Quando Satch e Sayuri si addentrarono in quella gola di scale instabili e strette, vennero colpiti da una folata d'aria fetida e ammuffita che li spinse a storcere il naso e a strizzare gli occhi più di una volta. Qualcunque fosse la causa di quell'odore così marcio, si avvicinava pericolosamente ad essere quello di un cadavere in decomposizione. Man mano che scendevano l'entrata si allontanava sempre più,sino a scomparire, completamente dissolta nel buio e il caldo afoso del posto aumentava insieme all'umidità già elevata. Le fini dita della ragazza stringevano la fiaccola come se fossero fatte di pietra,aprendo la via che pareva non avere fondo; era tesa ma l'aver quel piccolo fuoco vicino a sé la rincuorava abbastanza da farle muovere le gambe senza temere alcun pericolo. A quel cruccio che oramai la infastidiva a tal punto da pesarle sul torace come un enorme sfera chiodata, si aggiunse lo stupore nel vedere non soltanto la tanto agognata fine delle scale ma nell'ammirare il labirinto sotterraneo che per tanto tempo era rimasto vuoto e senza alcuna forma di luce a renderlo più presentabile. Tutte le fiaccole erano accese e la loro soffusa luce emanava un bagliore arancione che si rifletteva sulle pareti scure e vecchie della struttura; benché fossero consunte sostenevano quell'atmosfera lugubre e misteriosa, come a voler dimostrare che per quanto decadente e maledetto fosse quel posto esso era ancora vivo, in un qualche modo che sfuggiva alla logica umana.
Preferirono non star lì a chiedersi come fosse possibile che tutte quelle fiaccole fossero state accese. Avevano già molto a cui pensare e una curiosità in più, nel bel mezzo dell'epicentro dei terremoti, non era il caso.
"Può essere ovunque" affermò Satch osservando le crepe che sfiguravano il soffitto "E a giudicare da come sono ridotte le pareti, qui le scosse di terremoto devono essere sicuramente più regolari che al villaggio. Difatti siamo nella cosidetta zona rossa" ricordò con nota dolente.
"Se ci addentriamo rischiamo di non uscire più visto e considerato che non conosciamo la pianta del labirinto ma se non corriamo il pericolo, la signora Chiko rimarrà imprigionata per sempre qui sotto e noi con lei nel caso la prossima scossa di terremoto ci seppellisca vivi" ragionò la compagna guardandosi anch'essa nei dintorni "Se sei d'accordo, suggerirei di dividerci e di lasciare delle tracce che ci aiutino a tornare al punto di partenza; in questo modo copriremo un maggiore raggio e aumenteremo le possibilità di trovare la signora"
Impressionata dagli spiriti, fantasmi o meno, quando si parlava della vita di una persona, Sayuri sapeva prendere in mano la situazione con una razionalità e una fermezza che neppure i veterani possedevano. Era il suo modo di accettare le sfide: tutto quello che faceva era rilassare il proprio battito cardiaco come se stesse per immergersi sott'acqua, mantenere l'equilibrio fra il corpo e la mente cosicchè da poter raggiungere la calma e infine riflettere senza farsi condizionare dai fattori esterni. Già alle prime lezioni suo nonno le aveva detto che la calma è la virtù dei forti e soltanto avendone il pieno controllo si potevano ottenere ottimi risultati; non aveva mai avuto problemi a far sua quella emozione ma teneva ben a mente il consiglio del suo parente adottivo quando si preparava a combattere. Le bastò quello per richiamare a sé tutto il resto e comportarsi come sempre. Quel processo era divenuto un riflesso incondizionato, che usava sempre durante l'allenamento insieme alla meditazione, soprattutto quest'ultima, per poter utilizzare l'haki al meglio delle sue capacità.
"Una strategia magistrale, principessa" si complimentò Satch "Degno di te"
"Ti ringrazio" sorrise "Devo aggiungere però, che questo posto mi mette i brividi..." il solo guardare i corridoi senza fondo non l'aiutava di certo ad allentare la tensione.
"Non ti biasimo: siamo sotto terra, pronti ad addentrarci in un labirinto per cercare una nonnina dispersa e con altissime probabilità di venire maledetti o sepolti qui sotto. Manca che....."
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Giglio di picche
FanfictionIl mio sogno è trovare un sogno. Cercarlo significa vivere? Non lo so perchè io non so se ho il diritto di questa mia vita o di questo mio desiderio. Non so cosa sia un sogno ma lo desidero così tanto perchè forse può darmi la felicità che non ho. A...