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PRESLEY'S POV

«Pensaci!» Minacciò Freya riferendosi ad uno dei mille abiti che mi mostrò, mentre Ethan dovette trascinarla di forza fuori dalla porta principale.

«Cammina!»

«Quello blu ti starebbe da Dio!» Aggiunse salendo in auto mentre il mio amico mi lanciò un'occhiata e scosse la testa, divertito. L'esuberanza di Freya dopo aver appreso la notizia del raggiungimento dell'obbiettivo della raccolta fondi, era incontenibile, ma né io e nemmeno lui potemmo biasimarla dato che riuscì a metterci di buon umore. La serata all'insegna di film, pizza e popcorn fu magnifica, peccato solo per l'incessante acquazzone che stesse venendo giù e per il fatto che Harry non fosse ancora rientrato. Nonostante fossi stanca e fosse quasi l'una di notte passate, decisi comunque di restare sveglia ad aspettarlo perciò senza perdere tempo, mi preparai del the caldo al gusto di mela e cannella e mi raggomitolai nell'angolo del divano sorseggiandone un po' con gli occhi fissi sulla parete vetrata. Sospirai quando un sorso di bevanda calda attraversò la mia gola regalando una piacevolissima sensazione si relax al mio corpo, dato che era tutto il giorno che mi sentivo tesa.

Controllai lo schermo del cellulare sorridendo alla vista dell'immagine di lui da piccolo ; sarebbe dovuto rientrare da un momento all'altro ormai, a meno che non si fosse fermato da qualche parte per via della pioggia. Nonostante desiderai chiamarlo o inviargli un messaggio, non lo feci, convinta che lo avrei solo disturbato così scattai in piedi e mi diressi in cucina per riporre la tazza. Sistemai tutto quanto con cura finché sorrisi vedendo un auto parcheggiarsi in giardino. Inizialmente sorrisi pensando che si trattasse di lui, finché riconobbi Santi che scese e si diresse velocemente verso l'entrata non curandosi affatto che piovesse a dirotto o potesse bagnarsi. Dov'era Harry?

«Presley! Presley, apri...apri!» Gridò e bussò ripetutamente sbattendo le nocche sul legno finché spalancai la porta e lessi subito l'amara frustrazione che riempiva i suoi occhi impauriti. «Dobbiamo correre subito in ospedale.»
Non aveva continuato la frase eppure mi sentii mancare il pavimento sotto i piedi. Iniziai a tremare all'istante, annebbiata e confusa non riuscendo a parlare mentre il ragazzo vedendomi immobile, entrò e si diresse verso l'appendiabiti alle mie spalle per prendere il mio giubbotto. «Presley, non abbiamo tempo da perdere!» Ribadì afferrando la mia mano mentre quelle parole strinsero forte il mio petto, bloccandomi il passaggio dell'aria. Disse anche altro ma percepii la sua voce ovattata e non ben definita, come se fossi uscita dal mio corpo e stessi fluttuando come un'elettrone libero.

«Lui è...» Quella fu l'unica cosa che fui capace di pronunciare mentre fiumi lacrime inondarono il mio viso e bagnarono la mia maglietta sotto il mento. Era il secondo strazio a cui dovetti assistere nel giro di così poco tempo, dopo la perdita della nonna.

«Non lo so Peps!» Sbottò aprendo lo sportello mentre mi sentii sprofondare nell'incertezza oltre che nella paura. «So solo che lo hanno portato lì e hanno avvisato me perché era l'ultimo numero che lui aveva nel registro delle chiamate.»

Ti prego, non morire....

Afferrai la cintura di sicurezza all'altezza del mio petto e la strinsi forte tra le mani per allentarla, destabilizzata e con lo sguardo perso nel vuoto mentre boccheggiai disperatamente non riuscendo proprio a riempire i polmoni d'aria. Mi sentivo morire dentro man mano che ci avvicinavamo all'ospedale finché il ragazzo, palesemente preoccupato, posò la sua mano sopra le mie.

«Calmati, Presley...» mormorò «..non è il momento di lasciarsi andare, questo, intesi? Ti ho avvisata perché pensavo che meritassi di saperlo, ma se avessi saputo che avresti reagito così, non l'avrei fatto. Sta calma e fatti coraggio! Anche io sono terrorizzato, okay?» Aspettò che annuissi mentre smisi di respirare quando ricevette una chiamata da qualcuno ed il mio cuore impazzì dalla paura. "Dimmi....sei già lì?" Esclamò mentre spalancai gli occhi temendo il peggio. Annullai perfino il mio respiro per capire cosa gli stesse riferendo e nel frattempo non feci altro che pregare. Forse non sarebbe servito a molto, ma la fede in quel momento era l'unica cosa che avevo a disposizione . "Io e Peps arriviamo tra poco...fammi sapere se ci sono novità!"

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora