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PRESLEY's POV

«Apri!»

Sbuffai arrotolandomi l'asciugamano attorno al corpo. «Ti ho detto che ci sono io, che ti costa aspettare un minuto?» Ribadii chiaro e tondo. Poco importava se gli serviva il bagno, poteva pensarci prima.

«Devo pisciare.» Bussò di continuò spaccandomi i timpani, e quel rumore, sommato al mio mal di testa mi mandò fuori di me. «Apri!» Ordinò finché lo feci, non potendone più di lui. Ignorai il suo sguardo ed andai a lavarmi i denti mentre terminò ciò che dovesse fare, prima di raggiungermi per lavarsi le mani. Gli feci un po' di spazio e mantenni lo sguardo basso, onde evitare che notasse che avessi pianto ma lui non mi diede affatto importanza, lasciandomi con l'amaro in bocca ; asciugò le mani ed uscì come se nulla fosse. «Ah, Hayden...» mi chiamò usando il mio cognome ed indietreggiando «...anche io ti ho preso un regalo . È in salotto!» Dissi serio, volatilizzandosi.

Ero io che dovevo essere furiosa con lui, non il contrario. «Coglione, lunatico, bipolare di merda!» Sbottai afferrando l'asciugacapelli ed inserendolo nella corrente. Ma perché faceva così? Voleva punirmi, ma per cosa? A che diavolo mi servivano i suoi stupidi regali se poi , in casa, ci comportavamo come due sconosciuti!
Mi pettinai i capelli finché qualcuno entrò in bagno, dopo che mi dimenticai di chiudermi a chiave.

«Presley...scusa!» Era Santi, e parve mortificato. «Non sapevo ci fossi tu.»

«No, tranquillo, ora esco.» Risposi afferrando le mie cose e dirigendomi verso la porta. «Rimani pure.»

«Aspetta!» Bloccò il mio braccio mentre ressi forte l'asciugamano annodato al mio petto, onde evitare di dare spettacolo. «Stai bene? Hai pianto?»

«No..ma che dici?» Gli sorrisi dolcemente. «È per via del freddo, o per l'acqua bollente.»

Annuì non credendoci molto, ma lo ringraziai mentalmente per il solo fatto che non insistette. «Va bene.»

Mi slacciai dalla presa del ragazzo e scappai velocemente in camera mia. Nonostante fossi sfinita e nonostante provai più e più volte a chiudere occhio, i rumori provenienti dal salotto e dalla stanza da letto di Harry, me lo impedirono. Sentii quando Santi e la sua donna andarono via, e sentii anche ogni singolo suono, rumore, ansimo e gemito proveniente dalla sua camera.

"Scopami forte.....sbattimi! Fammi tua...Succhierei questo bel cazzo dalla mattina alla sera....ficcamelo in gola, strozzami!"

Quelle furono le battute principali pronunciate da quella ragazza, che per quanto mi sforzai, non ricordavo di averla mai vista. Per un attimo, rivalutai Nikki e mi sarebbe dispiaciuto di meno se in quella stanza, con lui, ci fosse stata lei. L'attimo successivo invece, ebbi i conati di vomito e dovetti correre in bagno a liberare il mio stomaco, anche se non avevo mangiato niente durante tutto il giorno.

Mi diedi una ripulita ed andai in salotto dove una puzza tremenda di erba, forse, pizzicò il mio naso. Avevano combinato un casino ma non avrei ripulito, non stavolta. Presi una bottiglietta d'acqua dal frigo, e ne sorseggiai un po' finché la mia attenzione cadde su una scatola contenente qualcosa che mi lasciò di stucco. Era quello il regalo di cui parlava? Sospirai incredula, dato che mai mi sarei aspettata nulla di simile. Non meritavo un'umiliazione del genere, non io. Mi avvicinai, notando l'immagine di un dildo di gomma sulla copertina, bello grosso e con tanto di adesivo per attaccarlo alle piastrelle del bagno, o altre superfici lisce, come mostrava l'immagine.

Era uno psicopatico e non c'era altra spiegazione. Lo tirai fuori dalla busta, dato che fosse inutilizzato e gli diedi un'occhiata rendendomi conto che in fatto di diametro non superasse affatto il suo. Forse in lunghezza, ma in massa, no. Levai l'adesivo e mi diressi verso la porta principale ; uscii in giardino ed una volta giunta davanti alla sua auto, glielo spiaccicai forte sul parabrezza affinché l'Attack si asciugasse per bene.

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora