Quando i due pirati giunsero nei pressi della capanna dell'anziana Chiko e videro che non vi era nessuno, i dubbi del biondo si concretizzarono come l'inchiostro sulla carta. Era bastata una semplice ma accurata occhiata all'abitazione per farlo girare di 180 gradi e percorrere a grandi falcate il pontile, verso la scialuppa utilizzata per giungere in quelle afose paludi.
"E' andata al tempio. Ci scommetto la spada che è andata lì" affermò con decisione irremovibile.
"Di quale tempio stai parlando?" domandò Bianco Giglio nel sostenere il medesimo passo veloce.
"Mi riferisco a quello situato sulla quarta isola. I comuni abitanti del villaggio e ovviamente gli stranieri non posso visitare quel territorio senza il consenso di almeno uno degli sciamani: è una zona sacra, senza contare che è da lì che si generano i terremoti"spiegò.Le informazioni che stava elargendo rivelarono qualcosa di nuovo di quel posto ma ancora non bastavano alla ragazza per capire a quale conclusione il compagno fosse arrivato. Aumentato il passo per l'ennesima volta, in pochi minuti raggiunsero l'imbarcazione,ancora perfettamente al suo posto.
"Satch, pensi che sia andata lì per quello che le ho raccontato?"
Dubbiosa, non era stata capace di trattenere quel quesito ulteriormente. L'anziana Chiko si era avvicinata senza un motivo preciso, per farle compagnia e lei aveva apprezzato la sua iniziativa ma non era stata tanto stupida da non accorgersi della sua fretta dopo che aveva finito di raccontare il suo strano sogno. La sua era stata un'osservazione colta dall'intuito e non ci aveva rimuginato più di tanto perché era logico pensare a un impegno ricordato all'improvviso, nonostante la poca quantità di attività da compiere lì. Eppure adesso, quel piccolo accorgimento, stava ribaltando l'equilibrio degli eventi fino a quel momento compiuti e lei necessitava di altre certezze per poter essere pienamente aiuto a Satch.
"Se devo essere sincero, penso proprio di si" le ripose lui.
Slegarono la fune che teneva ancorata la barca e immediatamente presero il largo.
In tutta franchezza, l'uomo non sapeva a cosa pensare: non aveva più ripensamenti sul fatto che fosse stata proprio quella donna a mandargli la lettera e sicuramente la ragione di tutto ciò era ricollegabile all'essere andata di sua spontanea volontà nell'epicentro della zona sismica. Benchè fosse una persona che sapeva badare a sé stessa e che in aggiunta conosceva quel posto come le sue tasche, rimaneva ugualmente un'anziana signora che in caso di pericolo non sarebbe stata in grado di cavarsela facendo leva sulle proprie gambe visto che queste erano stanche e coi muscoli ridotti a dei ossicini fragili.
Ma perché al posto delle gambe non le si è atrofizzato il cervello?
Freneticamente, si scompigliò il ciuffo giallo mentre tante goccioline disperate gli contornavano la nuca, enfatizzando l'esasperazione che già gli stava piombando addosso e che sarebbe aumentata non appena si sarebbe trovato faccia a faccia con quella nonnina apparentemente angelica.
"Quando siamo arrivati al villaggio hai menzionato a una leggenda. Di che cosa tratta?"
La nuova domanda posta stoppò l'immaginare del biondo, zittendo i suoi pensieri.
Sayuri aveva intuito il nesso che vi era tra le statue raffiguranti il misterioso guerriero e la quarta isola ma non le era sufficiente per avere tra le mani un quadro più ampio e soddisfacente e il compagno sapeva che lei avrebbe continuato a porgli domande su quanto ancora non le era chiaro. Bianco Giglio si sentiva in qualche modo responsabile, l'anziana signora era andata in una zona pericolosa perché sollecitata dal suo racconto,come a voler verificare la veridicità delle sue parole: non aveva idea di che cosa volesse fare ma sicuramente non sarebbe rimasta con le mani in mano, quindi più sapeva, meno sorprese avrebbe riscontrato.
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Giglio di picche
FanfictionIl mio sogno è trovare un sogno. Cercarlo significa vivere? Non lo so perchè io non so se ho il diritto di questa mia vita o di questo mio desiderio. Non so cosa sia un sogno ma lo desidero così tanto perchè forse può darmi la felicità che non ho. A...