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PRESLEY'S POV

Aspettai con la valigia fuori dalla clinica dove si trovava Freya fino all'orario in cui permisero le visite. Dopodiché, raggiunsi la mia amica nella stanza ; appena mi vide sorrise a trentadue denti finché notò la mia valigia e le sue labbra si piegarono all'ingiù.
«Dove vai?» Domandò con voce spezzata mentre corsi accanto al suo letto e le afferrai la mano. «Non dirmi che vai a New York!»

Scossi la testa abbozzando un lieve sorriso mentre mi scrutò con attenzione, capendo. Non ci voleva molto dato che quella mattina appena mi specchiai, notai gli occhi belli gonfi e rossi per tutti i pianti della nottata. Ed anche il mio stato d'animo era più che percepibile.
«No.» Le accarezzai delicatamente la mano mentre si rattristì più di quanto immaginai, e già era dura per me dover lasciare quel posto, figuriamoci aggiungendo gli addii strappalacrime. «Come stai?» Chinai il capo in avanti affinché potesse vedere il mio labiale.

«Adesso sto malissimo.» Il suo mento tremò mentre mi scese una lacrima pensando che fossi la causa della sua tristezza. E pensare che era così felice...
«Se lui ti lascia andare via così, non glielo perdonerò mai!» Sbottò arrabbiata con gli occhi lucidi. «Anzi, non voglio più parlargli!»

«Tu sai?»

Annuì. «Me lo ha raccontato Ethan tramite messaggi ma non credevo fosse così seria la cosa, tanto da spingerti ad andartene!»
Ah, bene...pensai comunque che non fosse il caso di accennarle l'ultimo episodio. Harry era un'idiota ma non gli avrei mai messo conto i suoi amici.

«Io sto andando via perché mi farà bene.» Esclamai. «Non perché me lo abbia ordinato lui. Anzi, non l'ha mai fatto.»

«Non dire stronzate, Peps!» Mormorò mentre morsi nervosamente l'interno della mia guancia. «Lui è uno stronzo che ti ha fatto penare e tu non devi continuamente giustificare i suoi comportamenti! Non lo proteggere...» aggiunse «...so che sono stata la prima a dirti di stargli accanto, ora più che mai, ma dopo quello che ti ha fatto e detto ieri al Love è imperdonabile!»

Mordicchiai le labbra. Mi sembrava di ascoltare Ethan. «Freya, sai bene che lui non è cattivo.»

«No, infatti, non lo è...» riprese fiato «...è una persona orribile! E se da una parte mi mancherai da morire, dall'altra sono felice perché lo vedrò soffrire quando si renderà conto dell'immensità della tua assenza. Perché so per certo che si sentirà vuoto, come se gli avessero estirpato il cuore.»

Afferrai la sua mano nelle mie vedendola agitarsi. Sapevo bene che quelle parole erano dettate dall'ira del momento che nutriva nei confronti di Harry anche perché Freya gli voleva davvero bene.

«Freya, lui non è in sé e ti scongiuro...» deglutii «...ti prego di non odiarlo. Harry ti vuole un mondo di bene e farebbe tutto per te.»

«Harry...» singhiozzò mentre le lacrime scesero veloci «...mi sta portando via l'unica amica che io ho nella vita. L'unica che mi abbia voluto bene e mi abbia accettato per come sono, non facendomi sentire un'emarginata o u mostro! E questo non posso perdonarglielo.»

La abbracciai forte a me facendo attenzione a non sfiorarle l'impianto.

«Come farò senza di te?» Chiese quando mi allontanai per vedere il suo bellissimo viso che non persi tempo ad accarezzarle.

«Puoi venire a trovarmi quando vuoi.» Le strappai un sorriso che mi riempì il cuore di vita. «E potresti venire a studiare a Detroit, un giorno...o potremmo vivere insieme. Sono mille chilometri e dieci ore di macchina o un'ora e mezza di aereo...non è poi così lontano.»

«Sarebbe grandioso!» Esclamò mentre sospirai sonoramente notando le nove sull'orologio da parete. «Non dirmi che devi già andare.»

Annuii. «Ho l'aereo tra un paio d'ore, ma ti prometto che ci rincontreremo ancora, il prima possibile!» Le afferrai la mano senza flebo e gliela baciai. «Grazie di tutto, Freya....» mi scappò via un singhiozzo che non avevo messo in conto «...sei la migliore amica che qualcuno possa desiderare nella vita!»

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora