HARRY'S POV
«Non fai altro che fissare la porta.» Incalzò Cooper mentre sorrisi. Forse stavo diventando ridicolo perfino davanti agli occhi dei miei amici. «Non capisco perché tu non sia con lei ora, sai bene che ci avremmo pensato noi alla gestione di tutto.» Uscì fuori dal bancone ed avanzò verso me, portando le sue mani sul mio papillon per metterlo probabilmente a posto.
«Lo so, ma non volevo destare inutili sospetti.» Gli spiegai seppur rammaricato. La gente non doveva pensare che tra me e Peps potesse esserci qualcosa. «Meno gente lo sa e meglio e più la faccenda sarà gestibile. Per entrambi!» Ci tenei a precisare finché diede un colpetto sulla mia spalla.
«Chi la porterà qui?»
«Jorge.» Avevo chiesto a Santi ma non gli andava nemmeno di venirci a quella lagna, diversamente da Presley, più euforica che mai. «Credo che la andrà a prendere una volta che la cerimonia in comune sarà terminata.» Diedi un'occhiata al mio orologio da polso mentre Cooper mi servii dello scotch. «E a proposito di beneficienza.» Sorrisi spiegandogli della faccenda riguardante Freya.
«Quella ragazzina ha il cuore d'oro.»
Vero.
«Tu, piuttosto, mi sembri strano...» aggiunse «...cos'è? Sei teso per il ballo?»
Scossi la testa. «Tu sai che il padre di Presley è morto in un incendio, vero?»
Annuì. «Sì, me l'hai leggermente accennato. Che tragedia.»
Già. «Però, la cosa strana è che quando cerchi il suo nome su internet, non compare niente. Nemmeno una singola cosa legata a quell'incendio.» Lo vidi aggrottare le sopracciglia . «Sembra strano che i notiziari non abbiano mai scritto niente a riguardo di quella strage dove hanno perso la vita un mucchio di persone. Ed, inoltre, credo che nemmeno lei sappia tutto. Ho visto la cronologia sul portatile e lo aveva cercato mentre ero in bagno a lavarmi.» Esclamai ripensando a come fosse giù di corda. «E poi, come diavolo faceva sua nonna a conoscermi?»
«Gliene avrà parlato Peps.» Suggerì.
«Già, così pensavo anche io...» risposi sorseggiando un po' d'alcool «...ma quella vecchia ha nominato mio padre. Che c'entrava mio padre?»
«Gliene avrà parlato tua madre. Non mi sembra una cosa tanto strana, no? Forse le avrà mostrato le foto del loro matrimonio o quelle del tuo battesimo.» Sorrise. «Perché ti stressi così tanto? Non capisco!»
Non fiatai.
«Dai, goditi la serata, la tua piccola dama arriverà tra poco!» Mi fece l'occhiolino mentre indossai la maschera nera coprente solo gli occhi, facendo attenzione a non rovinarmi i capelli laccati all'indietro. Piano piano, il locale incominciò ad affollarsi e donne e uomini di ogni età iniziarono a sorseggiare Champagne e a fare la fila nei vari tavoli dei buffet, mentre salii al piano superiore a salutare il sindaco e la signora, complimentandomi con lui per la buona causa e le raccolte che quest'anno sarebbero andate al reparto pediatrico e a quello delle malattie infettive dello Stony Brook di Southampton. Ancora una volta mi venne in mente Presley, e non potei non sorridere, dato ciò che stesse facendo per Freya.
«Tutto a posto, qui?» Chiesi al signor Hernandez e sorrisi alla sua signora, che scontrò il suo bicchiere contro il mio.
«Alla grande come sempre, d'altronde.»
Annuii. «Mi fa piacere!» Mormorai quando la donna venne chiamata da alcune sue amiche. «Non rubarteli quei soldi!» Lo raccomandai colpendolo un paio di volte sulla spalla, facendo sì che scoppiasse a ridere a crepapelle, nonostante non stessi scherzando affatto.
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Agrodolce- H.S
RomanceErotico/Drammatico/Faida | [smut] A volte i fantasmi del passato riemergono in modo prepotente ed imprescindibile frantumando ogni equilibrio, ma la voglia di vendetta di Harry cede dinanzi ai primi sobbalzi del cuore ed alla passione fatale che nut...