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PRESLEY's POV

«Harry è in casa?» Chiese Ethan accompagnandomi, anzi, reggendomi, fino alla porta d'entrata mentre mi accorsi solo in quel momento dell'auto del riccio. «Le luci sono spente, però.»

«Sarà in camera sua a farsi qualcuna, come sempre.» Deglutii trattenendomi dal non vomitargli addosso, ma non per via dell'alcool, stavolta. «Prendi le chiavi nella mia bora e fai piano, non voglio che ci senta.»

«Va bene. Ce la fai ad appoggiarti al muro?» Chiese mentre annuii sedendomi a terra. «Peps!»

«Sto bene, lasciami dormire qui.» Farfugliai sdraiandomi e provando un senso di sollievo al contatto con il pavimento freddo. Stavo sudando e quel senso di potere, di sfrenata euforia che fino a poco prima aveva assalito il mio corpo, ora aveva lasciato il posto alla voglia di vomitare e piangere per quanto mi stessi sentendo male.

«Dai, vieni!» Mi tirò sù afferrandomi in braccio. «Harry mi ucciderà se ti vede così.»

«Non me lo nominare, cazzo!» Sbottai. «Quell'idiota può andare a farsi a farsi benedire.»

«Sì, va bene, ma abbassa la voce.» Sussurrò incamminandosi verso il corridoio che ci avrebbe condotti in camera mia , anche se gli ordinai di fare una sosta in bagno.

«Devo...vomitare.»

«No, merda!» Mi fece scendere, aiutandomi ad inchinarmi dinanzi alla tazza e reggendo la mia testa ed i miei capelli all'indietro. «Penso proprio che non berrai mai più.»

Tossii e vomitai l'anima, quasi priva di sensi, dato che mi parve pure di svenire finché sentii la porta aprirsi e poi sbattere contro il muro.

«Presley!»

Riconobbi la voce furiosa di Harry, e fu quella a non farmi addormentare.

«Dio....cos'ha?» Gridò preoccupato, stavolta, riferendosi probabilmente a Ethan mentre il mio sguardo si perse, non reagendo in alcun modo, nonostante mi stesse scuotendo. Afferrò il mio viso e lo sentii pure picchiettare i palmi delle sue mani contro le mie guance. «Ha preso qualcosa?»

«N-no... ha solo bevuto.» Disse Ethan, terrorizzato mentre percepii tutto a rallento, sentendo il riccio imprecargli contro.

«Peps!» Mormorò. «Guardami. Guardami, ti prego!» Sospirò. «Se le accade qualcosa, giuro su Dio che ti ammazzo, Ethan!» Urlò reggendomi il viso mentre tentai nuovamente di rimettere di stomaco, non riuscendoci, tant'è che dovette infilarmi in gola due dita per provocarmi, finché mi sentii vuota e brividi gelidi attraversarono la mia schiena. «Aiutami, coglione!»

Ethan si avvicino e mi resse per le spalle mentre Harry si bagnò le mani e mi rinfrescò il volto, facendomi subito sentire meglio. Dicevano che non ci si ricordava di niente durante le sbronze, invece io mi ricordai tutto quanto.
Ogni singolo istante.

«Dove diavolo eravate?» Chiese il riccio mentre il ragazzo lo informò, spiegandogli per filo e per segno dove fossimo o cosa avessi bevuto. «E tu le hai permesso di bere così tanto?» Gli ringhiò contro dandogli una violenta spinta sul petto, nonostante stesse reggendo me nell'altra mano. Gli avrei tirato un pugno per come si stesse comportando, ma ero priva di forza ed i miei riflessi mi avevano abbandonata.

«È solo colpa tua se ha bevuto così tanto!» Sbottò il mio amico mentre riaprii gli occhi. «Capito? Solo colpa tua! Tu non la meriti, la tratti male e la fai solo sentire come una merda.»

Mi sentii lasciata dalla sua presa e quando riaprii gli occhi, quell'idiota aveva afferrato al collo il mio amico e lo spintonava contro la parete.

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora