Richiesta

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La notte a Kaluka era molto veloce, benché durasse esattamente come sulle altre isole. Gli abitanti rimanevano svegli fino a tardi, considerando le ore precedenti alla mezzanotte come parte di un pomeriggio molto inoltrato. Anche quella notte doveva essere rapida, come tutte quelle che si erano susseguite sino a quel momento; doveva essere veloce e silenziosa, tanto da portare via quanto quella giornata aveva prodotto e probabilmente per i cittadini lo era, ma non si poteva dire che per la ciurma dell'imperatore più vicino a conquistare il trono del re dei pirati fosse la stessa cosa. Come mai sarebbe potuto?

Quella notte era lenta, terribilmente e dolorosamente lenta, più del dolce e rilassante abbattersi delle onde sulla sabbia bagnata e dei sospiri che il vento emetteva per provare la sua esistenza. Il tempo si era impigrito, il silenzio tramutatosi in sussulti e rantoli indescrivibili, carichi di emozioni forti e dure. Non c'erano più voci felici e festose, non c'erano più i calici di birra da sollevare ne i brindisi che seguivano tale azione. La Moby Dick non era mai stata tanto morta e la bella polena a forma di balena piangeva, nonostante l'ampio sorriso scolpito sul legno. Piangeva insieme ai suoi compagni per il motivo che rendeva lunghe e agognanti quelle interminabili ore. Tutte le luci erano accese, escluse quelle esterne poste sul ponte. Seppur deboli, illuminavano i corridoi quanto bastava per tenerli in penombra. Non c'era più traccia di quelle emozioni allegre, perché per la prima volta la perdita di un amico, un compagno, un fratello, non era stata causata da un nemico come molte volte era successo, ma da un amico, un altro fratello, una persona insospettabile e questo rendeva quel crimine ancor più oltraggioso di quanto lo potesse essere un comune omicidio. Teach era sparito nel nulla, senza lasciare niente di sé dietro se non una lunga scia di sangue nero.

Era fuggito e Satch era morto per mano sua.

Non era servito a niente rastrellare l'isola una seconda volta, non era servito a niente tenere sott'occhio le correnti marine che permettevano una più agevole uscita dal territorio, così come non era servito a niente tenere occupata la sala operatoria per un'ora con l'intento di far resuscitare un morto. Il comandante della quarta flotta non c'era più e il vestito di Sayuri, interamente sporco del suo sangue, ne era un ulteriore prova. Il sentire quell'urlo squarciare la vegetazione a tal punto da farla tremare, aveva allertato quelli che erano scesi per cercare di raggiungerla. Era stato Marco a trovarli, insieme a Jozu: boccheggianti e con la loro fermezza espressiva distrutta sul nascere per quanto quella radura imbrattata stava offrendo, la Fenice e il comandante adamantino si erano gettati sui due immediatamente e li avevano portati alla Moby Dick nonostante l'irreparabilità del fatto. La confusione si era dilagata come peste e nel giro di una ventina di minuti, la nave di Barbabianca era caduta in uno stato di coma profondo, insieme a coloro che si erano visti sfilare davanti il cadavere del biondo, benché fosse stato celato dalla presenza dei due colleghi. Ci avevano provato ad arrivare in tempo, a tentare l'impossibile, ma la morte non si poteva sconfiggere o ingannare, e quando Maya era riemersa sul ponte, seguita da alcune sue compagne, tra cui un Akiko, che non aveva il coraggio di guardare nessuno in faccia, i pirati preferirono voltare la testa e serrare la mascella, per ricacciare indietro parole inadatte o non ancora formulate. La rabbia, il disprezzo per quel bastardo, sarebbe emerso soltanto quando ognuno di loro avrebbe appreso a pieno quanto era sufficiente per far sì che la propria mano impugnasse con vigore la spada e reclamasse quanto dovuto. Le parole e i pensieri ridotti in cocci sarebbero stati aggiustati anche loro non appena quel momento creduto soltanto un brutto scherzo si fosse in qualche modo allentato.

E intanto la notte continuava. Seppur lenta ,alla fine di essa sarebbe arrivata l'alba, ma tenendo conto di quel che era stato versato, nessuno si sarebbe stupito se il sole,quel giorno, sarebbe stato tanto rosso da far sembrare l'oceano e la terra prede di un enorme incendio.

Tling.....

Un suono.

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