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HARRY's POV


Al ritorno a casa mi fermai in un mini market accanto al benzinaio sulla quattordicesima, l'unico che trovai aperto. Comprai qualcosa per cena e varie schifezze da sgranocchiare per i giorni a venire.

«Non sono capace di cucinare e da ciò che dicono rimarrà tutto chiuso questo weekend, perciò, dovremo arrangiarci.» Ammisi parcheggiando l'auto in giardino mentre si guardò attorno non badando a ciò che dissi. «Che c'è?»

Scosse la testa riportando lo sguardo su me. «Niente, e non ti preoccupare, so cucinare io.»

«Bene.» Afferrai dal bagagliaio la sua valigia che trascinai velocemente sul pianerottolo conducente la sottocoperta dove la ragazza mi aspettò affinché infilassi la chiave nella serratura ed aprissi la porta sollevato del fatto che Dolores fosse passata a riordinare.

La vidi girovagare per il loft, cosa che diede modo a me di osservarla con attenzione. «Hai davvero una bella casa.»

Annuì. «Fai come se fosse anche tua, io vado a farmi una doccia.»

«Aspetta!» Mi fermò. «Quando rientrerà tua madre?»

«Non appena potrà!» Mentii vedendola annuire sollevata, nonostante mia madre non avesse la più pallida idea dell'arrivo di quella ragazzina.



PRESLEY'S POV

Mi accomodai su uno degli sgabelli della cucina e tirai fuori dalle buste tutta la spesa. Pensai che un piatto di risotto ai frutti di mare sarebbe stato più che sufficiente ed inoltre ero talmente sfinita che non avevo molta fame o voglia di preparare chissà che cosa. Mi lavai le mani e dopo qualche tentativo riuscii a trovare tutto il necessario per mettermi all'opera. «Almeno le pentole ce le hai.» Bofonchiai tra i denti ripensando a quel ragazzo così strano di cui ricordai, non conoscevo nemmeno il nome.

Appoggiai il fondoschiena sul piano dell'isola della cucina con tanto di vetrata a vista mare e piscina, posta tra la zona giorno e quella parallela che intuii si trattasse della zona notte. Era lussuosa, ma davvero spoglia. Non c'erano né foto incorniciate, né souvenir o quant'altro, in compenso , però, c'erano un pianoforte ed un mini-bar in fondo alla sala con tanto di bancone ed alcolici di ogni tipo.

Apparecchiai ponendo uno degli sgabelli dinanzi a quello dove si sarebbe seduto quel ragazzo, onde evitare che fossimo l'uno accanto all'altra ed afferrai dalla tasca della felpa il telefono vibrante. Mi sfuggì un sorrisone non appena riconobbi il numero.

" Nonna."

"Peps, tesoro, come stai?" Riuscì a pronunciare a stento mentre i miei occhi si riempirono di lacrime all'istante.

"Bene. " Replicai provando a non piangere onde evitare di preoccuparla inutilmente. "Tu? "

"Oh, ma io sto alla grande piccola mia, sai che qui mi trattano bene." Sorrise ed in qualche modo rese più bella quella giornata così stressante. Giocherellai con i piedi, disegnando ghirigori immaginari sul parquet grigio della cucina e dando un'occhiata di tanto in tanto al risotto. "Ti piace il posto? Sei riuscita a trovarla? Ch cosa ha detto? Posso parlarci?"

Mi schiarii la voce pensando fosse meglio raccontarle la verità. "Il luogo è carino ma non ho incontrato la donna, solo suo figlio." Bisbigliai nonostante mi fossi assicurata che lui fosse ancora in bagno e non potesse udirmi.

"Caspita, non dirmi che Chloe non ha ricevuto il mio messaggio!"

Alzai gli occhi al cielo chiedendomi come diavolo mi avesse mandata fin lì senza aspettare prima una risposta da parte di questa Chloe.

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora