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PRESLEY's POV

Era notte fonda quando udii una dolce melodia provenire, quasi impercettibile e sottovoce, dall'altra parte dell'abitazione. Inizialmente pensai me lo fossi sognata, ma poi mi concentrai sulle note ed infine riconobbi la canzone. Ansimai, ma non molto per il fatto che si trattasse di "You are my sunshine" la melodia del mio carillon, ma più perché lui stesse suonando il pianoforte dopo tanti anni, e dopo avermi rivelato che detestasse farlo perché non voleva ricordare. Scattai in piedi con le lacrime agli occhi ed uscii dalla mia stanza mentre la musica diventava sempre più udibile e ben definita, riempiendo amorevolmente ogni angolo delle mura.
E poi, lui era magnifico, un talento nato.
Mi pulii il viso, prima di raggiungerlo alle sue spalle per poi coglierlo di sorpresa ed abbracciarlo da dietro, infilando il mio volto nell'incavo del suo collo.

«Grazie.» Sussurrai tirando su con il naso mentre levò via la mano dai tasti per posizionarla sulla mia nuca.

«Vieni qui.» Baciò le mie mani e mi fece sedere sopra le sue cosce. «La suoniamo insieme.» Mormorò acchiappando i miei indici e posizionandoli adeguatamente sulla tastiera. Sorrisi quando nonostante stessimo sbagliando qualche nota ed accordo, la musica stava prendendo ugualmente forma . Non ero mai stata così felice nei giorni passati e sapevo quanto gli fosse costato quel gesto.

Voltai velocemente il viso e lo baciai cogliendolo impreparato, anche se le sue labbra risposero automaticamente ai movimenti delle mie. Mi scostai di poco solo per guardarlo profondamente negli occhi, lasciandogli intuire ciò che volevo facessimo.

Deglutì, così, lo baciai nuovamente e con molto più desiderio stavolta , tentando di convincerlo.

«Fai l'amore con me.» Gli ansimai tra le labbra. Non era una richiesta e non era una scongiura. Sapevo che anche lui lo voleva ed ero certa che quella sera non si sarebbe tirato indietro. «Voglio fare l'amore con te, Harry.» Ribadii convinta sollevandomi dalle sue gambe. «Più di ogni altra cosa al mondo.» Premetti le mie labbra di nuovo contro le sue, posizionandomi tra le sue gambe stavolta.

«Anche io muoio dalla voglia di fare l'amore con te, Peps.» Aggiunse infiammandomi le interiora come se un vulcano stesse esplodendo in me dato che quelle parole dolci pronunciate dalla sua bocca rude e volgare ebbero tutt'altro effetto. «Neanche immagini quanto sono disperato di averti e di renderti mia.»

Sollevai l'orlo della sua t-shirt bianca e lo aiutai a toglierla, mentre impaziente mi prese per le natiche e mi alzò di peso, affinché i nostri volti fossero l'uno di fronte all'altro.

«Hai paura?» Chiese titubante, sfiorandomi delicatamente la bocca, e dirigendosi con me in braccio in quella che intuii fosse camera sua.

Posai la mia bocca sulla sua fronte, dandogli un leggero seppur lungo bacio, accarezzandogli i capelli. «Non ho mai paura quando sono con te.» Sussurrai mentre mi sorrise sigillando le nostre bocce in un succoso bacio. «Tu?»

«Tantissima.» Esclamò mentre notai che il nero delle sue pupille occupava quasi completamente tutto il verde smeraldo delle iridi . «Tu sei preziosa e delicata, ed io ho così tanta paura di rovinare tutto che -....» mi fece scendere e si sedette sul letto.

«Mi fido completamente di te.» Lo interruppi prima di baciarlo focosamente.

«Vieni qui.» Disse chiaro e sicuro di sé portandomi con un'agile mossa sopra le sue gambe, a cavalcioni. Tese la mascella e mi fissò a lungo, mentre mi sfilò via il vestito da notte. Ebbi i brividi su tutto il corpo perché non mi aveva mai guardata in quel modo prima d'allora. 
Restai a seno nudo, esposta ed insicura, e mi strinsi a lui mentre sfiorò delicatamente la pelle della mia schiena , facendola incurvare. Ero tesa e lui lo percepiva bene, pensai, dato che anche lui stesse parecchio tentennando , non prendendo in mano le redini.

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora