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HARRY's POV

«Che cazzo hai? Sei in lutto?» Chiese Santiago sbattendo scherzosamente la sua spalla contro la mia e vedendomi più fiacco del solito. «Ahh, è per Peps non è così?»

La guardai ballare con Freya e Jorge ; era triste, nonostante stesse provando in ogni modo a non dare nell'occhio. «No.» Replicai sorseggiando un po' di whiskey. Non ricordavo neanche a quanti bicchieri fossi arrivato.
Troppi, perfino per me.

«Non le stai staccando gli occhi di dosso da quando siamo qui, insomma, è così palese!» Mormorò al mio orecchio. «Stai dando anche troppo nell'occhio, ti avverto!»

Vidi Ethan alzarsi e posizionarsi alle spalle della ragazza che gli accennò un lieve sorriso ; uno di quelli che faceva quando era a disagio e non sapeva bene come comportarti.

«Ti vedo giù di corda...» esclamò il messicano passandomi una sigaretta che non ritardai ad accendere «...ci sono ragazze qui che non vedono l'ora di sedersi sul tuo uccello. La prima è lei...» indicò una biondina niente male, seduta al nostro tavolo, nonostante non l'avessi nemmeno vista finché me lo fece notare lui «.....lasciati andare e divertiti! E lascia che si diverta anche lei.» Si riferì a Presley.

Annuii, ma solo affinché la piantasse di rompermi il cazzo. Chiamai uno dei miei ragazzi e gli ordinai di servire dell'alcool al tavolo di Peps e dei suoi amici ; quando la bottiglia giunse, assieme alle bibite, si stupirono chiedendo al cameriere da parte di chi fossero.

«Amico!» Mi chiamò Jefferson costringendomi a portare l'attenzione su lui. «Mi sono fumato un po' di cristalli in bagno con questo splendore.» Farfugliò baciando quella sconosciuta mentre gli chiesi che fine avesse fatto Brenda. «Mi ha lasciato, credo che scopi con un altro!»

«Ti ho detto mille volte di non portare la metanfetamina qui!» Sbottai . «Non devi portare alcun tipo di droga nel mio locale, Jefe, cazzo!»

«Capo!»

Mi voltai notando il cameriere che aveva servito il tavolo di Presley. Reggeva ancora il vassoio in mano.

«Peps ha detto che non possono accettare , perciò te lo vuole riportare indietro. Allungai l'occhio vedendo Jorge e Ethan con i bronci, il che significava che loro avrebbero accettato quella bottiglia di Vodka ben volentieri, ma la mia bambina era orgogliosa.

«Lascia pure tutto quanto qui, ci penso io.» Dissi ringraziandolo, prima di dare un'occhiata a quei ragazzini. Discutevano e gesticolavano, di tanto in tanto ridevano pure ma ciò che mi mandò fuori di me fu il fatto che Ethan le toccasse sfacciatamente la schiena nuda ; nonostante Peps gli avesse fatto più volte capire che la infastidisse quel gesto, lui continuava a farlo, cazzo.

Afferrai la bottiglia per avviarmi verso il tavolo accanto. Con loro mi sarei divertito di più, forse. Anzi, sicuramente.

«Ma che fai?» Chiese Santiago, seguendomi mentre mi infilai di prepotenza anche se con nonchalance, tra Presley e Ethan, afferrando il polso del ragazzo e strizzandoglielo ferocemente nella mia mano prima di sorridergli. Mi guardò esterrefatto e lo vidi perfino deglutire un paio di volte non appena lo lasciai libero.

«Ci sono problemi qui?» Domandai sbattendo la bottiglia di Vodka davanti agli occhi della ragazzina presuntuosa, che sussultò spaventata , e notevolmente irritata dai miei modi. Amavo quando la mandavo all'esaurimento e lei non poteva fare niente per impedirmelo. Mi voltai a fissarla dando beatamente le spalle al mollusco e cogliendo l'occasione presentatasi dato che Jorge e Freya stessero chiacchierando con Santi. Deglutì, e nonostante la musica alta ed il baccano, potei udire la sua saliva scendere giù per la sua gola. Mi guardò come se volesse prendermi a schiaffi, o peggio, mentre ricambiai fissandola con desiderio , immaginandomi le sue grida di goduria e le sue unghie infilate nella carne della mia schiena.

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora