L'inferno ardente. La supremazia di Magellan

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La stanza datale per potersi riposare fino all'arrivo di Marineford non aveva nulla che la aggradasse: era di una semplicità grottesca, con colori penosi e i mobili....del tutto privi di eleganza! Come si erano permessi di affermare che quella era la migliore cabina della nave? Tanto valeva che l'avessero fatta accomodare nel ripostiglio delle scope!

Bleah, nessuno senso del gusto e della raffinatezza. Il solo guardare l'arredamento le disgustava gli occhi. Non c'era neppure uno specchio! Roba da non credere...

Sbuffando infastidita, Boa Hancock scrollò i lunghi e setosi capelli neri, sedendosi molto regalmente su uno dei due divanetti messi a sua disposizione. Accavallando poi le flessuose gambe scoperte, volse i bei occhi azzurri verso l'oblò, dove poteva vedere la sagoma di Impel Down rimpicciolirsi sempre di più. Bastò poco perché il suo malumore per la sistemazione indecente si canalizzasse verso qualcosa per cui il suo cuore mancò di battere.

Il mio Rufy...se soltanto avessi potuto fare di più...

Sospirò con fare innamorato, lasciando che le guance le si imporporassero di quel rossore tipico di chi era davanti al primo amore. Da altezzosa e affascinante imperatrice serpente quale era, faceva tutto quello che più le aggradava perché nessuno mai la avrebbe rimproverata fintanto che i cuori di chi le stava intorno erano stregati dalla sua bellezza. Tutto le veniva dato, tutto le veniva concesso e tutto le veniva perdonato perché lei era bellissima ma quando si trattava di Rufy, del suo adoratissimo Rufy, la sovrana dell'isola delle donne irrimediabilmente perdeva quella sua facciata da principessa dal cuore di ghiaccio e si trasformava in una adolescente delirante, piena di sogni e immaginazioni che bucavano lo schermo della comicità. Aveva fatto del ragazzo di gomma il centro del suo universo, ponendolo al dì sopra di tutto e visto che non conosceva nulla riguardo l'amore, se non che non poteva fare a meno di esserne influenzata, scambiava semplici atti d'amicizia per pure e travolgenti dichiarazioni d'amore.

Santo cielo, era rimasta così scioccata quando lui, poco prima che l'ascensore si chiudesse, le aveva detto di amarla, anche se in realtà l'aveva solo ringraziata. L'emozione era stata così forte da farla svenire fra le braccia del vice ammiraglio Momonga.

"Mi ama, mi ama, mi ama!!" esclamò lasciandosi cadere sul divano con le braccia incrociate al petto e le dita serrate attorno alle spalle "Ora finalmente so che il mio amore è più forte di quello delle sue compagne!"

Continuò a lasciarsi trasportare da tutta una serie di fantasticherie romantiche piene di cuoricini, campane, e luci scintillanti che rappresentavano l'intensità del suo amore per quel ragazzo che aveva avuto il coraggio di picchiare un drago celeste senza starci a pensare troppo. Lo scoprire che viaggiava addirittura con due donne l'aveva ferita ma dopo quella dichiarazione – che in realtà non era una dichiarazione- era tornata a fantasticare su come la sua vita sarebbe stata con accanto l'uomo dei suoi sogni. Il ripensare poi a quando aveva pronunciato il suo nome correttamente, le bastò per toccare i cancelli del paradiso con un dito.

"Mi ha preso per mano e ha detto il mio nome.." vaneggiò stringendosi ancor di più nelle spalle "Mi ha detto che mi ama, che mi ama!" ripetè "Come sono felice!!"

Toc-toc!

"Miss Hancock? Va tutto bene?"

Un paio di guardie avevano aperto la porta dopo aver bussato, incuriosite da quello che stava succedendo nella stanza, del tutto incuranti della reazione alquanto indispettita della principessa serpente.

"Voi!" tuonò quest'ultima con occhi lunatici "Come vi permettere di entrare qui dentro senza il mio esplicito permesso?!"

"Ci scusi ma vede noi..!"

Dopo aver fatto un bel salto all'indietro, i due marine cercarono di spiegare che si erano fatti avanti senza alcuna intenzione di volerla disturbare ma evidentemente l'esperienza di essere diventati delle statue di pietra e il viaggio verso Impel Down, non erano stati sufficienti a far inculcare nelle loro testoline che l'avvenente donna non andava in alcun modo infastidita se non era lei a porre delle specifiche richieste. E difatti......

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