Com'era possibile che tutto ciò potesse essere accaduto? Com'era possibile che a Impel Down si fosse venuta a creare una situazione del genere, come?
Chiederselo non avrebbe risolto nulla ma chi era riuscito a sopravvivere non aveva altro per la testa. Si domandava in continuazione il come, ma anche il perché, eppure di risposte non ne trovava. Anche solo guardando quel macello, le guardie aveva realizzato che la situazione all'interno della prigione più grande e temuta del mondo stava per essere completamente ribaltata da cima a fondo. Non era mai capitato che tanto disordine riuscisse ad emergere fra quelle solide mura controllate costantemente ventiquattro ore su ventiquattro e forse era per tale ragione che lo stupore li aveva paralizzati a quel modo. Neppure l'acido del serpente più velenoso al mondo sarebbe stato capace di una tale impresa. Tutto aveva avuto inizio quando la stazione di sorveglianza era riuscita a ripristinare il collegamento con il livello sei; anche con una sola lumacamera a disposizione, erano comunque stati in grado di vedere quanto bastava per lanciare l'allarme: Cappello di Paglia era vivo, fuori dal livello cinque e in compagnia di altri detenuti tra cui addirittura Pugno di Fuoco. Domino e le guardie erano state sconfitte ma la sorpresa più grande l'aveva fornita Magellan, rinchiuso in una cella, in una condizione fisica a prima vista allarmante. Lì, i fucili e gli occhiali da sole, corredi standard dell'uniforme, erano scivolati a terra come se improvvisamente gli uomini fossero stati fatti di sapone.
Era stato sconfitto, il direttore era stato battuto.
Quella disgrazia avrebbe segnato Impel Down per tutta la sua esistenza; la colonna portante su cui si ergeva era stata piegata dal volere di un altro. Lo shock si era sparso per tutto il piano d'entrata come un nuvola grigia nebbiosa che inghiottiva quel che incontrava segnandolo permanentemente e, nel fare il suo giro indisturbata, quella si era insediata nel corpo di tutti. Per la fortuna del personale c'era ancora Hannyabal dalla loro; una volta trovato, slegato e vestito, il vice direttore aveva immediatamente preso in mano la situazione con una serietà che avrebbe fatto concorrenza a Magellan stesso.
In un battito di ciglia, le forze della prigione erano state schierate con impeccabilità e maestria, pronte a iniziare la loro battaglia quasi fossero i pezzi di un enorme scacchiera umana. La fortezza della giustizia doveva contenere il terrore che i suoi ospiti potevano sprigionare se lasciati liberi e quando si trattava di proteggere chi confidava nell'efficienza della giustizia, il vice direttore meritava ogni genere di lode perché pur di mantenere alto quel baluardo che poi era Impel Down, era disposto a farsi massacrare dai nemici pur di non farli uscire. L'aspetto fisico e alcuni suoi tratti demenziali talvolta coprivano eccessivamente questo suo lato battagliero ma quando le cose si complicavano, quell'uomo dal sontuoso copricapo da faraone sfoderava tutta la grinta necessaria, mettendosi in prima linea per sistemare quanto sfatto.
Purtroppo i problemi che si stavano verificando all'interno non erano che l'inizio, forse il male minore di quello che aveva deciso di giungere con l'alba. In quel frangente, i raggi del sole avevano portato una chiamata da parte di una nave della Marina, che attendeva solo che qualcuno aprisse le porte della giustizia per poter così passare. Si era subito pensato alla scorta per Portuguese D.Ace ma i bei fasci solari, solitamente considerati portatori di buone giornate, pareva averli fortemente ingannati; gioiosi, i soldati avevano aperto le porte della giustizia e abbassato il ponte per far entrare l'ammiraglia ma anziché vedere dei uomini in bianco ligi al loro dovere, si erano visti arrivare addosso qualcosa di nuovo, mai visto e per tanto inquietante. Spire nere e sinuose come corde si erano erte in quella macchia di azzurro cielo appena visibile, abbattendosi con la stessa scivolosità di mille tentacoli e sventrando l'entrata senza alcuno sforzo, arrivando a inoltrarsi anche nelle cavità oculari dei presenti. Le pallottole dei fucili erano state inghiottite, i vigilanti trascinati e seppelliti sotto il pavimento roccioso e i sopravissuti avevano assistito al risputo di tutto ciò che quella strana colonna nera aveva mangiato. Non ne avevano capito la presenza e sinceramente anche ora non se ne capacitavano.
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Giglio di picche
FanfictionIl mio sogno è trovare un sogno. Cercarlo significa vivere? Non lo so perchè io non so se ho il diritto di questa mia vita o di questo mio desiderio. Non so cosa sia un sogno ma lo desidero così tanto perchè forse può darmi la felicità che non ho. A...