Faccia a faccia

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Livello due.

L'inferno delle bestie.

Le grosse Manticore dalle facce ebeti vagavano a gruppi annusando l'aria e il pavimento in cerca di quel leggerissimo odore che loro avevano subito ricollegato ad un possibile pranzetto. Era sottile quanto lo spago, ma comunque percepibile in zona, quindi bastava semplicemente continuare a cercare fino a quando la fonte non sarebbe saltata fuori, ma nonostante l'olfatto ultra sviluppato, quelle Manticore un po' stupidotte nemmeno si erano accorte che una parte del pavimento, di un inconsueto biancastro, ben differente dal blu scuro ordinario, era lievemente rigonfia. Benchè non sospettassero che sotto quella minuscola cupola di cera ci fossero Buggy il Clown e Mr 3, quelle bestie simili a leoni ci giravano continuamente intorno, fiutando quella minuscola scia che girava lì in tondo prendendole volutamente in giro.

"Buggy, che facciamo? Qui sotto si inizia a morire di caldo" bisbigliò l'uomo di cera.

"Lo so, ma fino a quando quelle bestiacce non avranno sloggiato, le scale del primo livello possiamo anche scordarcele"

Si trovavano a poco di più dieci metri dalla rampa con sopra la targa in pietra su cui era scritto "Per l'inferno scarlatto", ma, eventi di forza maggiore avevano imposto ad entrambi di interrompere la loro corsa sfrenata e improvvisare un nascondiglio di emergenza prima di diventare dei possibili spezzatini.

"Maledizione!" sbottò il Clown sbirciando da sotto la piccolissima apertura che permetteva il passaggio dell'ossigeno "Con tutta la fatica che abbiamo fatto per tornare qua....."

Dire che era stato un puro miracolo l'essere scampati dai affamatissimi lupi dell'inferno di ghiaccio non era che un efufemismo. A forza di correre e nascondersi da ogni pericolo che poteva arrecarono loro danno, Buggy e Galdino erano arrivati allo stremo delle forze, con tanto di piante dei piedi gonfie. La parte più difficile era stata attraversare il terzo piano, stipato di Blugori e bestie demoniache cappeggiate dall'inflessibile e alquanto provocante Sady-chan. In tutta onestà, ancora non avevano elaborato un piano decente per riuscire ad andarsene definitivamente, per il momento era sufficiente fare un passettino alla volta perché in un posto come quello, pretendere troppo era fin decisamente fuori discussione. Però, se fossero riusciti quanto meno a raggiungere quelle tanto agognate scale, sarebbe già stato un altro salto di qualità da aggiungere a tutti quelli compiuti sino adesso....

"E andiamo...andate via, sloggiate, evaporate!!" strillò col povero Mr 3 che non ce la faceva più a rimanere con la pancia stesa sul pavimento duro e scomodo.

Livello quattro.

L'inferno ardente.

Il bollire e il crepitare della fornace posta alla base del piano era ovattato benché la calura, i fumi e i vapori che emetteva fossero così intensi da far ammuffire i bronchi. Urlavano impazzite, danzavano irrequiete, contorcendosi con una rabbia ben più grande di quella per l'essere state relegate esattamente come i detenuti, ora liberi di andarsene al contrario di loro.

Le minuscole scintille arancioni si confondevano nelle vampate di fumo grigio, che ogni tanto venivano eruttate e l'eco delle scale, lontane dall'essere percorse da passi frenetici e veloci, si era esaurito non appena anche l'ultima voce umana fu scomparsa.

Era vuoto ora, l'inferno ardente, come mai lo era stato. Gabbie aperte, guardie incapaci recuperare i sensi.....la cittadella di pietra e ferro, che si diramava in ponti e piani come fosse una piramide dalla punta quadrata, aveva perso la propria voce nell'istante in cui i prigionieri erano riusciti a imporre la loro supremazia. Solo due persone si opponevano al suo silenzio tombale contornato da rombi, un numero veramente inconsistente per un piano così ampio, ma più che sufficiente per far desiderare a qualunque e ipotizzabile estraneo di essere in un altro posto, anche più in basso. Palpare l'aria era impossibile, ma captarne la tensione era facile visto che si inoltrava come un virus orale e scendeva fino ad appesantire il muscolo cardiaco e a farlo battere con più insistenza.

Giglio di piccheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora