Too late

122 10 0
                                    

Era arrivata all'isola di Banaro in fretta e furia consumando tutte le sue forze. Quando quel commerciante le aveva spiegato che il suo log pose era un falso, un oggetto sostituito in quel caso, tutto il suo universo le era caduto addosso con forza inaudita, più volte ripiegatosi su sé stesso. Le aveva detto che, in qualche modo, lo strumento era stato cambiato al fine di allontanarla da una determinata corrente; non era stato affatto necessario ripeterglielo una seconda volta, perché Sayuri aveva già capito che la sua presenza in quel posto era stata voluta da qualcuno intenzionato a depistarla fin dall'inizio e temeva anche di sapere chi fosse. Era stata fortunata, le aveva detto l'anziano, perché poteva anche finire sperduta chissà dove ma sinceramente a lei non era importato nient'altro dopo che aveva scoperto quell'inganno.

Dalle poche notizie raccolte, aveva ricavato una via che intrecciava le correnti di Drum e di Alabasta, fino a farle sboccare in un zona molto distante da dov'era, abitata solo da un gruppo di isole vicine fra loro. Isole dove parevano esserci dei problemi.

Le dita tremanti che reggevano il piccolo scatolino di legno su cui era incastonata la bolla lasciarono che questo scivolasse via e che toccasse terra per rompersi al primo contatto con essa. Nel percepire i suoi dubbi concretizzarsi, era scappata dal negozio e corsa al porto con già in mano un eternal pose impostato sulla meta che doveva raggiungere per poi prendere il largo, con la disperazione trasformata in un elegante orologio dove le lancette procedevano a velocità superiore.

Non si era fermata sulle altre isole ne per rifornirsi o per nutrirsi adeguatamente, era troppo spaventata da quel che avrebbe trovato o visto. Le veniva quasi da piangere mentre attraversava la spiaggia di Banaro: a quanto aveva sentito dire, le isole che componevano quell'arcipelago erano state attaccate da una banda di pirati sconosciuta e benché potesse esserci una possibilità su un milione che si trattasse proprio di lui, era sicura che dietro a quei attacchi ci fosso proprio chi lei pensava. Ci aveva impiegato quasi una settimana intera ad arrivare lì, un tempo incredibilmente stretto se si prendeva in considerazione il punto da cui era partita. Teneva gli occhi fissi in avanti, con i pugni serrati attorno ai sai, chiedendo alle proprie gambe di andare ancora più veloce. L'aria era pungente come tanti piccoli puntaspilli e non faceva che alimentare la sua ansia. Serrò le proprie palpebre, lasciando che due lacrime cristalline le rigassero le guance e continuò a correre senza mai dischiuderle,senza mai ascoltare il proprio cuore dolerle.

Perché mi ha fatto questo? Perché mi hai ingannata, Ace?!

Il caos regnava dentro di lei senza incontrare alcuna opposizione. Quella faccenda era scoppiata unicamente per causa sua: Satch era morto perché aveva scorto il vero volto di Teach, era morto per proteggerla. Lei aveva chiesto, supplicato in ginocchio il padre affinché la lasciasse risolvere la situazione e nonostante da prima si fosse mostrato contrario, lei aveva insistito, ottenendo alla fine il suo consenso.

Aveva litigato duramente con Ace per questo perché in quanto comandante della seconda divisione, il crimine era stato commesso da un suo sottoposto e non poteva permettere che un altro suo compagno pagasse con la vita, in special modo se quel compagno era lei, ma la castana aveva replicato che il frutto del diavolo rubato era sotto la sua custodia e che la sua incertezza se tenerlo o meno, sul cosa farne, era costata la vita a un amico; si sentiva colpevole quanto il traditore, ma la vera ragione per cui aveva tanto insistito affinché mandassero lei, stava nel potere che quel frutto poteva generare se ingerito da una persona. Il frutto Dark Dark era considerato il più devastante e il più crudele della categoria dei Rogia, capace di inibire i poteri degli altri frutti. Si era sentita morire quando aveva letto quelle righe; la predizione della sibilla fattale più di un anno fa rischiava di avverarsi se lei non interveniva immediatamente.

Giglio di piccheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora