli, molto probabilmente si sarebbe solo fratturata le mani o peggio se si fosse lasciata dominare dall'istinto. La tattica della giovane stava nello sfruttare a suo vantaggio la forza di Togai ;più il colpo era veloce e ben caricato, più l'impatto sarebbe stato tremendo se questo fosse andato a segno, ma per sua sfortuna, l'allievo non si era accorto della piccola pecca che aveva quel suo cocciuto modo di fare; a quella velocità, il colpo poteva solo che andare dritto e bastava un semplicissimo tocco per mandarlo a monte e Sayuri stava esattamente adoperando quello schema.

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