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PRESLEY's POV

«Buon appetito.» Disse Santiago prima che dessi un morso alla mia tortilla arrotolata . «Com'è?»

Spalancai gli occhi assaporando quella meraviglia. «Squisita!»

«Beh, è anche merito tuo, niña.» Sorrise, masticando la sua mentre i due ci raggiunsero e lui li invitò ad unirsi a noi. «Ne abbiamo preparate tante, hermano!»

«No, tranquillo. Non ho fame.»

«Meglio!» Risposi , mentre Santi si mise subito all'opera per prepararmene un'altra. «Che hai da fare oggi?» Domandai senza malizia, volendo semplicemente attaccare bottone per sapere come avrebbe speso la giornata anche se a qualcuno non parve così. Vidi la testa di Harry, alle  spalle dell'amico, fare un giro di collo in meno di un secondo.

«Perché? Vuoi che usciamo insieme?» Scherzò il ragazzo seduto di fronte a me mentre mi alzai a riempire di nuovo le nostre tazze di caffè.

«No...era così....solo per chiedere.» Deglutii. «Io devo lavorare.»

«Prenditi il giorno libero.» Mi fece l'occhiolino, stuzzicando palesemente il riccio. «Prendiamo la mia auto e ci facciamo un bel giro insieme. Che ne dici, piccola?»

Ehm...anche no.

«Non la chiamare così!» Lo sgridò Harry facendo ridere il moro mentre Nikki non la prese tanto bene.

«Scusa, ma a te che ti frega di come lui la chiama?»

Santi ignorò l'amico e mi sorrise prima di sorseggiare del caffè. «A che ora devi essere a lavoro?»

«A mezzogiorno.» Lo informai terminando quel che rimase nel mio piatto.

«Se vuoi, ti do' un passaggio.» Esclamò. «O devo chiedere il permesso a te?» Gridò riferendosi all'inglesino .

«Vado a farmi una doccia e mi preparo, va bene?»

«Vai. Metto io a posto qui...» disse «...o può farlo anche Nikki, dato che non ha un cazzo da fare dalla mattina alla sera!»

«Ti ho sentito, idiota!» Sbottò la ragazza. «Mi sono fatta una manicure due giorni fa, e non mi va di rovinarmi il colore delle unghie.»

Alzai gli occhi al cielo prima di allontanarmi, sentendo Santiago dirle un'ultima cosa :
«Come fai a lavarti il culo con quegli artigli?»

Risi di proposito mandandola fuori di senno.

***

«Ciao.»

Incontrai Ethan negli spogliatoi non appena giunsi al locale. Mi ero completamente dimenticata di lui e mi sentii parecchio in colpa.

«Ciao.» Replicò non alzando lo sguardo.

«Scusa se non ti ho più scritto da quella sera.» Mormorai mortificata finché si decise a guardarmi. «Come posso rimediare?»

Scrollò le spalle. «Come te la cavi in fisica?»

«In fisica? Bene, perché?» Sorrisi e mi sentii sollevata quando ricambiò.

«Tra poco ci saranno gli esami del primo trimestre, e non capisco un cazzo di fisica.» Ridacchiò. «Inoltre, devo anche consegnare due progetti ed un tema di tremila parole nei prossimi giorni, e sono una schiappa anche in quello.»

«Mi stai chiedendo di aiutarti?» Lo spintonai in modo scherzoso mentre annuì afferrando le mie braccia per tirarmi verso sé, diminuendo le distanze tra i nostri corpi.

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora